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Benvenuti nel futuro della musica: il metaverso. Mentre tutta Italia si prepara per la settimana di Sanremo 2024 – tra fiori, leghe di fantasanremo, giacche di Amadeus, ospiti internazionali, co-conduttori e co-conduttrici – un’onda di innovazione sta trasformando il modo in cui viviamo e partecipiamo alle esibizioni live dei nostri cantanti preferiti. Ma con questa rivoluzione virtuale arrivano anche nuove sfide legali da affrontare.

Con la rubrica “Musica Legalissima” le professioniste e i professionisti del Dipartimento Intellectual Property and Technology di DLA Piper vi accompagnano durante il Festival di Sanremo 2024, esplorando le tendenze e i fenomeni più recenti del mondo della musica.

Se solo un paio di Festival fa, dal palco dell’Ariston, Dargen D’amico incitava tutti ad andare a ballare per non rischiare di rimanere a dormire “senza live con il pile sul divano”, ora questo non dovrebbe più accadere.

Immaginiamoci di poter godere di un concerto comodamente dal nostro divano, senza preoccuparci di trovare posto tra la folla e riuscire a scorgere un po’ di palco per poter ballare (oltre che cantare) con la nostra popstar preferita. Tutto questo ora è possibile grazie al metaverso: non importa se il tour del nostro artista preferito non prevede l’Italia tra le sue tappe o se ci siamo persi un evento epico come Woodstock perché non ancora nati. Oggi basta, infatti, collegarci con un visore per la realtà aumentata per goderci lo show, come dal vivo (o quasi), direttamente dal nostro salotto di casa.

Il metaverso è un nuovo universo virtuale caratterizzato da una realtà aumentata che combina aspetti del mondo digitale e di quello fisico, consentendo alle persone di adottare nuovi modi di esplorare digitalmente la loro vita quotidiana e di vivere una seconda vita attraverso avatar 3D controllati da una tecnologia che incorpora il reale nel virtuale. Il concetto di metaverso, infatti, abbraccia diverse tecnologie, dalla realtà aumentata alla realtà virtuale, integrate fra loro per creare spazi virtuali in cui gli utenti possono interagire in tempo reale, attraverso i propri avatar personalizzati.

Gli ologrammi, in primis, hanno consentito a grandi artisti del passato di potersi esibire di nuovo per il proprio pubblico di tutto il mondo, rendendosi “immortali”. E’ ancora vivida nella mente di ognuno di noi la reunion degli Abba i cui avatar sono saliti sul palco del Queen Elizabeth Olympic Park di Londra per rendere omaggio al celebre gruppo di “Mamma Mia”, 40 anni dopo l’ultima esibizione registrata, ma sempre come allora.

Ora, con il metaverso e gli avatar 3D, si aprono nuove opportunità anche per l’industria musicale, offrendo agli artisti la possibilità di connettersi con i propri fan in modo innovativo. Al giorno d’oggi, esistono diversi tipi di metaversi, dai più popolari basati su giochi come Fortnite, Roblox, Second Life e Minecraft, ai metaversi costruiti su tecnologie blockchain come Decentraland e The Sandbox, in cui i grandi artisti del mondo reale possono esibirsi liberamente.

Grazie al metaverso, infatti, si può andare oltre la semplice esibizione virtuale: si è tenuto solo il 2 dicembre scorso, l’ultimo esempio di quello che possono fare i grandi artisti nel metaverso. Si tratta del concerto di Eminem su Fornite che, con oltre tre milioni di spettatori collegati in diretta, ha segnato un punto di svolta nella convergenza tra musica e metaverso, triplicando i numeri di spettatori rispetto alle memorabili esibizioni di Travis Scott e Ariana Grande.

Questo evento ha dimostrato in modo straordinario come la musica possa integrarsi nel tessuto del metaverso, offrendo agli spettatori un’esperienza unica e coinvolgente. Infatti, durante l’evento, gli spettatori hanno avuto la possibilità di partecipare attivamente, suonando le note a tempo con la musica, come se stessero giocando a Guitar Hero. Questa interazione rappresenta solo uno degli aspetti innovativi offerti dai concerti nel metaverso e delle potenzialità che il metaverso ha.

