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E’ possibile tutelare ai sensi della normativa sul diritto d’autore il layout di un negozio secondo l’ultima pronuncia della Corte di Cassazione.

Con sentenza n. 8433 depositata il 30 aprile 2020, la Corte di Cassazione ha riconosciuto come la sistemazione dei negozi di una società del settore cosmetico, frutto di uno specifico progetto di architettura d’interni commissionato dalla stessa e consistente nella particolare scelta, coordinamento, combinazione e conformazione dei suoi elementi di arredamento, presenta sufficienti elementi di creatività per poter accedere alla tutela attribuita alle opere dell’architettura dall’art. 2, n. 5, della legge sul diritto d’autore.

Il procedimento era iniziato nel 2013, quando la società attrice ha convenuto in giudizio un’altra azienda – entrambe società attive nella vendita di cosmetici – per violazione del diritto d’autore e concorrenza sleale per aver copiato il layout dei propri negozi, costituito da diversi elementi caratteristici quali (i) l’ingresso open-space con schermi digitali, (ii) la combinazione di colori bianco/nero/rosa/viola, (iii) gli effetti di illuminazione che ricordano quelli di una discoteca, nonché (iv) le dimensioni, le proporzioni, i materiali e la posizione degli arredi.

In linea con le decisioni di primo grado e d’appello, la Suprema Corte ha in via definitiva confermato la violazione da parte della società convenuta del copyright riconosciuto alla sistemazione dei punti vendita della società attrice, lasciando tuttavia aperta la questione relativa alla sussistenza della condotta di concorrenza sleale, riconosciuta nelle decisioni di primo e secondo grado, e per la quale è stato operato un rinvio alla Corte d’appello di Milano al fine di una analisi maggiormente approfondita delle singole condotte di Wycon.

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