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È stata recentissimamente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea l’adozione del Regolamento di Esecuzione 2022/2313 della Commissione Europea recante l’iscrizione della “Pizza Napoletana STG” nel registro delle specialità tradizionali garantite.

Il regolamento entrerà in vigore il 18 dicembre 2022, è obbligatorio in ogni suo elemento e sarà direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri dell’Unione Europea.

Questa notizia rappresenta la conclusione di un processo intrapreso tempo fa dall’Italia al fine di ottenere il riconoscimento della Pizza Napoletana tra le specialità tradizionali garantite nell’Unione, con riserva del nome, e, secondo molti, comporterà rilevanti effetti positivi per l’economia italiana ed un importante rafforzamento della tutela del Made in Italy, vero e proprio tesoro del bel Paese.

Il Disciplinare di Produzione della specialità tradizionale garantita “Pizza Napoletana” era già stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il 9 marzo 2010.

Nello stesso vengono delineati quali prodotti possono fregiarsi del nome tutelato, oltre che le modalità di preparazione della “Pizza Napoletana”, gli ingredienti da utilizzare, le caratteristiche del prodotto finale (articolo 5) ed i controlli che l’autorità competente (l’ICQRF, Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari) può svolgere a tutela della corretta realizzazione e commercializzazione della Pizza Napoletana.

Secondo il Disciplinare, si può parlare di “Pizza Napoletana” solo quando vengono utilizzate le materie prime di cui all’articolo 2 “Ingredienti”, che sono: farina di grano tenero, lievito di birra, acqua naturale potabile, pomodori pelati e/o pomodorini freschi, sale marino o sale da cucina, olio d’oliva extravergine. Inoltre, altri ingredienti che possono essere utilizzati nella preparazione della “Pizza Napoletana” sono: aglio e origano; Mozzarella di Bufala Campana DOP, basilico fresco e Mozzarella STG.

Inoltre, anche la fase della cottura viene dettagliatamente descritta dal Disciplinare: il pizzaiolo dovrà cuocere la “Pizza Napoletana” STG esclusivamente in forni a legna “dove si raggiunge una temperatura di cottura di 485 gradi C, essenziale per ottenere la “Pizza Napoletana STG””. Nel testo del Disciplinare si trovano poi ulteriori indicazioni rispetto alla possibilità di congelare o surgelare il prodotto “Pizza Napoletana”: secondo il Disciplinare “la “Pizza Napoletana” va preferibilmente consumata immediatamente, appena sfornata, negli stessi locali di produzione; comunque, qualora non sia consumata nel locale di produzione, non può essere congelata o surgelata o posta sottovuoto per una successiva vendita”.

Nonostante il Regolamento di Esecuzione 2022/2313 sia stato accolto da molti come un volano per la tutela del Made in Italy, oltre che come un grande riconoscimento dell’arte della Pizza Napoletana, ci sono alcuni aspetti del Disciplinare che potrebbero limitare i risvolti economici positivi derivanti da questo evento.

Primo fra tutti, il fatto che tra le Pizze Napoletane possano rientrare soltanto la pizza margherita e la pizza marinara, e non altre ricette che rappresentano la napoletanità e la tradizione della pizza (quale salsiccia e friarielli), o il fatto che si possa utilizzare soltanto il forno a legna (e non forni elettrici, con possibili conseguenze sull’impatto ecologico delle attività).

Su un simile argomento può essere interessante l’articolo “Report ICQRF sulla tutela dei prodotti agroalimentari nel 2021

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