Il 1° giugno 2025 ha segnato il secondo anniversario dell’entrata in funzione dell’UPC.
Secondo quanto reso noto (qui), nel corso di questo biennio la Corte di primo grado è stata investita di 883 vertenze. Di queste, 320 sono azioni di contraffazione e 304 riconvenzionali di nullità. Le Divisioni Locali più attive rimangono quelle tedesche, mentre tra le Divisioni Centrali quella di Parigi è attualmente al primo posto, seguita da quelle di Monaco e Milano.
La Corte d’Appello ha registrato invece 279 procedimenti, buona parte dei quali aventi ad oggetto questioni processuali.
La lingua dei giudizi predominante è l’inglese (55%), il cui utilizzo è gradualmente incrementato da giugno 2023 ad oggi. Segue il tedesco, utilizzato nel 38% dei casi. Chiudono la classifica il francese (3%), l’italiano (2%), il danese e l’olandese (1%).
Quanto ai settori industriali maggiormente coinvolti, la più parte dei procedimenti riguarda le invenzioni appartenenti alle classi H (Electricity), A (Human necessities), B (Performing Operations e Trasporting) e G (Physics) della International Patent Classification (IPC).
Grande attenzione è infine rivolta all’ormai prossimo avvio del Centro di Mediazione e Arbitrato dell’UPC (Patent Mediation and Arbitration Centre – PMAC) atteso, stando a recenti notizie, per l’inizio del 2026. A questo proposito, è stata di recente lanciata la consultazione pubblica sulle bozze delle regole di procedura che governeranno i procedimenti innanzi a tale organo. Maggiori informazioni sono reperibili qui.
L’avvio dell’attività del PMAC aprirà la strada a una verosimilmente efficace alternativa al contenzioso e segnerà l’ultimo passo a completamento di un sistema che, pur ancora giovane, ha già dimostrato grande attrattività.
Su un argomento simile può essere d’interesse l’articolo ” UPC: un bilancio dei procedimenti dall’inaugurazione ad oggi “