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Secondo il rapporto dell’EUIPO, i cittadini europei stanno diventando gradualmente e costantemente sempre più consapevoli dell’importanza della protezione dei diritti di proprietà intellettuale (IP).

L’EUIPO ha recentemente pubblicato il nuovo report “European Citizens and Intellectual Property: Perception, Awareness and Behaviour 2020” in tema di percezione, consapevolezza e comportamenti dei cittadini dell’Unione Europea in relazione ai diritti di proprietà intellettuale, nel quale ha studiato in particolare i comportamenti tenuti dagli stessi anche in ambito di contraffazione e pirateriaonline. Il report è giunto alla sua terza edizione – le precedenti risalgono al 2013 e al 2017 – ed è frutto di uno studio condotto su più di 25.000 cittadini di età superiore ai 15 anni.

In primo luogo, risulta che la maggioranza della popolazione europea (circa l’80%) comprenda il significato del termine “proprietà intellettuale”, sia consapevole della necessità di proteggerla e di non commettere violazioni, specialmente online. In particolare, è stato evidenziato come i soggetti più consapevoli siano meno propensi ad acquistare prodotti contraffatti o a scaricare contenuti illegalmente. A contrario, si ricava il dato che la probabilità di commettere violazioni di proprietà intellettuale risulti essere più alto nei soggetti che ne avevano una scarsa comprensione.

In generale, rispetto al campione di soggetti analizzati, risulta evidente un calo nell’acquisto volontario di merce contraffatta – dal 7% al 5% – nonché della pirateria online – dal 10% all’8%. Si evidenzia inoltre che il 42% dei cittadini europei (il dato italiano si assesta al 45%), dichiara di aver fatto ricorso a streaming e download a pagamento per le opere protette da copyright, mostrando una tendenza crescente da parte dei cittadini europei ad evitare modalità di fruizione illegali dei contenuti online. Di grande interesse è il dato italiano che risulta migliore della media europea. Infatti, solo il 2% del campione di cittadini italiani dichiara di aver acquistato volontariamente merce contraffatta nell’ultimo anno (segnando -4 punti percentuali rispetto al medesimo dato nel report del 2017) e solo il 6% dichiara di aver avuto accesso intenzionalmente a contenuti illegali su Internet (-1 punto percentuale rispetto al 2017).

In conclusione, l’EUIPO sottolinea l’importanza dei dati raccolti sulla rilevanza della protezione dei diritti IP le cui motivazioni alla base dovranno essere maggiormente indagate in particolare nella decisione da parte dei singoli Stati Membri per le azioni da intraprendere per continuare a favorire questo trend.

Se siete interessati ad un simile argomento, potete consultare l’articolo “La Cassazione penale si pronuncia sulla ricettazione e detenzione di prodotti industriali recanti marchi contraffatti“.

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