Se l’idea dei concerti virtuali è nata ormai molto tempo fa, quando la diminuzione delle vendite dei dischi ha spinto l’industria musicale a cercare nuove fonti di reddito, questa continua trasformazione porta con sé una serie di implicazioni legali, soprattutto in riferimento alla gestione dei diritti di proprietà intellettuale sulle opere musicali diffuse in questi nuovi mondi, ma anche in merito alla protezione della privacy degli utenti che li popolano con i propri avatar.

Una delle principali questioni legali riguarda proprio i diritti d’autore all’interno del metaverso. Chi possiede i diritti su un concerto virtuale? Gli artisti, gli sviluppatori del metaverso o i gestori delle piattaforme? Ad esempio, dovranno essere adottati approcci legali innovativi per la tutela del copyright nel settore musicale. Infatti, l’attuale normativa, che consente ai creatori di contenuti musicali di controllare la riproduzione, la distribuzione e l’esecuzione delle loro opere, dovrà sicuramente essere adattata agli infiniti nuovi scenari che il metaverso ci offre. In particolare, nel metaverso le opere musicali possono essere eseguite, trasmesse e utilizzate in modi che vanno oltre il tradizionale concetto di spettacolo dal vivo o di distribuzione di contenuti digitali. Gli utenti del metaverso possono anche creare contenuti derivati basati su opere musicali esistenti, come remix o reinterpretazioni. Tuttavia, la creazione di tali contenuti solleva questioni sulla violazione dei diritti d’autore e la necessità di ottenere autorizzazioni o licenze per l’utilizzo delle opere originali come base per le proprie creazioni. Senza una chiara regolamentazione di questi aspetti, potremmo assistere a contenziosi sulla proprietà delle opere musicali e dei diritti dalle stesse nascenti senza precedenti.

A questo si aggiunge il potere dei cosiddetti “NFT”, ossia Non Fungible Token che fungono da certificato digitale di proprietà per ciò che il musicista decide di mettere in vendita – da un singolo album ad un videoclip, fino ai biglietti per i concerti, bonus track esclusivi o i bundle di merchandise virtuale e reale. Difatti, grazie all’implementazione della tecnologia blockchain, i musicisti potrebbero trovare un modo diverso di monetizzare il loro lavoro, senza dover fare affidamento su autorità o terze parti (come case discografiche o società di gestione collettiva dei diritti d’autore), ma non senza rischi per i diritti degli stessi artisti. Nonostante l’adozione di queste tecnologie potrebbe, infatti, contribuire a ridurre la pirateria digitale, è probabile che questa problematica continuerà ad esistere anche nel metaverso. Gli sviluppatori delle piattaforme virtuali dovranno, quindi, adottare misure efficaci per proteggere la proprietà intellettuale degli artisti e garantire che le opere musicali siano utilizzate, anche nel metaverso, in conformità con la normativa sul diritto d’autore, anche garantendo che gli artisti siano adeguatamente compensati per l’utilizzo delle loro opere in questo nuovo mondo parallelo.

Non solo; se il metaverso è un terreno fertile per l’innovazione e le opportunità senza precedenti, la creazione di mondi virtuali abitati dai nostri avatar apre un ampio ventaglio di questioni sulla protezione dei dati personali degli utenti-avatar e la regolamentazione dei rapporti contrattuali all’interno di questo ambiente. La natura emergente del metaverso solleva, infatti, interrogativi su come stabilire e far rispettare i contratti all’interno di questi mondi virtuali. Le transazioni commerciali, le interazioni sociali e le attività economiche nel metaverso richiedono una chiara struttura legale per garantire la trasparenza, la sicurezza e l’applicabilità delle norme contrattuali.

Inoltre, a differenza dei tradizionali social network dove gli utenti possono scegliere con chi condividere i loro contenuti, considerata la presenza pervasiva del metaverso, ora tale controllo è limitato poiché gli utenti non possono modificare a proprio piacimento le proprietà dell’ambiente virtuale in cui si trovano.

