by

Negli Stati Uniti, in risposta al sempre più frequente utilizzo dell’intelligenza artificiale (AI), Authors Guild, l’organizzazione che rappresenta scrittori, autori e traduttori, ha recentemente lanciato “Human Authored“, un’iniziativa finalizzata a garantire una maggiore trasparenza nel rapporto tra AI, autori e lettori. Attraverso il portale, gli iscritti a Authors Guild possono registrare le proprie opere letterarie, dichiarando formalmente che i contenuti creativi sono frutto dell’intelletto umano e non prodotti da algoritmi e sistemi di AI generativa. I libri che rispettano questi criteri potranno fregiarsi del logo ufficiale, di cui è stata chiesta la registrazione come marchio, che potrà essere riportato su copertine e materiali promozionali.

Secondo i rappresentanti dell’organizzazione il programma “Human Authored” è finalizzato a promuovere trasparenza, permettendo ai lettori di riconoscere in modo chiaro l’origine creativa dell’opera. “Human Authored” significa che il testo del libro è stato scritto da un autore umano e non generato da AI. In ogni caso, non viene vietato completamente l’utilizzo di nuovi sistemi tecnologici, inclusa l’AI. Le linee guida di “Human Authored” prevedono che per poter utilizzare il logo solamente una parte “minima e marginale” del testo sia stata generata o modificata da sistemi di AI, che, quindi, possono essere utilizzati per funzioni accessorie, quali il controllo ortografico e grammaticale, o per attività di brainstorming o ricerca. Ai fini di valutare se l’impiego dell’AI sia minimo, l’organizzazione suggerisce di considerare se un editor umano che effettua le stesse modifiche apportate dal sistema AI potrebbe vantare diritti sull’opera, in assenza di contratto specifico che ne regoli le attività.

Gli autori che aderiscono all’iniziativa “Human Authored” devono firmare un accordo di licenza per l’utilizzo del logo per ogni titolo registrato, dichiarando e garantendo che l’intero testo dell’opera, ad eccezione di una porzione minima, è stato scritto da una persona e non generato da AI. Sono state previste delle misure per prevenire un uso scorretto della registrazione e del relativo logo, tra cui l’attribuzione di un codice univoco ai titoli registrati, contribuendo così a contrastare illeciti e utilizzi del logo “Human Authored” senza debita licenza. Attualmente il portale è riservato ai membri di Authors Guild, ma l’organizzazione ha annunciato l’intenzione di aprire in futuro l’accesso ad “Human Authored” anche a scrittori non affiliati. L’obiettivo è quello di estendere la cultura della trasparenza nell’utilizzo dell’AI a tutto il panorama editoriale internazionale.

L’iniziativa di Authors Guild sottolinea come l’utilizzo di sistemi di AI nei processi creativi sia effettivamente uno degli argomenti più, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di proteggere l’output ai sensi del diritto d’autore. Affinché un’opera sia protetta molte normative nazionali richiedono un contributo di origine umana: ad esempio, in Italia la legge n. 633/1941 (c.d. Legge sul diritto d’autore) fa riferimento al “lavoro intellettuale”, richiedendo, quindi, un apporto umano originale. L’opera deve essere, infatti, espressione originale della creatività e dell’ingegno dell’autore. In tale contesto, la trasparenza sul processo creativo, ossia sulla misura in cui l’autore ha utilizzato strumenti di AI, assume un valore determinante non solo per fini etici e reputazionali, ma anche per l’effettiva rivendicazione dei diritti su un’opera.

In quest’ottica, il progetto “Human Authored” risponde ad una crescente sensibilità da parte di lettori e utenti verso la trasparenza sull’origine dei contenuti, in particolare quelli creati interamente o con il supporto di sistemi di AI. Per questo motivo, le principali piattaforme social stanno progressivamente introducendo linee guida per segnalare i contenuti generati o modificati tramite AI, in risposta a crescenti richieste e preoccupazioni da parte degli utenti sui rischi legati alla disinformazione e all’alterazione dei contenuti resi disponibili online. Tali iniziative rafforzano la centralità del principio di garanzia dell’autenticità dell’origine “umana” del contenuto. Grazie alla dichiarazione esplicita sull’uso (o non uso) dell’AI, autori e artisti possono mantenere la fiducia del pubblico, rispondendo alla richiesta collettiva di trasparenza sull’origine di opere e contenuti.

Su un simile argomento potrebbe interessarti: Casa editrice esclude propri libri per il training di sistemi di AI

(Visited 5 times, 5 visits today)
Close Search Window