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A seguito del report del 2020, ad oggi, l’UE propone una nuova legislazione per il green design e le problematiche legali sui prodotti creati mediante il 3D printing.

Lo scorso 29 novembre, la Commissione europea ha annunciato una nuova iniziativa al fine di aggiornare le norme europee sulla protezione dei disegni e modelli che costituirà un passo importante verso una maggiore sostenibilità, ciò in quanto una delle ragioni principali della revisione è proprio quella di garantire che il regime di protezione dei disegni e modelli supporti meglio la transizione verso un’economia green e digitale.

Il green design relativo a prodotti e imballaggi ha un impatto importante sulla riduzione delle emissioni di carbonio e contribuisce positivamente ad affrontare l’emergenza climatica. Molte aziende e singoli designer in tutto il mondo stanno già investendo in nuovi e migliori design eco-compatibili. Tra le numerose iniziative, molte riguardano lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti riutilizzabili o realizzati con materiali riciclati.

Anche il Salone del Mobile 2023 si muove in questa direzione: partendo dal Brera District, che quest’anno ospiterà installazioni esclusivamente dedicate alla sostenibilità, fino ad arrivare alla creazione delle “Humble Chairs”, da parte dell’azienda di moda spagnola Loewe, che ha utilizzato solo materiali riciclati, intrecciando tutti questi a mano per comporre una sedia innovativa.

Nell’ambito dei diritti di proprietà intellettuale, i diritti sul design hanno un ruolo rilevante nell’ambito della protezione di nuovi prodotti o tecnologie innovative con riguardo alla sostenibilità. Tuttavia, rispetto ad altri diritti IP, i diritti sul design possono offrire un modo più efficiente, semplice e meno costoso per proteggere questi nuovi prodotti. Tali diritti possono essere particolarmente interessanti per le aziende che operano in settori come la moda, l’ingegneria, l’industria automobilistica e aerospaziale, che ormai da molti anni sono bersaglio di crescenti pressioni in relazione al loro impatto ambientale.

I diritti sul green design vengono messi in discussione quando – al fine di raggiungere un mondo “più sostenibile – i prodotti vengono realizzati tramite l’uso del 3D printing. Nel dettaglio, si tratta di un file di progettazione assistita da computer, più comunemente noto come “CAD”, che fornisce dati per stampare un modello 2D o 3D, di solito mediante un processo di unione di materiali layer su layer.

Alcuni esperti del settore prevedono che la stampa 3D rivoluzionerà completamente la produzione e la vendita al dettaglio. Tuttavia, da un punto di vista della protezione del design, alcuni esperti hanno rilevato che l’uso della 3D printing può potenzialmente facilitare le violazioni del design.

Anche le istituzioni europee sono intervenute sul rapporto tra stampa 3D e design e, nel report del 2020, hanno concluso manifestando diverse perplessità circa la possibilità che un file CAD, per un disegno 3D, possa essere protetto come “design”.

Secondo l’attuale normativa europea, un disegno o modello protetto deve essere un prodotto fisico, anche se non vi è alcun requisito di permanenza. Pertanto, poiché i programmi per computer non sono qualificabili quali “prodotti”, questi sarebbero esenti da protezione accordata dalla Direttiva 98/71/CE e dal Regolamento 2002/6/CE, ossia le principali legislazioni in tema di design e modelli nell’Unione Europea. A questo proposito, la Commissione europea propone di ridefinire i termini di “disegno” e “prodotto”, al fine di proteggere questi dai progressi tecnologici, che potrebbero rendere incerta la protezione e trasparenza delle stesse creazioni.

Un’altra preoccupazione sollevata con il report sulla stampa 3D concerne l’uso della scansione come strumento per copiare e modificare un disegno esistente. Ci si chiede se la scansione possa costituire un uso illecito da parte di un terzo di un disegno/modello e conseguentemente se possa essere tutelata ai sensi dei diritti di proprietà intellettuale. Con il report è stato osservato che la protezione del disegno dipenderebbe dalle caratteristiche dello stesso o dal tempo impiegato per produrre il duplicato. Ad ogni modo è chiaro che se la scansione e la stampa 3D consentono di riprodurre facilmente e rapidamente anche disegni complessi, il quadro normativo dell’UE in materia di disegni e modelli dovrebbe prevedere una protezione anche contro questo tipo di uso.

Sul punto, la Commissione ha proposto di limitare l’eccezione “per uso personale” aggiungendo un requisito di compatibilità con le pratiche commerciali leali e il normale sfruttamento di un disegno o modello.

Attualmente la legislazione europea prevede alcune eccezioni all’Art. 20 del Regolamento 2002/6/CE: (a) per uso privato e commerciale, che consente la copia del disegno o modello a fini non commerciali; (b) per gli atti compiuti ai fini sperimentali e; (c) atti di riproduzione a fini didattici o di citazione, purché tali atti siano compatibili con la corretta prassi commerciale, non pregiudichino indebitamente l’utilizzazione normale del disegno o modello e comportino l’indicazione della fonte.

Ad ogni modo, le proposte vanno oltre e ampliano l’elenco dei diritti esclusivi del titolare del disegno o modello. Esse introducono nuovi diritti esclusivi, in particolare il diritto di impedire “la creazione, il download, la copia e la condivisione o la distribuzione a terzi di qualsiasi supporto o software che registri il disegno o modello allo scopo di consentire la realizzazione di un prodotto [in cui il disegno o modello è incorporato o a cui il disegno o modello è applicato]”.

In conclusione, è pertanto possibile affermare che grazie a questa nuova proposta da parte dell’UE, i disegni e modelli creati tramite 3D printing saranno dotati di una protezione giuridica certa, incentivando così sempre più artisti a muoversi verso il green design.

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