In questo contesto, la sicurezza delle informazioni e dei sistemi utilizzati emerge come un aspetto cruciale, soprattutto considerando il rischio di furto di identità per gli utenti, ma anche per gli artisti stessi. L’avvento di avatar e sistemi di intelligenza artificiale nel metaverso solleva, infatti, preoccupazioni significative riguardo all’abuso dell’immagine e alla violazione dei diritti della personalità di chi lo abita. In particolare, il fenomeno dei cosiddetti “deepfake”, che consente – attraverso l’utilizzo di sofisticate tecniche di iperrealismo – la manipolazione digitale delle immagini o delle voci per creare nel mondo virtuale false copie di persone reali, replicando sia gli aspetti fisici che quelli comportamentali, apre la porta a una serie di gravi rischi. Grazie all’utilizzo di sintetizzatori vocali è, infatti, possibile replicare la voce di un cantante per fargli intonare celebri canzoni di altri. Uno degli esempi più controversi è sicuramente quello di Jay-Z che recita il testo di “We Didn’t Start the Fire” di Billy Joel.

Le potenziali conseguenze di tali abusi vanno ben oltre la semplice alterazione delle immagini e della voce: possono includere danni all’immagine e alla reputazione della persona coinvolta, nonché gravi violazioni della privacy attraverso la diffusione non consensuale di immagini e suoni privati. Inoltre, l’uso malintenzionato di avatar e AI può comportare rischi di sicurezza informatica, come attacchi di phishing, vishing e furto d’identità, sfruttando la credibilità e l’aspetto realistico delle rappresentazioni virtuali. Questi audio-video deepfake sollevano importanti questioni etiche e morali riguardo alla manipolazione digitale dell’identità e delle voci delle persone, e pongono l’accento sulla necessità di una maggiore consapevolezza e regolamentazione in questo settore in rapida evoluzione.

In un contesto in cui le misure di sicurezza si basano sempre più sul riconoscimento biometrico, l’abuso delle immagini, della voce e delle identità digitali rappresenta una minaccia sempre più concreta per la sicurezza dei dati e la protezione della privacy degli individui. La cyber resilienza diventa, quindi, assolutamente cruciale in un contesto in cui avatar e sistemi di intelligenza artificiale sono sempre più diffusi e suscettibili di abusi. È fondamentale che le piattaforme e i sistemi utilizzati per esistere nel metaverso siano in grado di resistere agli attacchi informatici e di proteggere i dati personali degli utenti. Inoltre, è essenziale adottare schemi di risposta agli incidenti di sicurezza che siano tempestivi ed efficaci nel mitigare gli impatti negativi per tutti.

Prepararsi adeguatamente a fronteggiare potenziali violazioni della sicurezza informatica nel metaverso è, quindi, fondamentale per proteggere non solo gli interessi degli utenti, ma anche la reputazione degli artisti che si esibiscono nel metaverso. Solo attraverso una combinazione di tecnologie avanzate, procedure di risposta agli incidenti ben pianificate e strategie di rimedio efficaci sarà possibile affrontare con successo le sfide della cybersicurezza in questo nuovo e complesso panorama digitale.

Infine, c’è il tema della regolamentazione normativa di questo nuovo universo musicale. Mentre il mondo virtuale continua a crescere, i governi di tutto il mondo stanno cercando di adattare le leggi esistenti per affrontare le nuove sfide che si presentano. Ma come possono essere regolamentati gli eventi nel metaverso senza soffocare l’innovazione?

Nonostante, allo stato attuale, il metaverso si presenti come uno sconfinato cantiere a cielo aperto ancora in costruzione, siamo tutti consapevoli del salto nel futuro che consente di fare all’intrattenimento musicale, tra cui la capacità di ospitare eventi musicali virtuali, superando i limiti spazio-temporali. Ma mentre ci immergiamo in questo mondo digitale mozzafiato, è essenziale considerare le implicazioni legali che accompagnano questa nuova frontiera della musica ed affrontare queste sfide legali è importante per garantire che il viaggio nel mondo virtuale della musica sia sicuro, equo e gratificante per tutti.

Così, mentre ci godiamo la settimana di Sanremo 2024, ricordiamoci che il metaverso è solo l’inizio di un’avventura musicale “senza fine”.

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Autrici: Deborah Paracchini e Virginia Lorusso

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