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La UK Competition and Markets Authority (CMA), autorità antitrust del Regno Unito, ha pubblicato un report che reca i risultati dell’indagine – avviata a maggio scorso – sull’impatto dei c.d. “foundation models” sulla concorrenza e sulla tutela dei consumatori.

I foundation models sono sistemi basati sull’intelligenza artificiale (AI), che comprendono i c.d. Large Language Models (modelli linguistici) e sistemi di intelligenza artificiale generativa, sviluppati mediante l’elaborazione di ampie quantità di dati e che possono avere diverse applicazioni come, ad esempio, i “chatbot” o la creazione di immagini a fini artistici o commerciali.

Nel condurre l’indagine, la CMA si è concentrata su tre principali profili: (i) lo sviluppo e l’utilizzo dei foundation models; (ii) l’impatto dei foundation models sulla concorrenza in altri mercati; (iii) l’impatto dei foundation models sui consumatori.

Nel report la CMA segnala anzitutto come la limitazione all’accesso agli input fondamentali per lo sviluppo dei foundation models (come, ad esempio, la capacità di calcolo, l’accesso ai dati e finanziamenti) sia suscettibile di aumentare il rischio che i piccoli sviluppatori di foundation models non siano in grado di competere efficacemente con le imprese più grandi, con conseguente pregiudizio per la concorrenza e l’innovazione del settore, così comportando un danno per i consumatori.

In questo contesto la CMA ha identificato una serie di fattori che ritiene essere di fondamentale importanza per lo sviluppo dei foundation models e in riferimento ai quali nutre incertezze sulla possibilità che tutti i player del settore possano avere pari accesso ad essi. Si tratta in particolare dell’accesso ai dati proprietari di terze parti necessari per lo sviluppo e il training dei foundation models, della possibilità di disporre di sistemi di calcolo altamente performanti e di prestazioni tecniche all’avanguardia, dell’accesso a finanziamenti, dati, competenze e risorse. Trattasi di elementi che, in linea di principio, sono più facilmente accessibili per le grandi imprese che sviluppano foundation models rispetto a quelle di più piccole dimensioni e che potrebbero costituire barriere all’ingresso nel mercato da parte di queste ultime.

Sebbene non sia ancora del tutto chiaro quali siano i mercati più facilmente suscettibili di essere impattati dai foundation models, nel report l’autorità evidenzia come questi siano in grado di trasformare un’ampia gamma di servizi e influenzare innovazione e concorrenza in altri mercati.

In proposito la CMA sottolinea come, sebbene lo sviluppo dei foundation models sia ancora in una fase embrionale e gli esiti del suo utilizzo siano ancora incerti, è comunque possibile individuare due principali modalità di utilizzo degli stessi. In particolare, i foundation models possono essere utilizzati:

  1. al fine di migliorare prodotti e servizi esistenti. Le imprese possono incorporare i foundation models all’interno dei loro processi, prodotti e servizi, sia a livello di utilizzo e fruizione da parte degli utenti sia nella fase di produzione e distribuzione di prodotti e servizi. Ciò – ad avviso della CMA – potrebbe consentire a imprese nuove entranti che utilizzano i foundation models di operare in modo più efficiente in concorrenza con le imprese già presenti sul mercato. Dall’altra parte, però, l’utilizzo dei foundation models potrebbe anche rafforzare le quote di mercato delle imprese incumbents che li utilizzano;
  2. per dare vita a nuovi prodotti e servizi. La CMA si attende che i foundation models possano essere utilizzati al fine di sviluppare nuovi servizi destinati a offrire nuove soluzioni per imprese e consumatori. Ad avviso dell’autorità UK, questo potrebbe rafforzare o sviluppare posizioni di mercato in settori adiacenti o collegati ma anche indebolire le posizioni di mercato degli incumbents.

Infine, secondo la CMA, è necessario garantire che i consumatori siano tutelati dai pregiudizi derivanti dall’utilizzo dagli strumenti basati sui foundation models e che consumatori e imprese siano pienamente informati in merito ai rischi connessi al loro impiego.

A tal fine, secondo l’analisi svolta dalla CMA, gli sviluppatori di foundation models devono realizzare modelli che siano il più possibile affidabili e sicuri per consumatori e utenti. La CMA richiama le imprese che utilizzano i foundation models per lo sviluppo dei loro prodotti e servizi al rispetto delle norme in materia di tutela dei consumatori, sottolineando la loro responsabilità nel prevenire rischi per gli utenti.

In conclusione, la CMA propone alcuni principi guida con lo scopo di garantire l’effettività della tutela della concorrenza e dei consumatori nel contesto dell’evoluzione dei foundation models. In particolare, secondo la CMA, dovrebbe essere garantita:

  1. la responsabilità degli sviluppatori dei foundation models per i prodotti e i servizi forniti (“Accountability”);
  2. la possibilità che gli sviluppatori, in particolare i nuovi entranti nel mercato, abbiano accesso agli input fondamentali per la realizzazione dei foundation models (“Access”);
  3. la diversità nello sviluppo dei foundation models anche in chiave open-source (“Diversity”);
  4. una vasta gamma di opzioni di sviluppo dei foundation models, in funzione dell’utilizzo che se ne intende fare (“Choice”);
  5. la flessibilità di passare da una soluzione di foundation model a un’altra o di utilizzare più foundation models in base alle necessità (“Flexibility”);
  6. l’assenza di comportamenti anticoncorrenziali nello sviluppo e nella fornitura dei sistemi di foundation models (evitando ad esempio pratiche di tying o di bundling) (“Fair Dealing”);
  7. la fornitura a imprese e consumatori di informazioni riguardanti i rischi e le limitazioni relativi ai contenuti generati con i foundation models (“Transparency”).

Su un simile argomento può essere interessante l’articolo “La “collusione algoritmica”: possibili rischi per la concorrenza legati all’uso dell’Intelligenza Artificiale”.

Autori: Massimo D’Andrea e Matilde Losa

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