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Una consultazione della Commissione europea sulle indicazioni geografiche per i prodotti non agricoli rappresenta un’opportunità in relazione ad un’area in continua crescita.

La Commissione europea ha lanciato lo scorso 30 novembre 2020 una consultazione pubblica in materia di indicazioni geografiche, con specifico riferimento ai prodotti non agricoli.

L’intento principale dell’iniziativa è quello di verificare la fattibilità dell’introduzione di un regime efficiente e trasparente di protezione delle indicazioni geografiche nell’UE per tali tipi di prodotti. Attualmente, infatti, non esiste un sistema di respiro europeo per la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti non agricoli, quali prodotti industriali e dell’artigianato, i quali tuttavia rappresentano spesso un asset importante per l’identità di una località, capaci anche di attrarre il turismo e creare posti di lavoro.

La consultazione è aperta fino al 28 dicembre 2020 e, previa registrazione sul sito della Commissione europea, è possibile parteciparvi rispondendo alle domande accessibili attraverso la pagina dedicata, contenente tutte le informazioni relative alla consultazione e disponibile anche in lingua italiana. L’intervento normativo dell’UE potrebbe basarsi sull’articolo 118 del Trattato sul Funzionamento dell’UE, il quale prevede che il Parlamento europeo e il Consiglio stabiliscano le misure per la creazione di titoli europei al fine di garantire una protezione uniforme dei diritti di proprietà intellettuale nell’Unione, nonché per l’istituzione di regimi di autorizzazione, di coordinamento e di controllo centralizzati a livello dell’Unione.

Tra gli obiettivi generali di tale iniziativa della Commissione europea vi è quello di esplorare la possibilità di creare un mercato interno per prodotti dell’industria e dell’artigianato legati a specifiche località, stabilendo così un quadro normativo efficiente e unificato per la loro protezione, e quello di massimizzare le opportunità per i produttori dell’UE che derivano dall’adesione dell’UE al sistema di Lisbona per la registrazione internazionale delle denominazioni d’origine.

Con riferimento ai produttori, l’iniziativa intrapresa dall’UE mira anzitutto a migliorare la competitività degli stessi, spesso rappresentati da PMI nazionali, facilitando un equo ritorno dei loro investimenti in prodotti innovativi e di alta qualità, con l’obiettivo ulteriore di arginare la concorrenza sleale degli operatori che attuano condotte di parassitismo a danno della reputazione di tali prodotti e di fornire incentivi per approfondire le specifiche dei prodotti, garantendo così una qualità elevata degli stessi grazie a metodi innovativi di produzione e di promozione.

Su un simile argomento, può essere interessante l’articolo “Il Consiglio dell’UE definisce le policy per il futuro della proprietà intellettuale“.

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