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È di recente pubblicazione il report prodotto congiuntamente da Europol e l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) in materia di contraffazione.

Il report pubblicato da Europol ed EUIPO è intitolato “Intellectual Property Crime Threat Assessment” ed è il risultato della raccolta ed analisi dei dati europei in materia di distribuzione di merci contraffatte e/o oggetto di pirateria e rivela che, purtroppo, l’intensità e la portata dei fenomeni di contraffazione non è diminuita,  ma è invece aumentata nel corso della pandemia.

Secondo i dati contenuti nel report, le importazioni nel mercato comune di merci contraffatte e piratate hanno raggiunto, nel 2019, il valore di 119 miliardi di euro, ed i numeri appaiono essere in preoccupante e costante crescita. Viene riportato infatti come il numero di prodotti contraffatti sequestrato dalle autorità europee si sia assestato, nel 2020, a ben 66 milioni, dei quali quasi il 70% è stato oggetto di sequestro all’interno del mercato comunitario, mentre solo il 30% è stato rinvenuto alle dogane europee.

Questo report fa seguito alle antecedenti pubblicazioni concernenti le valutazioni relative ai periodo tra il 2015 e il 2019, e riporta delle statistiche non confortanti in tema di protezione della proprietà intellettuale e delle attività anti-contraffazione a livello europeo.

Alla luce dei dati riportati, gli accessori e l’abbigliamento continuano a costituire la categoria di beni più colpita dalla contraffazione nell’Unione Europea, tanto per numeri di prodotti confiscati, quanto per valore complessivo dei beni, che nel 2020 si aggirava intorno al 60% dei 2 miliardi di euro di valore totale delle merci confiscate.

Non solo abbigliamento ed accessori però costituiscono oggetto di contraffazione: anche gli smartphones ed in generale i dispositivi elettronici rappresentano una categoria merceologica particolarmente soggetta a contraffazione, dato che secondo le stime, ad esempio, ogni anno vengono commercializzati circa 184 milioni di telefoni contraffatti.

Non sfuggono alle attività dei contraffattori anche gli alimenti, rispetto ai quali sono frequenti le frodi collegate alla falsificazione delle indicazioni geografiche e alla adulterazione della loro composizione tramite inserimento di ingredienti più economici e l’aggiunta di dolcificanti comparativamente più economici e di qualità inferiore, come nel caso del miele.

Il fenomeno della contraffazione ha anche interessato, fortunatamente in misura minore, il settore farmaceutico, con conseguenti rischi serissimi per la salute dei soggetti interessati. È infatti evidenziato dal report come, con riferimento ai farmaci, vi sia un preoccupante trend di crescita della contraffazione, anche in considerazione del fatto che il numero di prodotti farmaceutici contraffatti sia in costante crescita da diversi anni.

In conclusione, il report evidenzia, nell’analizzare le modalità di vendita delle merci e con particolare riferimento alle vendite a distanza, come, sebbene molte offerte aventi ad oggetto prodotti contraffatti vengano presentate sul “dark web”, la maggior parte della commercializzazione ha luogo sul “surface web”, con offerte apertamente alla luce del sole e liberamente accessibili a tutti.

Su un simile argomento può essere interessante l’articolo: “L’EUIPO ha pubblicato il report sulla violazione online del copyright nel settore media e intrattenimento

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