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Il 19 febbraio la Commissione europea ha rivelato la strategia sul futuro digitale, un insieme di iniziative – legislative e non – volte a promuovere una trasformazione tecnologica unitaria a beneficio delle persone e nel rispetto dei valori fondamentali europei. La strategia si fonda su tre pilastri principali: (i) una tecnologia che funzioni per le persone, (ii) un’economia digitale equa e competitiva, e (iii) la creazione di una società aperta, democratica e sostenibile.

Nell’ambito del primo pilastro, la Commissione ha individuato la necessità di aumentare la fiducia dei cittadini europei e delle imprese tramite una serie di investimenti in settori chiave come le infrastrutture digitali, in particolare le reti 5G e 6G, la cyber-sicurezza, l’intelligenza artificiale, l’educazione e le condizioni di lavoro dei dipendenti delle piattaforme online. Al fine di raggiungere questi obiettivi, la Commissione ha rivelato un piano che prevede l’adozione di una serie di misure, tra le quali, un “Libro Bianco sull’Intelligenza Artificiale”, una “Strategia europea per la cyber-sicurezza”, un “Piano per l’educazione digitale” e una “Iniziativa volta a migliorare le condizioni di lavoro nelle piattaforme” entro il 2021.

Il secondo pilastro della strategia si concentra sulla necessità di rendere il mercato digitale europeo più competitivo, rafforzando allo stesso tempo l’integrità delle infrastrutture dei dati e riducendo la dipendenza del continente verso soluzioni digitali non europee, con l’obiettivo di creare un vero mercato unico dei dati. Vista la centralità dei dati nell’ambito del processo di trasformazione digitale delle piccole e medie imprese, la Commissione ha annunciato, contestualmente alla pubblicazione della strategia sul futuro digitale, un ambizioso progetto legislativo in materia di governance dei dati da adottare entro la fine del 2020. Allo stesso modo, le vigenti regole in materia di concorrenza saranno sottoposte ad un processo di revisione che terrà in considerazione l’importanza dell’accesso ai dati, della condivisione – anche tra privati – e della necessaria ricerca di un equilibrio tra commercio online e offline, con particolare attenzione alle discipline in materia di comunicazione, aiuti di stato e tassazione.

Infine, il terzo pilastro ha ad oggetto la tematica della tecnologia in senso stretto, che deve essere “human-centrci” ossia basata su valori e regole etiche condivise. L’Unione europea, come ha già fatto nell’ambito della protezione dei dati e della cooperazione tra piattaforme e imprese, si propone l’obiettivo di assumere un ruolo guida nello sviluppo etico della tecnologia. La Commissione si è dunque impegnata a sviluppare ed implementare un quadro legislativo volto a far garantire il rispetto delle regole offline tanto quanto online. L’assetto normativo permetterà alle piattaforme di poter intervenire in maniera certa con riferimento all’eliminazione dei contenuti postati di natura illegale, garantendo allo stesso tempo il pieno rispetto della libertà di espressione degli utenti. Il terzo pilastro servirà anche da catalizzatore per il raggiungimento dell’ambizioso European Green Deal grazie a misure volte a ridurre l’impronta ambientale del settore dell’information technology.

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