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A settembre 2024, il Tribunale di Monaco, in Germania, ha emesso una sentenza storica, dichiarando tre imputati colpevoli di frode commerciale di gruppo. Il caso riguardava fatture ingannevoli inviate ai clienti dell’EUIPO, studiate per somigliare a notifiche ufficiali di pagamento delle tasse relative alle registrazioni dell’UE. Ciascun imputato ha ricevuto una condanna a un anno e dieci mesi di reclusione, sospesa con tre anni di libertà vigilata. Inoltre, il tribunale ha ordinato la confisca di quasi 200.000 €, pari al totale che i truffatori avevano illegalmente ottenuto, da destinare al risarcimento delle persone danneggiate.

Questa sentenza stabilisce un importante precedente legale per il diritto di proprietà intellettuale nell’UE, segnando solo la seconda volta in cui un tribunale penale dell’UE ha qualificato l’invio di richieste di pagamento ingannevoli agli utenti dei sistemi di proprietà intellettuale come frode. La decisione non solo conferma gli sforzi dell’EUIPO per proteggere i propri clienti da questi schemi fraudolenti, ma apre anche la strada a ulteriori indagini e azioni legali in altre giurisdizioni dell’UE.

Il caso è iniziato nel dicembre 2020, quando l’EUIPO si è rivolto alle autorità tedesche dopo aver ricevuto numerose segnalazioni da parte dei clienti in merito a fatture sospette. In questo caso, lo schema fraudolento, operato sotto il nome di “IP Register UG,” includeva lettere inviate ai clienti dell’EUIPO con il titolo ingannevole “European IP Register.” Le lettere riportavano un “importo totale dovuto,” scadenze di pagamento e coordinate bancarie, imitando le notifiche ufficiali di pagamento dell’EUIPO. Solo in piccolo, appena leggibile in fondo alle lettere, il pagamento veniva descritto come una proposta e non come una fattura ufficiale.

Tra novembre 2020 e aprile 2021, lo schema ha fruttato circa 200.000 € da parte di clienti inconsapevoli, evidenziando la necessità di essere vigili contro tali richieste ingannevoli.

Questo caso si unisce a una sentenza simile emessa in Svezia nel 2017, in cui gli imputati sono stati condannati per frode aggravata per schemi analoghi. Questi casi rafforzano l’idea che le richieste di pagamento fraudolente nel campo della proprietà intellettuale costituiscano una frode.

Fate attenzione alle richieste di pagamento ingannevoli

Per proteggere meglio gli utenti, l’EUIPO e il WIPO hanno reso disponibili dei database consultabili di lettere ed e-mail di truffa sui propri siti web. Questi database, aggiornati regolarmente e condivisi sui social media, aiutano gli utenti dell’EUIPO e del WIPO a rimanere informati sulle attività fraudolente. Proteggete i vostri investimenti in proprietà intellettuale verificando ogni comunicazione con i vostri consulenti.

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