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Lo scorso 29 dicembre 2021, l’AGCom ha pubblicato il quarto Osservatorio sulle comunicazioni dell’anno in corso, che copre il periodo da luglio a settembre del 2021.

Come si legge nel Comunicato Stampa con cui l’Autorità ha annunciato la pubblicazione dell’Osservatorio, tra le tendenze più significative, è stato registrato che gli accessi complessivi per la rete fissa “sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto al trimestre precedente, ma in crescita di circa 400 mila unità su base annuale”.

L’AGCom segnala inoltre come nell’ultimo anno le tradizionali linee in rame “si siano ridotte di circa 1,8 milioni”, a fronte di un aumento di circa 2,6 milioni di “linee che utilizzano altre tecnologie”. In particolare, l’Autorità osserva che, “se nel settembre 2017 il 76% degli accessi alla rete fissa era in rame”, a distanza di quattro anni gli accessi in rame sono scesi al 29,2%.

Questo dato conferma il costante aumento delle connessioni broadband e ultrabroadband, posto che “sono sensibilmente aumentati gli accessi con tecnologie che consentono prestazioni maggiormente avanzate”. In particolare, le linee FTTC sono aumentate di 1,1 milioni su base annua e di 6,5 milioni nell’intero periodo, le linee FTTH sono cresciute di oltre 800 mila unità, superando a fine settembre i 2,4 milioni di accessi. In crescita, anche “se in misura più attenuata”, risultano anche le linee Fixed Wireless Access, “con un incremento di 239 mila unità all’anno”, giungendo così a sfiorare 1,7 milioni di accessi.

Come osserva l’Autorità, tale tendenza comporta un “notevole aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzate”, posto che le linee con velocità pari o superiori ai 30 Mbit/s hanno raggiunto il 75% delle complessive linee broadband e il peso di quelle con prestazioni superiori ai 100 Mbit/s è salito dal 16,5% al 59,4% del totale.

La crescita della capacità trasmissiva si riflette sull’andamento dei volumi. L’Autorità ha registrato che il “traffico dati medio giornaliero nei primi 9 mesi dell’anno è aumentato del 21% rispetto al corrispondente valore del 2020 e, con riguardo al periodo pre-Covid, del 74,9% rispetto al periodo gennaio-settembre 2019”. A ciò corrisponde un aumento dei dati unitari di consumo (ossia il traffico per linea broadband), “trainato anche dalla progressiva diffusione dei servizi video in streaming, stimabile in poco meno del 17% sul 2020 e del 64,2% nei confronti del 2019”.

Per quanto riguarda il segmento della rete mobile, a fine settembre 2021 le SIM complessive hanno raggiunto i 105,8 milioni (+1,7 milioni su base annua). In particolare: (i) le SIM M2M (Machine to Machine) sono cresciute per poco più di 1,5 milioni; (ii) le SIM “Human” (cioè “solo voce”, “voce+dati” e “solo dati” che prevedono iterazione umana) sono anch’esse aumentate (per 150 mila unità su base annua e per poco meno di 250 mila rispetto allo scorso fine giugno) raggiungendo 78 milioni di SIM.

L’Autorità ha anche rilevato una “crescita dell’utilizzo della larga banda mobile”, osservando che il “consumo medio unitario mensile di dati da inizio anno è stimabile in circa 12,3 GB/mese” con una “crescita del 29,3% rispetto al periodo giugno-settembre 2020” ed evidenziando come “tale indicatore risulti quasi quadruplicato rispetto al corrispondente periodo del 2017, quando il traffico dati unitario risultava essere pari a 2,57 GB mensili”.

Su un simile argomento può essere interessante l’articolo “Pubblicazione dell’Osservatorio sulle comunicazioni dell’AGCom per il periodo marzo – giugno 2021”.

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