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Nonostante un primo rallentamento dei contenziosi IP, le imprese del settore hanno aumentato gli investimenti soprattutto grazie a innovazioni tecnologiche.Quale parte delle DLA Piper IPT Predictions per il 2021, analizziamo in questo articolo le nostre predictions sulle principali sfide legali del settore IP.

Alla fine del 2020, abbiamo intervistato un gruppo di aziende che reputano cruciale la protezione dei propri diritti di proprietà intellettuale con l’obiettivo di comprendere gli effetti della pandemia sulle loro attività e sulla propensione ad agire per la tutela di tali diritti. Secondo i dati raccolti, oltre il 60% delle società partecipanti ha registrato una leggera diminuzione o una perdita significativa nei propri ricavi a causa della pandemia, mentre la restante percentuale ha registrato un aumento o nessuna differenza nei ricavi dell’anno precedente. Al contempo, la maggior parte delle aziende intervistate (54%) ha investito nella trasformazione digitale, implementando il remote working e/o adeguando prodotti e servizi offerti.

I dati raccolti confermano la tendenza anticiclica del contenzioso IP: quando le attività rallentano, le aziende investono generalmente di più nella protezione dei loro asset immateriali, che paradossalmente porta, in fase di crisi, ad un aumento del contenzioso. Il 2020 è un esempio emblematico di tale tendenza: in Italia si è assistito ad un aumento del contenzioso in materia di proprietà intellettuale – anche legato alla pandemia – nonostante le interruzioni e i ritardi nel sistema giudiziario causati dall’emergenza sanitaria e dalle misure di contenimento adottate.

La pandemia ha inoltre agito da impulso nell’adozione di misure per aumentare l’efficienza del sistema giudiziario, accelerando il passaggio al “procedimento telematico”, già in corso di attuazione in Italia. Durante il primo lockdown, l’assenza di un’infrastruttura telematica nazionale per la gestione remota dei procedimenti ha provocato la posticipazione di tutte le udienze e i procedimenti – con la sola eccezione dei procedimenti urgenti, proseguiti nel rispetto di un rigoroso protocollo sanitario – e la sospensione di tutte le scadenze. Si è resa evidente la necessità di un’accelerazione nell’evoluzione tecnologica del sistema giudiziario per gestire i problemi e i rallentamenti causati dalla pandemia, la cui fine non era prevedibile.

Il Governo ha quindi varato delle misure affinché i tribunali nazionali implementassero due principali strumenti per gestire le udienze che non potevano svolgersi alla presenza delle parti e dei loro avvocati, che hanno permesso una rapida ripresa dei procedimenti sospesi: udienze “a distanza” attraverso piattaforme di videoconferenza in connessione da remoto e udienze attraverso lo scambio di note scritte tra le parti in sostituzione della discussione orale. In seguito, solo in alcuni casi e gradualmente, è stato autorizzato lo svolgimento di udienze in presenza, ma, per il momento, gli altri due metodi sono rimasti quelli preferiti e raccomandati.

Come sappiamo, questo è un momento di cambiamento e trasformazione. Se le parti coinvolte coglieranno questa opportunità, la digitalizzazione consentirà di raggiungere un maggior livello di efficienza sia nel settore pubblico che in quello privato, creando le condizioni ideali per disegnare e implementare il sistema giudiziario del futuro.

È possibile leggere le altre nostre predictions per il 2021 a link disponibile QUI.

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