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Il 2 luglio 2024 la Commissione Europea ha pubblicato la seconda relazione sullo stato del decennio digitale, che fa seguito alla prima pubblicata a settembre 2023.

Con la seconda relazione, la Commissione analizza gli sviluppi in materia di politiche digitali che si sono verificati a seguito della prima relazione e i progressi compiuti dagli Stati membri dell’UE nel perseguimento degli obiettivi in materia di trasformazione digitale previsti nell’ambito del programma strategico per il decennio digitale – il “Digital Decade Policy Programme” – istituito con la Decisione (UE) 2022/2481. Il programma pone quattro obiettivi principali: infrastrutture digitali, trasformazione digitale delle imprese, competenze digitali e digitalizzazione dei servizi pubblici.

La seconda relazione è corredata da tre allegati contenenti rispettivamente (i) un’analisi dettagliata dei progressi compiuti nel perseguimento degli obiettivi individuati nel contesto del “decennio digitale” e delle “raccomandazioni orizzontali” rivolte agli Stati membri; (ii) un aggiornamento delle strategie per poter raggiungere ciascuno degli obiettivi e dei KPI previsti nell’ambito del “decennio digitale” e (iii) una sintesi delle analisi svolte per ciascuno Stato membro, con specifiche raccomandazioni rivolte a ciascuno di tali paesi. Le raccomandazioni – sia quelle orizzontali che quelle specificamente rivolte agli Stati membri – mirano a riadeguare i piani d’azione (le cd. roadmaps) previsti a livello nazionale.

In primo luogo, la relazione 2024 evidenzia una serie di risultati importanti raggiunti dall’UE nell’anno in corso, tra i quali spicca il miglioramento delle infrastrutture digitali, con un’ampia diffusione della connettività a banda larga ultraveloce in tutta Europa. Inoltre, la relazione evidenzia l’importanza della trasformazione digitale delle imprese, con particolare attenzione alle PMI, che hanno beneficiato di numerosi programmi di sostegno per l’adozione di tecnologie avanzate. La relazione mette in luce anche i progressi nella digitalizzazione dei servizi pubblici, evidenziando l’implementazione di piattaforme online che facilitano l’accesso dei cittadini ai servizi governativi.

La relazione evidenzia inoltre come l’UE si sia affermata come innovatore globale nelle politiche digitali: testimoniano tale circostanza l’adozione di regolamenti quali l’Artificial Intelligence Act, che stabilisce un quadro normativo per l’uso sicuro ed etico dell’intelligenza artificiale, il Digital Services Act, il Digital Markets Act e il Data Act.

La relazione in commento evidenzia tuttavia che gli sforzi collettivi degli Stati membri sono ancora insufficienti a raggiungere gli obiettivi stabiliti per il 2030. La Commissione sottolinea la necessità di ulteriori investimenti, sia a livello europeo che nazionale, in particolare nei settori delle competenze digitali, della connettività di alta qualità, dell’adozione dell’intelligenza artificiale e dell’analisi dei dati da parte delle imprese, della produzione di semiconduttori e degli ecosistemi di start-up.

Altri aspetti che ad avviso della Commissione necessiterebbero di ulteriori miglioramenti riguardano le reti in fibra, che attualmente raggiungono solo il 64% delle abitazioni, e le reti 5G di alta qualità, che raggiungono oggi solo il 50% del territorio dell’UE. Una delle principali criticità evidenziate dalla Commissione è la limitata diffusione delle tecnologie digitali al di fuori delle grandi città, considerato che alcune zone rurali e remote dell’UE continuano a soffrire di una connettività limitata.

Su un simile argomento può essere interessante l’articolo “Le nuove iniziative presentate dalla Commissione europea per la trasformazione del settore della connettività nell’UE”.

Autrici: Flaminia Perna e Matilde Losa

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