
I concerti live sono in costante evoluzione grazie all’AI, che permette di ottimizzare l’organizzazione degli eventi, analizzando i prezzi dei biglietti, prevedendo le presenze e preferenze dei fan, oltre che personalizzare l’esperienza dei partecipanti.
Con la rubrica “Musica Legalissima” le professioniste e i professionisti del Dipartimento Intellectual Property and Technology di DLA Piper vi accompagnano durante il Festival di Sanremo 2025, esplorando le tendenze e i fenomeni più recenti del mondo della musica.
La rinascita della musica live
Nel 2024, il business dei concerti live ha proseguito la propria ascesa verso nuove vette, solo tre anni dopo che la pandemia globale aveva portato l’industria della musica dal vivo a una battuta d’arresto (in favore di esperienze “diversamente” immersive come live virtuali nel metaverso). Dopo anni di esperienze virtuali, avatar e concerti nel metaverso, il ritorno alla musica dal vivo è più di una semplice tendenza: è un bisogno. Oggi, infatti, la musica dal vivo sta vivendo una significativa rinascita, guidata dal crescente desiderio dei fan di nuove esperienze uniche e condivise, che vadano oltre le interazioni virtuali e restituiscano quello che nessuna tecnologia potrà mai sostituire: l’energia di un pubblico che canta all’unisono, l’adrenalina di un palco illuminato, l’emozione di un attimo irripetibile.
Il grande (e tanto atteso) ritorno delle tournée dei big della musica, insieme al crescente interesse per i festival musicali di grandi dimensioni come Glastonbury, Coachella e Tomorrowland, stanno quindi ridefinendo il panorama della musica dal vivo che, fondendo musica, arte e stile di vita, si trasformano in eventi imperdibili, anche di più giorni, in grado di attirare un pubblico eterogeneo da tutto il mondo.
Con una repentina quanto inattesa inversione di tendenza, lo scorso anno il settore della musica dal vivo ha visto fare la propria storia. I due tour più imponenti di sempre – uno per incassi e l’altro per biglietti venduti – sono stati in scena contemporaneamente con le rispettive date internazionali, segnando una nuova era per i concerti dal vivo fatta di veri e propri spettacoli iconici e, per questo, imperdibili. Il “The Eras Tour” di Taylor Swift ha battuto il record di tutti i tempi con un incasso stimato di 2,2 miliardi di dollari. Nel frattempo, il “Music of the Spheres World Tour” dei Coldplay ha venduto oltre 10,3 milioni di biglietti, registrando il numero di biglietti più alto mai venduto da qualsiasi artista nella storia dei concerti dal vivo.
Allo stesso tempo, i prezzi elevati dei biglietti, l’impoverimento delle line-up e l’ipersaturazione dei festival musicali, che stanno nascendo in tutto il mondo, rischiano di mettere (nuovamente) in pericolo gli eventi dal vivo. Ora che le acque si stanno calmando, molti osservatori del settore ritengono che l’obiettivo chiave per il 2025 sia quello di attenuare il rischio finanziario legato all’organizzazione dei live e creare nuove strategie sostenibili per la promozione di artisti ed esibizioni. Mentre Taylor Swift e i Coldplay registravano record con le loro tournée, nel 2024 hanno iniziato ad avvertirsi i primi allarmi. Artisti del calibro di Jennifer Lopez e The Black Keys hanno, infatti, dovuto cancellare i propri tour nel mezzo di voci che citavano la “consumer fatigue” e i prezzi elevati dei biglietti tra le ragioni principali degli scarsi volumi di vendita dei biglietti. Il circuito dei festival internazionali ha dovuto gestire decine di eventi cancellati tra Stati Uniti, Regno Unito e Europa.
Il futuro della musica live
Il futuro del mercato della musica live dipenderà, quindi, dalla capacità degli operatori di distinguersi e guidare la trasformazione che sta interessando l’industria musicale (e le strategie degli artisti), plasmata dall’evolversi delle aspettative del pubblico, dall’avvento delle nuove generazioni con nuovi e rinnovati gusti, dalle innovazioni tecnologiche per rendere più coinvolgenti gli eventi.
In questo scenario, un ruolo fondamentale viene ricoperto dai dati sulle preferenze degli ascoltatori che consentono agli artisti di rimanere al passo con i tempi. Dopotutto, molti dei dati relativi ai concerti dal vivo sono già disponibili su centinaia di piattaforme di ticketing, e-commerce e social in tutto il mondo. Le piattaforme di streaming più diffuse, come Spotify, Apple Music e YouTube, offrono dati sul numero di stream, download e visualizzazioni dei brani, nonché sui dati demografici, sulla posizione e sulle preferenze degli ascoltatori. Social media come Instagram, Twitter e TikTok forniscono dati sul numero di follower, like, commenti e condivisioni, nonché sul sentiment, il feedback e gli interessi dei fan. Inoltre, piattaforme come Eventbrite, Ticketmaster e Bandsintown forniscono dati sul numero di biglietti venduti, sull’entità dei ricavi e sul modo in cui i fan scoprono e acquistano i biglietti di un artista.
