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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha irrogato una sanzione di 3,6 milioni di euro nei confronti di una catena di distribuzione di apparecchiature elettroniche per l’adozione di pratiche commerciali scorrette realizzate in diversi punti vendita distribuiti sull’intero territorio italiano contrarie alla libertà di scelta dei consumatori.

Secondo l’AGCM, la società avrebbe utilizzato modalità ingannevoli per promuovere alcuni dei suoi prodotti, spesso presentati come in offerta sia nei volantini che nei cartelli all’interno nei negozi. In realtà, tali prodotti venivano venduti insieme ad un altro prodotto accessorio (ad esempio un’estensione obbligatoria della garanzia), spingendo in questo modo il consumatore a pagare un prezzo superiore rispetto a quello pubblicizzato (c.d. cross-selling).

la società avrebbe dunque attuato pratiche commerciali scorrette e aggressive che imponevano al consumatore anche l’acquisto di ulteriori prodotti che non avrebbe altrimenti comprato, sostenendo così una spesa supplementare non prevista. In particolare, tali prassi commerciali sono state adottate rispetto a  prodotti tecnologici particolarmente desiderati dai consumatori e generalmente venduti non a basso costo, quali smartphone, tablet e smart TV.

Per l’Autorità queste pratiche commerciali scorrette effettuerebbero un “effetto-aggancio” rispetto all’offerta particolarmente efficace. Esse, infatti, limiterebbero notevolmente la possibilità dei consumatori di effettuare una libera scelta rispetto al prodotto da comprare, inducendoli ad un acquisto che altrimenti non avrebbero effettuato a causa del prezzo effettivo nell’insieme poco accessibile. Verrebbe in questo modo violato il dovere di diligenza professionale rispetto al consumatore medio, integrando conseguentemente una pratica commerciale scorretta, soggetta a sanzione.

In seguito all’adozione del provvedimento da parte dell’AGCM, la società ha replicato, sostenendo di non condividere le motivazioni alla base e di ritenerlo del tutto infondato. Per questi motivi, pur mettendosi a completa disposizione dell’Autorità, la società ha dichiarato di voler presentare ricorso avverso tale decisione.

Su un simile argomento, può essere interessante anche l’articolo “Relazione AGCM 2022 – Tutela dei consumatori e profili di vessatorietà”.

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