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Pubblicato il report “Study on Blockchains – Legal, governance and interoperability aspects”, realizzato da un consorzio di esperti (il “Consorzio”) su richiesta della DG Connect (Unità Comunicazione, Contenuti e Tecnologia) della Commissione Europea. Tale report persegue l’obiettivo di contribuire alla costruzione di una valida strategia dell’UE sul tema, che sia competitiva a livello internazionale: nello stesso si identificano i punti di attrito tra le legislazioni esistenti nel panorama giuridico attuale e le nuove tecnologie, individuando le opzioni politiche che potrebbero essere prese in considerazione al riguardo, fornendo altresì un’analisi socio-economica degli impatti della blockchain e delle relative opzioni presentate.

Lo studio, pertanto, si pone a valle di una cospicua attività di ricerca da parte del Consorzio, accademica, professionale ed empirica (intervistando anche i maggiori stakeholder in materia e le autorità nazionali), e fornisce un’approfondita disamina delle questioni giuridiche relative alla blockchain in generale, con un focus approfondito su smart contract e token di utilità.

Così, in merito alla tecnologia blockchain, viene analizzato il tema della conformità con talune normative di settore (e.g., la disciplina antiriciclaggio), nonché la necessità di assicurare il rispetto dei principi fondamentali e delle norme imperative.

Con riferimento agli smart contract, lo studio prende in considerazione, tra le altre, le questioni attinenti (i) all’applicabilità delle previsioni civilistiche in materia di contratti, connessa altresì al tema delle transazioni transfrontaliere, (ii) all’esigenza di una forma scritta del contratto, (iii) al rispetto delle previsioni specifiche a favore dei consumatori e dei minori, (iv) alla pseudonimia contrapposta all’esigenza di identificazione delle parti, e (v) all’individuazione del diritto applicabile e della giurisdizione competente.

Per quanto riguarda i token di utilità, il Consorzio affronta i temi relativi (i) alla mancanza di certezza giuridica e di frammentazione normativa in merito, (ii) all’esigenza di tenere in debito conto la disciplina a tutela dei consumatori, e (iii) all’assenza di una disciplina relativa alla negoziazione degli stessi sui mercati secondari, con il rischio di abusi di mercato.

“Certezza del diritto” e “chiarezza della regolamentazione” sono stati considerati come punti chiave per lo sviluppo della blockchain. In generale, il quadro che emerge dal report è senz’altro positivo, e il Consorzio rivolge alla Commissione un invito ad adottare un approccio “wait-and-see” con riferimento alla maggior parte delle questioni, auspicando invece, per le restanti tematiche affrontate, l’emanazione di linee guida ad hoc oppure, ove opportuno, di nuove normative secondarie sovranazionali.

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