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Negli Stati Uniti, tre senatori – Maria Cantwell, presidente della Commissione del Commercio del Senato, Marsha Blackburn e Martin Heinrich – hanno presentato il 11 luglio 2024 una proposta di legge denominata Copied Act (Content Origin Protection and Integrity from Edited and Deepfaked Media Act). Questo disegno di legge ha l’obiettivo di regolamentare l’uso dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale (AI) e proteggere il diritto d’autore, promuovendo trasparenza e tracciabilità per i contenuti sintetici, ovvero quelli generati o modificati da algoritmi, compresi quelli basati su AI.

Il Congresso degli Stati Uniti, con questa proposta di legge, riconosce una serie di criticità legate all’uso dell’intelligenza artificiale:

  • Mancanza di visibilità su come funzionano i sistemi di AI.
  • Scarsa trasparenza riguardo ai dati utilizzati per addestrare tali sistemi.
  • Assenza di standard e pratiche condivise per lo sviluppo e l’implementazione dell’AI.

Il Copied Act definisce l’intelligenza artificiale in linea con quanto stabilito dal National AI Initiative Act del 2020. Inoltre, introduce il concetto di “contenuto sintetico”, riferendosi a informazioni – come immagini, video, audio e testi – generate interamente da algoritmi. Con “contenuto coperto”, la legge si riferisce a qualsiasi rappresentazione digitale protetta dal diritto d’autore, come descritto nella Sezione 102 del Titolo 17 del Codice degli Stati Uniti.

La legge affida a tre importanti agenzie governative – il National Institute of Standards and Technology (NIST), l’U.S. Patent and Trademark Office (USPTO) e l’U.S. Copyright Office (USCO) – il compito di sviluppare linee guida per standard basati sul consenso. Questi standard dovranno garantire la tracciabilità e la trasparenza dei contenuti sintetici, attraverso misure specifiche come:

  • Obbligo di identificare chiaramente l’origine dei contenuti generati o modificati dall’intelligenza artificiale tramite l’applicazione di un watermark.
  • Richiesta a creatori e utilizzatori di tecnologie AI di permettere l’inserimento di informazioni sulla provenienza dei contenuti.
  • Implementazione delle misure entro due anni dall’entrata in vigore della legge.
  • Divieto di rimuovere, alterare o disabilitare le informazioni sull’origine dei contenuti sintetici, salvo eccezioni specifiche come la ricerca o la sicurezza.
  • Maggiore controllo e trasparenza nell’uso dei contenuti generati con AI.

Inoltre, il Copied Act vieta l’uso di opere protette da copyright per addestrare sistemi AI o per creare nuovi contenuti sintetici senza il consenso esplicito e informato dei titolari dei diritti d’autore. Questo approccio garantirebbe agli autori non solo la consapevolezza dell’uso dei propri lavori, ma anche il diritto di stabilire le condizioni di tale utilizzo, compreso il compenso.

Il Copied Act assegna alla Federal Trade Commission (FTC) il potere di far rispettare le disposizioni del disegno di legge, in base alle normative già previste dal Federal Trade Commission Act. Anche i Procuratori Generali degli Stati avranno la facoltà di intraprendere azioni legali per far rispettare i divieti sanciti dalla legge.

Un altro tema cruciale del Copied Act è la regolamentazione dei deepfake, contenuti video o audio manipolati attraverso l’AI per creare rappresentazioni ingannevoli. La legge prevede che il NIST, in collaborazione con USPTO e USCO, promuova campagne di sensibilizzazione per informare il pubblico sui rischi e le sfide legate ai contenuti manipolati dall’intelligenza artificiale.

Questo tema trova riscontro anche in Europa, dove il Regolamento sull’AI, entrato in vigore il 1° agosto 2024, impone l’obbligo di segnalare chiaramente quando un contenuto è stato creato o modificato tramite AI. Tale obbligo di trasparenza è pensato per proteggere la libertà di espressione in contesti creativi e satirici, senza compromettere i diritti d’autore.

Con il Copied Act, gli Stati Uniti si stanno allineando alla tendenza globale di regolamentare l’intelligenza artificiale, cercando di proteggere sia i creatori di contenuti che i consumatori. Dopo l’esperienza normativa europea, questa legge rappresenta un passo importante per garantire un uso responsabile, trasparente e sicuro dell’AI, soprattutto in un contesto in cui i contenuti digitali e le loro alterazioni diventano sempre più sofisticati.

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