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Lo scorso 20 novembre ha avuto avvio presso la Camera dei Deputati la discussione sul disegno di legge C. 2655, collegato alla manovra di finanza pubblica e finalizzato alla semplificazione e digitalizzazione dei procedimenti amministrativi. Tra le novità più rilevanti spicca l’articolo 47, che interviene sul regime di tutela delle fotografie “semplici”.

Cosa prevede la riforma?

La proposta, già approvata dal Senato, modifica l’articolo 92 della legge sul diritto d’autore (L. 633/1941), portando da 20 a 70 anni la durata del diritto esclusivo sulle fotografie che non raggiungono la soglia di creatività richiesta per essere considerate “opere fotografiche”. Rientrano in questa categoria “le immagini di persone o di aspetti, elementi o fatti della vita naturale e sociale, ottenute col processo fotografico o con processo analogo, comprese le riproduzioni di opere dell’arte figurativa e i fotogrammi delle pellicole cinematografiche” (art. 87 L. 633/1941).

Perché è una modifica importante?

Finora queste fotografie godevano di una protezione limitata a 20 anni dalla produzione, un termine che spesso scoraggiava investimenti in archivi e collezioni di immagini non creative, pur ampiamente utilizzate in editoria, pubblicità e piattaforme digitali. L’estensione a 70 anni garantisce maggiore certezza giuridica e valore economico per fotografi, agenzie e imprese che operano nel settore.

La riforma affronta anche una disparità storica tra “fotografie semplici” e “opere fotografiche”: queste ultime, considerate opere dell’ingegno, sono già tutelate fino a 70 anni dopo la morte dell’autore e beneficiano dei diritti morali. Le fotografie semplici, invece, restano escluse dai diritti morali, ma vedono rafforzata la protezione economica.

Il contesto normativo e digitale

L’intervento si inserisce in un pacchetto più ampio di misure per la semplificazione e la digitalizzazione. Una riforma sula legge sul diritto d’autore è infatti indicativa del riconoscimento da parte del legislatore dell’’evoluzione del processo di produzione e circolazione delle immagini in un’epoca dominata da social media, e-commerce e contenuti online.

Per professionisti e aziende che operano in fotografia, media e pubblicità, la modifica comporta opportunità di monetizzazione più durature e una tutela più solida contro usi non autorizzati. Restano aperte, tuttavia, questioni di enforcement e coordinamento con altri ordinamenti, soprattutto in ambito europeo, dove le normative possono differire.

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