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Lo studio di AGCom sull’impatto del Covid-19 sui settori regolamentati rileva una accelerazione del processo di digitalizzazione negli ultimi mesi.

Il 30 luglio scorso l’AGCom ha pubblicato il documento The Impact of coronavirus in regulated areas, allegato alla sua Relazione Annuale per il 2020, relativo all’impatto dell’emergenza epidemiologica sui settori delle comunicazioni elettroniche, dei servizi postali, dei media e delle piattaforme online.

L’Autorità ha in primo luogo ricordato e descritto le azioni intraprese durante l’emergenza sanitaria. In questo contesto si inserisce il pacchetto di decisioni adottate dell’AGCom – con la finalità di promuovere l’accesso alle reti e ai servizi di comunicazione elettronica – ai sensi dell’art. 82, co. 6 del D.L. Cura Italia, volte a garantire l’operatività dei servizi di pubblica utilità e l’avvio di iniziative incentrate sulle nuove esigenze delle strutture pubbliche coinvolte nella gestione della crisi, delle famiglie e delle imprese.

Il documento osserva poi come l’emergenza abbia accelerato il processo di digitalizzazione del Paese, riconoscendo che le infrastrutture di telecomunicazioni sono risultate essere un asset strategico per l’Italia. A parere dell’Autorità, il periodo di emergenza ha rappresentato un vero e proprio stress-test del sistema digitale e del sistema di comunicazioni italiano, che nel complesso ha dimostrato la propria capacità di reazione dinanzi a tale situazione eccezionale.

Allo stesso tempo, però, l’AGCom riconosce che l’emergenza sanitaria ha evidenziato anche una serie di criticità che necessitano di essere attentamente considerate, quali:

  • il rischio di perdita di risorse economiche, a causa della crisi economica che seguirà l’emergenza sanitaria e che – verosimilmente – produrrà i suoi effetti non solo sulla domanda dei servizi di comunicazione elettronica ma anche sulla loro fornitura;
  • la disuguaglianza digitale che – ad avviso dell’Autorità – non riguarda solo la diffusione dei servizi a banda larga, ma comprende anche la disponibilità di dispostivi tecnologici (necessari per poter utilizzare i servizi di comunicazione elettronica) e la diffusione di competenze digitali;
  • la possibile riduzione degli investimenti privati che – verosimilmente – inciderà sulla qualità dei servizi, sulla manutenzione della rete e sulla sua sicurezza.

L’AGCom ha quindi osservato che per poter risolvere le predette criticità è necessaria l’adozione di un piano strategico di ampio respiro e di portata pluriennale che riguardi, in primo luogo, la regolamentazione della stessa Autorità, con l’obiettivo di: (i) prevedere incentivi basati sugli investimenti nelle reti di telecomunicazioni, contribuendo così al potenziamento delle infrastrutture;  (ii) rafforzare il ruolo attivo dell’Autorità nella definizione delle condizioni di accesso alle reti realizzate con fondi pubblici; (iii) aumentare il monitoraggio da parte dell’AGCom sulla qualità e sui prezzi dei servizi di accesso a Internet.

L’Autorità auspica anche l’adozione di una strategia politica a sostegno delle famiglie, delle imprese e della pubblica amministrazione, che abbia l’obiettivo di porre in essere una serie di azioni efficaci che siano in grado, da un lato, di agevolare la diffusione di una maggiore conoscenza e consapevolezza nell’uso degli strumenti digitali e, più in generale, di una cultura digitale e, dall’altro, di minimizzare il numero di persone che non partecipano all’ecosistema digitale o che partecipano in condizioni di svantaggio (ad esempio, attraverso connessioni a bassa velocità).

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