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Il Senato dà il via libera al recepimento della Direttiva Copyright in Italia definendo i relativi criteri.

Nella seduta del 29 Ottobre 2020, il Senato ha dato il via libera al disegno di legge n. 1721 di delega al governo ai fini del recepimento delle direttive europee. Tra queste, l’art. 9 prevede il recepimento della Direttiva Copyright, fornendo principi e criteri specifici a cui il governo dovrà attenersi.

La Direttiva Copyright 2019/790/UE, approvata nel mese di giugno 2019 dal Parlamento europeo, deve essere trasposta dagli Stati Membri nei propri ordinamenti entro due anni. In molte aree, tale direttiva lascia spazio agli Stati Membri di implementare norme più o meno restrittive, a seconda della volontà del legislatore nazionale.

Gli scopi perseguiti dalla direttiva riguardano principalmente (i) il rafforzamento della tutela del diritto d’autore e diritti connessi in ambito digitale; (ii) l’adeguamento della legislazione alle evoluzioni tecnologiche in modo da renderla flessibile ad eventuali nuovi sviluppi; (iii) il bilanciamento degli interessi dei titolari dei diritti e quelli delle piattaforme, nonché il diritto all’informazione e all’espressione degli utenti su internet e (iv) la garanzia di un adeguato compenso agli autori di opere giornalistiche protette da copyright per il loro utilizzo da parte di prestatori di servizi della società dell’informazione.

La riforma è stata molto dibattuta, in particolare i suoi articoli 15 per il rischio che si applicasse una sorta di “link tax” per pubblicazioni giornalistiche in caso di utilizzo digitale e 17 per il rischio che si prevedesse un obbligo per i provider di predisporre filtri sulle piattaforme online per il monitoraggio di contenuti caricati dagli utenti.

Nella seduta del 29 ottobre 2020, il Senato ha dato il via libera al disegno di legge “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2019-2020”. All’art. 9 sono contenuti principi e criteri direttivi generali a cui il Governo dovrà attenersi nel recepire la Direttiva Copyright sotto forma di decreto legislativo, il quale andrà a modificare le leggi vigenti.

Tra i principi evidenziati nella seduta, si è parlato, ad esempio, di (i) fornire una disciplina e definizioni chiare delle eccezioni o limitazioni ai fini dell’estrazione del testo (in particolare per gli snippet), “garantendo adeguati livelli di sicurezza delle reti e delle banche dati nonché definire l’accesso legale e i requisiti dei soggetti coinvolti”; (ii) un’eventuale definizione più chiara delle regole poste ad escludere un’opera dal meccanismo di gestione delle licenze, quando voluto dall’autore oppure in caso di opere fuori commercio in modo da rilanciare opere di valore culturale; (iii) prevedere adeguata tutela e adeguati proventi per autori ed editori in caso di utilizzo online delle pubblicazioni di carattere giornalistico; (iv) fornire definizioni precise in relazione alla responsabilità dei provider in caso di utilizzo di contenuti protetti in caso di mancata autorizzazione da parte dei titolari dei diritti, nello specifico il livello di diligenza a loro richiesto.

l’Italia aveva votato contro l’adozione della direttiva; ora non resta che attendere e valutare le modalità in cui sarà implementata.

Su un simile argomento, può essere interessante l’articolo “Secondo l’AG gli operatori di piattaforme online non sono direttamente responsabili per le violazioni di copyright”.

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