L’Ufficio statunitense brevetti e marchi ha di recente pubblicato un avviso relativo ad un progetto pilota volto ad incentivare le domande di brevetti per invenzione nei confronti delle innovazioni che mirano ad avere un impatto positivo sul clima. L’Ufficio statunitense brevetti e marchi (United States Patent and Trademark Office, USPTO) ha di recente pubblicato un avviso relativo ad un programma pilota volto ad incentivare le domande di brevetto per invenzione nei confronti delle innovazioni che mirano ad avere un impatto positivo sul clima.
In particolare, il Climate Change Mitigation Pilot Program si propone di accelerare l’esame delle domande di brevetto relative ad innovazioni volte a ridurre le emissioni di gas serra, al fine di mitigare i cambiamenti climatici.
Tale programma costituisce un precedente importante, in ambito giuridico, circa l’impiego di titoli di privativa industriale come incentivi all’innovazione in ambito climatico. Infatti, se da un lato è ben noto che il tema relativo ai cambiamenti climatici e al riscaldamento globale è, ormai da trent’anni, sotto la lente dei leader a livello mondiale ed oggetto di regolamenti ed interventi legislativi ad hoc, dall’altro l’istituzione di un programma concreto volto ad incentivare le domande di brevetto per invenzione in tale ambito muove soltanto adesso i primi passi.
Prima di approfondire le peculiarità del Climate Change Mitigation Pilot Program, occorre rammentare sinteticamente i traguardi raggiunti e gli obiettivi ancora da raggiungere, a livello globale e di Ue, con riferimento al delicato tema del riscaldamento globale. Infatti, gli ultimi studi scientifici attestano cambiamenti climatici senza precedenti, in alcuni casi irreversibili. Secondo l’ultimo report del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC), il riscaldamento globale sta influendo vertiginosamente sull’andamento delle precipitazioni, sul livello del mare e sui venti.
In particolare, a preoccupare gli esperti sono le emissioni di gas a effetto serra (o gas serra), nell’alveo delle quali le emissioni provenienti da attività umane si pongono come responsabili dell’incremento di circa 1,1 °C in termini di riscaldamento globale, prendendo come riferimento il secolo scorso; sfortunatamente, con risvolti sempre più critici per l’agricoltura e per la salute. Tra questi, il motore dei cambiamenti climatici è sicuramente, da un lato, l’anidride carbonica (CO2), dall’altro, altri gas sera, come il metano, la cui riduzione è stata vagliata come obiettivo da raggiungere nei prossimi anni anche nell’ambito della COP26.
Per quanto concerne l’Unione europea, tra gli impegni assunti spicca quello di ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030, nonché di raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Quest’ultimo, sancito altresì dalla legge europea sul clima entrata in vigore il 29 luglio dello scorso anno.
Pertanto, indubbiamente nel solco di tali interventi, si inserisce il programma pilota recentemente istituito dall’USPTO per promuovere l’innovazione tecnologica in ambito climatico e ambientale. Infatti, lo strumento del brevetto per invenzione si pone come impulso alle attività di ricerca e sviluppo nei più svariati ambiti e si inserisce tra i principali sistemi di remunerazione e protezione degli investimenti. In altre parole, possiamo definirlo una win-win situation: da un lato, il brevetto per invenzione assicura all’inventore il diritto di utilizzazione esclusiva dell’invenzione per un periodo di tempo determinato dalla legge, dall’altro, garantisce altresì alla collettività l’assimilazione definitiva dell’invenzione nel patrimonio collettivo.
Andando ad analizzare le peculiarità del programma pilota lanciato dall’USPTO, si può osservare che le domande di brevetto accolte in tale ambito abbiano la peculiarità di poter essere esaminate nell’immediato, derogando al criterio di temporalità previsto per l’esame delle domande, accordando loro uno status speciale fino ad una prima azione nel merito, da parte dell’Ufficio.
Il programma si riferisce, alternativamente, alle domande di brevetto inoltrate all’Ufficio nell’arco temporale ricompreso tra il 3 giugno 2022 e il 5 giugno 2023, oppure alle prime mille ricevute, a seconda di quale tra i due eventi si verifichi per primo. Inoltre, il numero totale di domande di brevetto depositate saranno indicate sul sito web dell’USPTO, che si riserva la facoltà di interrompere in anticipo il programma qualora il carico di lavoro o le risorse a questo deputate dovessero rivelarsi insufficienti. In tale ipotesi, sarà comunque cura dell’USPTO comunicare la decisione al pubblico.
Per quanto concerne l’oggetto delle domande di brevetto, esse potranno riguardare esclusivamente le invenzioni implicanti tecnologie dirette a ridurre le emissioni di gas serra. Altresì, dovranno comprendere le rivendicazioni, i disegni, laddove necessari, ed il pagamento delle tasse amministrative relative al deposito della domanda, previste ordinariamente. Per l’inoltro della domanda, che dovrà avvenire attraverso il Patent Center, i candidati dovranno utilizzare il form PTO/SB/457, che contiene tutte le indicazioni necessarie per richiedere la partecipazione al programma, oltre a consentire all’USPTO di processare celermente le domande così inoltrate.
In conclusione, possiamo dire che (finalmente) il cambiamento climatico sta diventando (anche) una “questione brevettuale”.
Su un simile argomento può essere interessante l’articolo “Aumentano i brevetti green in Italia“