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La sentenza della Corte Costituzionale tedesca ha respinto le opposizioni all’approvazione della ratifica dell’accordo sul Tribunale Unificato dei Brevetti, riaprendo gli scenari per la sua costituzione.

Con una recente sentenza, la Corte costituzionale tedesca ha respinto le due domande di ingiunzione preliminare sollevate contro il secondo atto di approvazione della ratifica dell’accordo sul Tribunale Unificato dei Brevetti. Nella motivazione il Secondo Senato ha affermato che i reclami costituzionali presentati erano in principio inammissibili, non essendo stati i ricorrenti capaci di dimostrare sufficientemente l’esistenza di una effettiva possibilità di una violazione dei loro diritti fondamentali.

Pertanto, questa pronuncia della Corte costituzionale tedesca permette al Governo tedesco di continuare le procedure per la realizzazione del nuovo Tribunale Europeo dei Brevetti e del brevetto paneuropeo. In particolare, si prevede che esso possa essere attivo già nel 2022.

Il Tribunale Unificato dei Brevetti avrà giurisdizione esclusiva, nei confronti degli Stati Membri contraenti, per quanto riguarda i brevetti europei e i brevetti europei con effetto unitario. Va da sé che la giurisdizione esclusiva sarà tuttavia soggetta ad eccezioni durante un iniziale periodo transitorio. Il nuovo sistema che si viene a delineare coinvolge quindi anche i brevetti unitari (UP). Gli UP saranno una nuova opzione in sede di domanda di brevetto e verranno concessi dall’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) dopo il normale esame brevettuale già presente nel sistema attuale.

Prima di entrare in vigore, l’accordo sul Tribunale Unificato dei Brevetti dovrà essere ratificato da 13 dei 25 stati membri dell’UE partecipanti, tra cui Germania, Francia e Italia (quest’ultima sostituisce il Regno Unito dopo l’uscita dall’UE). Francia e Italia hanno già provveduto e ora che il Bundesrat ha approvato il progetto di legge e che gli ultimi reclami sono stati superati, l’ultimo passo è la firma e formalizzazione da parte del presidente tedesco.

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