Il percorso verso strategie efficaci per il settore della musica live è più complesso del semplice accumulo di informazioni. Infatti, mentre i numeri dello streaming e le metriche dei social media si accumulano senza sosta, le informazioni più preziose sui fan della musica dal vivo – ossia chi effettivamente si presenta e paga per gli spettacoli dal vivo, e perché – spesso rimangono frammentate e difficilmente leggibili. Sotto questo profilo, lo sviluppo tecnologico svolge un ruolo fondamentale nella trasformazione dell’esperienza della musica dal vivo, rendendola più data-driven, personalizzata ed efficiente. Pertanto, nell’organizzazione dei concerti live, i sistemi di intelligenza artificiale (AI) possono venire in aiuto per analizzare agevolmente grandi quantità di dati, raccogliendo le informazioni provenienti da vari canali, per identificare modelli e tendenze nelle preferenze degli ascoltatori, nei generi più popolari e nei dati demografici del pubblico.
Questo approccio basato sui dati consente agli operatori del settore musicale di ottenere preziose informazioni sui dati demografici e sulle preferenze dei consumatori e di prendere decisioni rapide e informate sulla programmazione dei tour, sulle strategie di marketing e sulla pianificazione commerciale nel suo complesso. Ad esempio, per ottimizzare gli itinerari dei tour e le date dei concerti live, gli strumenti di AI sono utilizzati per prevedere la domanda del pubblico e persino personalizzare le scalette in base alle preferenze dei fan, fornendo un approccio più personalizzato e strategico agli eventi musicali dal vivo. Analizzando i dati sulle tendenze dello streaming, la popolarità degli artisti, l’impegno sui social media e le vendite dei biglietti, gli algoritmi di AI possono prevedere la domanda futura e individuare strategicamente i luoghi più richiesti per le date dei tour. Ciò consente agli artisti e ai loro team di pianificare tour e concerti di successo, aiutandoli a determinare i luoghi e le date migliori per le esibizioni, in modo da massimizzare l’affluenza del pubblico e delineare un percorso economicamente efficiente.
L’AI come nuova alleata della musica live?
Nell’ambito della gestione dei concerti live, uno dei vantaggi più tangibili dell’AI è la sua capacità di ottimizzare i prezzi dei biglietti. Gli algoritmi basati sull’intelligenza artificiale sono in grado di analizzare vaste quantità di dati, tra cui i dati storici di vendita, la popolarità degli artisti e persino le previsioni meteorologiche. Questa analisi consente strategie di prezzo dinamiche per garantire migliori volumi di vendita dei biglietti. L’AI può anche personalizzare le campagne di marketing, indirizzando ai potenziali spettatori messaggi in linea con le loro preferenze musicali e con le loro precedenti presenze ai concerti. Questo livello di personalizzazione può aumentare significativamente le vendite dei biglietti e migliorare l’esperienza degli spettatori.
L’AI non si limita ad analizzare i dati pregressi; può anche fornire approfondimenti in tempo reale durante un evento. Ad esempio, l’AI può monitorare le menzioni sui social media e il sentiment durante un concerto, fornendo un feedback immediato su come l’evento viene percepito. Questa visione consente agli organizzatori di apportare modifiche sul momento, migliorando ulteriormente l’esperienza dei partecipanti.
L’integrazione dell’AI nel settore musicale non è solo un trend, ma un fattore di trasformazione che lo sta ridisegnando il panorama internazionale. Dall’ottimizzazione dei prezzi dei biglietti alla previsione delle presenze, passando per il miglioramento della sicurezza e la personalizzazione dell’esperienza dei partecipanti, i concerti live sono in costante evoluzione grazie all’AI.
Tuttavia, questo massiccio ricorso all’AI e ai dati solleva anche alcune preoccupazioni. Una questione fondamentale è la potenziale perdita di varietà artistica. Poiché l’AI influenza sempre più le performance musicali (e i contributi che li finanziano), c’è il rischio che il settore dia priorità agli artisti che si uniformano a ricette già collaudate, sacrificando la creatività e l’innovazione. Se l’analisi dei dati privilegia generi, tempi o temi lirici specifici, gli artisti potrebbero sentirsi obbligati ad omologarsi, limitando l’esplorazione artistica.
Inoltre, gli algoritmi potrebbero essere soggetti a bias e distorsioni. I modelli di AI, infatti, si basano su dati storici che possono inavvertitamente perpetuare le tendenze esistenti e rafforzare i pregiudizi del settore. Di conseguenza, gli artisti e i generi sottorappresentati potrebbero faticare a emergere, omogeneizzando ulteriormente il panorama musicale.
Quello che è certo è che, dopo anni di esperienze virtuali, avatar e concerti nel metaverso, il ritorno alla musica dal vivo non è solo una tendenza, ma una riscoperta dell’autenticità. Le tecnologie AI e data-driven stanno ridefinendo il modo in cui si organizzano gli eventi, rendendoli più personalizzati ed efficienti, ma il cuore della musica live resta lo stesso: l’emozione condivisa, il battito all’unisono con il pubblico, l’energia che nessun algoritmo può replicare davvero.
E allora, come canta Luca Barbarossa: “Portami a ballare, portami a ballare, uno di quei balli antichi che nessuno sa fare, nessuno sa fare più“. Forse il futuro dei concerti è proprio questo: un perfetto equilibrio tra innovazione e quel “ballo antico” che ci fa sentire, ancora una volta, parte di qualcosa di reale.
Su un simile argomento potrebbe interessarti l’articolo: “Nessuno mi può giudicare”: il TAR Liguria decide sull’affidamento del Festival di Sanremo
Autrici: Deborah Paracchini e Marianna Riedo