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Via libera alle consultazioni pubbliche sul Digital Service Act la normativa europea per i servizi online.

Il 2 giugno 2020 la Commissione europea ha annunciato l’avvio delle consultazioni pubbliche sul “Digital Service Act”, un pacchetto normativo volto a creare una disciplina unitaria per le società che forniscono servizi online e considerato un pilastro fondamentale della strategia della Commissione per la creazione di un’Europa adatta all’era digitale.

L’obiettivo principale del Digital Service Act è di rinforzare il mercato unico europeo assicurando lo stesso livello di protezione e certezza giuridica all’interno di tutti gli Stati membri, in modo tale da garantire alle impese europee l’accesso al mercato unico digitale in condizioni di sostanziale parità e, al contempo, tutelare la sicurezza degli utenti e il rispetto dei diritti fondamentali, a partire dalla privacy, la libertà di espressione e la validità dei contratti, affrontando anche questioni molto dibattute come il regime di responsabilità relativo agli hosting service provider.

La consultazione muoverà su due filoni. Il primo avrà ad oggetto i principi fondamentali della Direttiva 2000/31/CE sul commercio elettronico (“Direttiva e-Commerce”), in particolare la libertà di fornire i servizi digitali in tutto il mercato europeo, conformemente alle norme dello Stato membro in cui ha sede il fornitore, mantenendo un regime di responsabilità limitata rispetto ai contenuti creati dagli utenti. Il secondo è invece volto ad affrontare la questione della disparità di condizioni di accesso al mercato digitale europeo, il cui controllo da parte di poche piattaforme ha creato ampi margini di squilibrio sul mercato, limitando la scelta per i consumatori e riducendo la competitività e l’innovazione nell’ambito dei servizi digitali.

Pertanto, lo scopo della consultazione pubblica è di ottenere un feedback rispetto a sei tematiche principali: (i) la sicurezza degli utenti online, da garantire anche attraverso la raccolta di dati relativi alle attività illecite come la vendita di prodotti pericolosi e contraffatti, l’incitamento all’odio, la disinformazione e la pubblicità ingannevole; (ii) la riforma del regime di responsabilità previsto dalla Direttiva e-Commerce per quanto riguarda i servizi digitali, in modo da chiarire il ruolo e gli obblighi degli intermediari, compresi quelli con sede al di fuori dell’Unione europea ma operanti sul mercato interno, come i social media, i motori di ricerca e i fornitori di servizi in cloud; (iii) il ruolo di “gatekeeper” delle piattaforme digitali, facendo luce sui problemi e le limitazioni riscontrate dagli operatori per accedere al mercato digitale; (iv) la trasparenza in materia di pubblicità online e smart contract; (iv) la posizione dei lavoratori delle piattaforme online, in particolare quelle che offrono servizi di food delivery, domestic working e ride-hailing mobility, affinché possa essere tutelata la salute e sicurezza sul luogo di lavoro; ed infine (v) la creazione di un sistema di governance che assicuri la corretta applicazione delle norme a livello europeo e garantisca il rispetto dei diritti fondamentali nel mercato unico digitale.

Le consultazioni sono aperte ai cittadini, alla società civile, ai provider di servizi digitali, alle imprese, alle autorità nazionali e locali, al mondo universitario e della ricerca e si chiuderanno l’8 settembre 2020.

 

 

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