Il 7 agosto scorso è stata illustrata e condivisa in Consiglio dei ministri, la nuova Strategia Nazionale per la Banda Ultra Larga (“Strategia”), frutto della consultazione con gli operatori di settore e del lavoro del Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale.
Tale Strategia mette in campo, per il triennio 2023-2026, un piano di azione volto al consolidamento infrastrutturale di reti fisse e mobili, allo sviluppo e all’adozione di infrastrutture di nuova generazione e ad interventi che mirano a favorire l’adozione della connettività fissa e mobile di nuova generazione da parte dell’utenza.
Come riportato nel comunicato stampa trasmesso dal Dipartimento per la trasformazione digitale, la Strategia prevede investimenti per circa 2,8 miliardi di euro di cui una parte derivante dalle economie maturate nell’ambito degli interventi PNRR per la Banda Ultra-Larga, previa approvazione da parte della Commissione Europea, con la quale sono già in corso le relative interlocuzioni.
La Strategia si articola in un insieme organico di interventi da realizzare nell’arco di tre anni dalla data di approvazione della stessa, individuati attraverso l’analisi dei gap nell’ambito degli interventi attualmente in essere per la creazione e diffusione delle reti ad altissima capacità in Italia.
La prima area raccoglie una serie di interventi trasversali che prevedono, tra gli altri, la creazione di una rete di backhauling in fibra ottica di proprietà pubblica, l’incremento della ridondanza dei collegamenti tra le reti di accesso e di distribuzione delle telco, il rilascio del catasto delle infrastrutture e una piattaforma per la mappatura delle unità abitative.
La seconda area concerne lo sviluppo della connettività fissa con riguardo ai piccoli comuni e alle isole minori. Tra gli interventi figurano l’estensione della gratuità dei servizi del piano “Scuola connessa” fino al 2035, l’adeguamento della connettività del progetto “Polis” per l’accesso ai servizi digitali, un nuovo piano per i piccoli comuni connessi e l’estensione di quello relativo alle isole minori, a cui si aggiunge l’adeguamento della connettività del sistema sanitario nazionale a 10 Gigabit/s.
Verte invece sullo sviluppo della connettività mobile la terza area di intervento rappresentata nella Strategia. In particolare, sono previsti 5 interventi articolati in tre cluster: (i) Normativa, regolamentazione e incremento capacità operativa della PA e delle telco, che prevede la valutazione dell’innalzamento e delle modalità di misurazione dei limiti elettromagnetici; (ii) Piattaforme e basi dati informative, che prevede il potenziamento e il rilascio in operatività del Catasto Elettromagnetico e (iii) Domanda qualificata della PA – sviluppo di reti 5G di nuova generazione e servizi innovativi, nell’ambito del quale si prevede la realizzazione di reti 5G di proprietà pubblica e reti 5G lungo le linee ferroviarie e nelle gallerie, insieme a soluzioni di Edge Cloud Computing.
Infine, la quarta area, relativa agli “interventi a sostegno della domanda”, comprende la revisione della misura “Voucher Famiglie”, con l’obiettivo di stimolare l’adozione della Banda Ultra Larga e la realizzazione di campagne di comunicazione istituzionale sul ruolo e sui vantaggi di una connettività ultraveloce.
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