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L’ultimo rapporto UIBM evidenzia l’aumento di invenzioni riguardanti le “green technologies” come impegno delle imprese italiane per la tutela dell’ambiente.

L’ultimo rapporto pubblicato dall’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (“UIBM”) intitolato “Un’analisi UIBM sui dati dei brevetti presentati nel campo delle tecnologie eco-sostenibili” evidenzia che le imprese italiane hanno mostrato un interesse crescente, nell’ultimo decennio, verso l’ambiente e le tecnologie innovative che ne favoriscono la conservazione. Di conseguenza, sono aumentate anche le invenzioni riguardanti le cosiddette “green technologies”.

Incrociando i vari dati raccolti è stato possibile analizzare le domande di brevetto italiane depositate dal 2009 al 2018. Le invenzioni eco-sostenibili risultano essere in media il 9,6% dei brevetti depositati in Italia nell’ultimo decennio – considerando inoltre che tale percentuale era pari al 10,3% nel 2017 (con un totale di 882 nuovi depositi) e al 10,6% nel 2018 (pari a 929 depositi) – a conferma dell’impegno ed interesse sempre maggiori delle imprese italiane nei confronti dell’ambiente e della sostenibilità ambientale. È rilevante sottolineare che le percentuali italiane si posizionano in una fascia alta, tenendo conto che le percentuali di invenzioni eco-sostenibili a livello globale si assesta tra il 5 e il 10% del totale dei depositi di brevetti.

Analizzando nel dettaglio le categorie delle domande di brevetto italiane, come catalogate secondo la metodologia IPC Green Inventory della WIPO, queste si concentrano principalmente in tre ambiti – produzione di energia alternativa (“alternative energy production”), gestione dei rifiuti (“waste management”) e risparmio energetico (“energy conservation”) – che coprono più del 60% dell’intero set di dati considerato.

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