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Enzo Mazza, CEO di FIMI illustra i trend del mondo della musica quale parte della serie di articoli su questioni legali relativi al diritto e il settore musicale.

Inizia oggi la rubrica “Musica Legalissima”: le professioniste e i professionisti del Dipartimento Intellectual Property and Technology di DLA Piper vi accompagneranno durante il Festival di Sanremo 2023, analizzando tendenze e fenomeni del mondo della musica.

In questo primo articolo della rubrica “Musica Legalissima”, intervistiamo Enzo Mazza, CEO di FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) sui trend più recenti che stanno interessando il settore musicale, quali il successo dello streaming come principale modello di consumo di brani e la scalata delle classifiche musicali grazie alla promozione sui social. Enzo Mazza ci illustra anche le previsioni per il futuro della musica sulle nuove tecnologie, quali metaverso e AI.

D: Alla luce della crescita dei consumi digitali nel settore della musica, si prevede che lo streaming andrà a costituire la maggior parte dei ricavi raccolti da editori. Quali sono, a tuo avviso, le opportunità di monetizzazione e nuovi modelli di sfruttamento per i titolari dei diritti si possono immaginare e come questi saranno influenzati dalle nuove tecnologie, come ad esempio metaverso e NFT (non-fungible token)?

R: “Attualmente in Italia lo streaming rappresenta l’83% del mercato. Rimarrà sicuramente il modello di consumo principale con cui ascoltare musica online, preferito dal pubblico per tutte le sue diverse forme: in abbonamento, in modalità ad-supported (ossia con l’inserimento di inserzioni pubblicitarie) e streaming video, sia short form, come ad esempio TikTok, sia nei canali più tradizionali come YouTube. Oltre a questo formato si stanno sviluppando nuovi segmenti, come ad esempio il gaming e, in prospettiva più ampia, il metaverso. Già oggi piattaforme come Roblox o Fortnite consentono nuove forme di monetizzazione, come ad esempio l’organizzazione di eventi virtuali, in passato praticamente impensabile. Da questo punto di vista, il metaverso offrirà molte nuove opportunità per la creazione di contenuti creativi adattati a questo specifico segmento. Gli NFT, invece, possono essere considerati come un’innovativa forma di merchadising virtuale: danno la possibilità di costruire un’offerta esclusiva di contenuti digitali in grado di generare nuove forme di consumo, anche più sofisticate, per un pubblico di appassionati e i prodotti commercializzati posso avere anche valori economici elevati”.

D: I social media, come TikTok e Instagram, hanno assunto un ruolo preponderante nelle strategie di promozione di brani musicali, compresi quelli presentati a Sanremo. In quale modo l’utilizzo sui (e finalizzato ai) social ritieni possa impattare, in positivo e in negativo, la produzione e messa disposizione del pubblico di brani musicali, soprattutto considerata la tendenza alla realizzazione di tracce brevi, con una vita media breve, con ritornelli orecchiabili e idonei a diventare virali?

R: “Le piattaforme social, quali Instagram, Twitch, ma anche quelle per la pubblicazione di short form come TikTok o gli stessi Instagram Reel e YouTube Shorts, non sono solo strumenti promozionali, ma vere e proprie piattaforme di consumo di musica. Già oggi tramite TikTok vengono portati al successo non solo brani nuovi o inediti, ma anche di catalogo. Alcune caratteristiche dei social fanno sì che i brani vengano adattati alle varie piattaforme con versioni ad hoc. Oltre ovviamente a rappresentare delle opportunità di monetizzazione, la viralità di questi servizi genera traffico anche sulle piattaforme streaming aumentando i consumi tradizionali, la riscoperta di un catalogo o il repertorio di un artista”.

D: Uno degli argomenti principali degli ultimi mesi è l’impatto dell’AI (artificial intelligence) nel settore della musica. Se è vero che l’emotività umana non può essere replicata e che la capacità dell’artista sta anche nel distaccarsi dalle produzioni passate, ci sono ambiti in cui l’AI potrebbe inserirsi colmando alcuni spazi o permettendo di bypassare il sistema degli accordi con le collecting societies. Quali sono, a tuo avviso, gli utilizzi più interessanti dell’AI per il settore della musica e quali i più rischiosi?

R: “L’evoluzione dell’AI sta assumendo diverse forme offrendo interessanti opportunità ma anche sfide per il settore della musica. Una parte centrale dello sviluppo sarà costituita dall’ausilio alla produzione creativa, cosa che in parte sta avvenendo anche con piattaforme come ChatGPT. In ogni caso, l’AI è già molto presente nella costruzione di playlist, dei c.d. mood, e opera integrata in servizi di audio, come gli smart speaker che sono in questo momento il più evidente esempio di utilizzo di machine learning nella musica. In prospettiva futura, sarà certamente centrale definire gli aspetti legati alla tutela della proprietà intellettuale e del rischio che tramite l’AI si possano adattare o riutilizzare contenuti protetti, sia audio che video. Infine, dovrà essere definita la collocazione normativa della produzione basata interamente sull’AI della quale si sta discutendo in varie sedi internazionali”.

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Intervista a cura di: Roberto Valenti, Lara Mastrangelo e Chiara D’Onofrio.

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