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Con la recente delibera 452/22/CONS, l’AGCom ha adottato le Linee guida in materia di sviluppo delle infrastrutture digitali e servizi di comunicazione elettronica, in attuazione dell’articolo 23 della Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 (Legge n. 118/2022 – “Legge Concorrenza”).

La Legge Concorrenza ha, tra l’altro, apportato modifiche al d.lgs. n. 33/2016 che, in attuazione della Direttiva n. 2014/61/UE, definisce norme volte a facilitare l’installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità promuovendo l’uso condiviso dell’infrastruttura fisica esistente e consentendo un dispiegamento più efficiente di nuove infrastrutture digitali fisiche, in modo da abbattere i costi relativi all’installazione di tali reti.

Sono state in particolare introdotte previsioni volte a favorire il coordinamento tra gestori di infrastrutture fisiche ed operatori di rete che intendano eseguire, direttamente o indirettamente, opere di infrastrutturazione. In particolare, i gestori di infrastrutture fisiche digitali e gli operatori di rete sono chiamati ad adottare “ogni iniziativa utile ai fini del coordinamento con altri operatori di rete in relazione al processo di richiesta dei permessi e ai fini della non duplicazione inefficiente di opere del genio civile e della condivisione dei costi di realizzazione”.

In questo contesto, la Legge Concorrenza ha affidato all’AGCom il compito di adottare apposite linee guida al fine di garantire che in sede di esecuzione delle opere di infrastrutturazione (ossia opere di genio civile eseguite direttamente o indirettamente da ogni gestore di infrastrutture digitali fisiche e ogni operatore di rete), eseguite successivamente all’adozione delle linee guida stesse, “sia incentivata l’installazione di infrastrutture fisiche aggiuntive qualora necessarie a soddisfare le richieste di accesso degli altri operatori di rete”.

In linea con i predetti obiettivi, lo scopo delle Linee Guida è di “formulare una modalità più snella rispetto a quella del coordinamento delle opere di genio civile, che consista nella possibilità da parte del realizzatore dell’opera di genio civile” di “installare a-priori infrastrutture fisiche aggiuntive in grado di soddisfare le richieste di accesso degli operatori di rete”.

Trattasi in particolare, chiarisce l’AGCom, di “favorire l’installazione di elementi infrastrutturali aggiuntivi per la posa della fibra ottica”, che l’Autorità identifica (i) nei c.d. minitubi, “atti a contenere ciascuno un elevato numero di fibre ottiche”, i quali sono “gli elementi cui generalmente si fornisce l’accesso al fine di garantire l’installazione di fibra ottica in infrastrutture esistenti o di nuova realizzazione” e (ii) nelle c.d. palificazioni, individuate come “una seconda modalità di accesso possibile alle infrastrutture per la posa di fibra ottica”.

Le Linee Guida hanno ad oggetto la definizione di “una procedura che consenta, da un lato, agli operatori di rete di conoscere in anticipo la possibilità di disporre di minitubi o posizioni cavo su palificazioni, per la posa della fibra ottica in determinate zone del territorio” e dall’altro permetta al realizzatore delle opere di infrastrutturazione, “di valutare la possibilità di installare minitubi o posizioni cavo aggiuntive nell’ambito del progetto pianificato di opere civili, al fine di poterne disporre per soddisfare future richieste di accesso da parte degli operatori”.

Al fine di incentivare l’installazione delle infrastrutture aggiuntive, le Linee Guida “individuano pertanto la procedura da seguire al fine di permettere a domanda e offerta, che si realizzeranno in futuro nel breve termine, di potersi coordinare”, consentendo tale meccanismo di semplificare il processo di richiesta dei permessi (che viene fatto una sola volta da parte del realizzatore dell’opera di genio civile), evitare la duplicazione inefficiente delle opere del genio civile e permettere la condivisione dei costi di realizzazione (poiché il realizzatore dell’opera recupera parte dell’investimento attraverso la remunerazione del servizio di accesso alle infrastrutture aggiuntive installate).

Le Linee Guida individuano quindi due modalità per incentivare l’installazione di infrastrutture fisiche aggiuntive: (i) il Coordinamento per lo sviluppo di infrastrutture per le reti di comunicazioni elettroniche con annuncio; (ii) l’Installazione volontaria di infrastrutture aggiuntive.

