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L’ICQRF ha pubblicato recentemente il Report 2021 sulla tutela della qualità dei prodotti agroalimentari e la repressione delle frodi nel settore per l’anno 2021.

È di recente pubblicazione il report redatto dall’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) per l’anno 2021.

Come noto, l’ICQRF è l’autorità italiana ex officio per la tutela delle Denominazioni di Origine Protetta (DOP) e le Indicazioni Geografiche Protette (IGP) e, in questo documento, descrive le proprie principali direttrici di intervento e riporta, con i relativi dati, la portata della attività di protezione della qualità delle produzioni italiane.

Il documento, oltre a riportare nel dettaglio la tutela del Made in Italy agroalimentare nel mondo e sul web, fornisce dati ed informazioni sulle attività di autorizzazione e vigilanza degli Organismi di controllo e certificazione, sull’attività sanzionatoria e sulla organizzazione interna dell’Ispettorato.

Secondo quanto nel Report, il settore agroalimentare italiano ha registrato, nell’anno passato, una grandissima crescita del fatturato, pari al 16,5 %, e si è conseguentemente confermato uno dei settori più rilevanti dell’economia italiana. Si rileva inoltre anche come tale risultato si sia raggiunto grazie ad un record nell’export di prodotti Made in Italy, che hanno raggiunto il valore storico di 52 miliardi di euro.

Dal punto di vista operativo, l’attività dell’Ispettorato è stata intensissima, essendoci stati oltre 60 mila controlli antifrode, che hanno coinvolto più di 33 mila operatori verificati.

I risultati di tale attività di controllo – che hanno riguardato per oltre il 90% dei casi i prodotti alimentari e nei rimanenti casi i mezzi tecnici per l’agricoltura (come i mangimi, fertilizzanti, sementi) – sono stati i seguenti: 186 notizie di reato, 4.699 contestazioni amministrative e ben 4.954 diffide emesse nei confronti degli operatori dell’agro-alimentare.

Inoltre, l’ICQRF ha effettuato quasi mille interventi al di fuori dei confini nazionali e sul web al fine di tutelare le Indicazioni Geografiche italiane.

Tra i prodotti maggiormente oggetto di attenzione da parte dell’ICQRF sono spiccati i vini DOC e IGP, essendo peraltro il vino italiano il prodotto agro-alimentare italiano maggiormente esportato. Rispetto a questa categoria merceologica, l’ICQRF ha riscontrato un grandissimo numero di irregolarità di carattere documentale (registri tenuti in modo non corretto, documenti commerciali o di accompagnamento non regolari), mentre solo in pochi casi si sono riscontrate violazioni per evocazione o usurpazione delle indicazioni geografiche.

Anche i prodotti da agricoltura biologica sono stati oggetto di numerosi controlli e contestazioni da parte dell’Ispettorato, e rispetto agli stessi i controlli hanno portato all’iscrizione di ben 22 notizie di reato.

Se il report del 2021 ha quindi illustrato una solerte attività di controllo da parte dell’ICQRF, in molti si interrogano sull’impatto sull’Ispettorato stesso dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo 198/2021 in materia di pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare, che aggiunge all’ICQRF ulteriori competenze ed oneri.

Proprio su di un simile argomento, può essere di interesse l’articolo “Come denunciare all’ICQRF le pratiche commerciali sleali nel settore agroalimentare”.

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