Il primo meccanismo prevede che un gestore di infrastrutture fisiche o un operatore di rete “che intende realizzare lavori di costruzione o ampliamento di infrastrutture adatte ad ospitare reti di comunicazione elettronica procede a rendere nota tale intenzione attraverso la pubblicazione di un annuncio” sul sistema SINFI (Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture) dandone altresì comunicazione all’AGCom e all’AGCM, per lo svolgimento delle rispettive funzioni di vigilanza. La pubblicazione dell’annuncio – il cui contenuto è disciplinato dalle Linee Guida – deve avvenire entro un termine massimo di 30 giorni a decorrere dalla data di presentazione del progetto definitivo alle autorità competenti per il rilascio delle autorizzazioni.

È previsto che l’annuncio specifichi il termine – che non può essere inferiore a 30 giorni – “entro cui i soggetti interessati, ossia gli operatori di rete, possono manifestare il proprio interesse all’acquisto (attraverso contratti in IRU o altra modalità diversamente concordata con il Realizzatore) dell’accesso alle infrastrutture adatte ad ospitare reti di comunicazione elettronica nell’ambito dell’intervento pianificato”.

Gli operatori che intendono acquisire i diritti di accesso alle infrastrutture adatte ad ospitare reti di comunicazione elettronica inviano richieste di accesso puntuali, ragionevoli e proporzionate al titolare dell’infrastruttura secondo le modalità definite ed entro i termini indicati nell’annuncio. È previsto che, in presenza di richieste di accesso ricevute da parte di diversi operatori per la stessa tratta di infrastrutture, il realizzatore dell’opera “fa quanto nella sua possibilità, nei limiti della capacità di spazio massima dichiarata nell’annuncio, per soddisfare tutte le richieste ricevute” e che, nel caso in cui tutte le domande di accesso non possano essere soddisfatte in base alla capacità dichiarata nell’annuncio, “fa fede la data di ricezione della richiesta di accesso” in applicazione del principio “first come, first served”.

Trascorsi 60 giorni dalla pubblicazione dell’annuncio, il realizzatore dell’opera “ha la facoltà di avviare i lavori”, a prescindere dal fatto che siano state ricevute richieste per l’installazione di infrastrutture aggiuntive e sia stato raggiunto un accordo a tal riguardo con uno o più operatori di rete.

Secondo l’AGCom, questa procedura “consente il coordinamento tra i soggetti che intendono sviluppare opere di genio civile […] per la posa di infrastrutture per le reti di comunicazione elettronica, senza interferire o ritardare il processo di richiesta dei permessi, ai fini della non duplicazione inefficiente di opere del genio civile e della condivisione dei costi di realizzazione, pur lasciando piena libertà di azione al proprietario dell’infrastruttura”. Le Linee Guida prevedono alcune eccezioni all’applicazione di questa procedura.

La seconda modalità – alternativa alla prima – prevede che un gestore di infrastrutture fisiche o un operatore di rete “che intende realizzare o sta realizzando lavori di costruzione o di ampliamento di infrastrutture adatte ad ospitare reti di comunicazione elettronica […], laddove prevede di installare infrastrutture di rete aggiuntive da rendere disponibili agli operatori di rete interessati, procede a rendere nota tale intenzione attraverso la pubblicazione di una comunicazione sul proprio sito web, nonché sul sistema SINFI”, dandone altresì comunicazione periodica all’AGCom. La pubblicazione della comunicazione – il cui contenuto è disciplinato dalle Linee Guida – deve avvenire almeno 30 giorni prima della data prevista di disponibilità dell’accesso, per gli operatori di rete, alle infrastrutture aggiuntive.

Questa seconda modalità consiste dunque nella formulazione di un’offerta a carattere volontario del soggetto che pianifica la realizzazione di nuove infrastrutture. In tal caso il realizzatore delle opere potrebbe prevedere l’installazione di minitubi e/o spazi di palificazione, aggiuntivi a quelli previsti nel suo progetto, al fine di soddisfare l’ulteriore domanda di servizi da parte dei soggetti interessati.

Su un simile argomento può essere interessante l’articolo “Consultazione AgCom su linee guida su infrastrutture digitali e servizi di comunicazione elettronica”.

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