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La Serie A sta esercitando pressioni sul Governo affinché modifichi i termini del divieto di pubblicità di gioco con vincita in denaro, consentendo la sponsorizzazione delle squadre di calcio da parte degli operatori di gambling e betting in Italia.

Il divieto è diventato un problema importante per le squadre di calcio, che ora si trovano private di una fonte di reddito significativa, che in precedenza era generata dagli accordi di sponsorizzazione. Dopo che il Governo ha eliminato i benefici fiscali previsti dal Decreto Crescita di cui le squadre di calcio italiane beneficiavano per l’acquisizione di giocatori stranieri, la Serie A è ora alla ricerca:

  • l’ammorbidimento del divieto di pubblicità di gambling, consentendo la sponsorizzazione delle squadre di calcio; e
  • l’assegnazione di una parte dei proventi generati dal settore delle scommesse sportive all’associazione calcistica.

Infatti, prima dell’applicazione del cosiddetto Decreto Dignità, che ha stabilito il divieto di pubblicità di gambling in Italia, le squadre di calcio generavano entrate dell’ordine di 100 milioni di euro all’anno dal settore del gambling, che sono state improvvisamente perse.

La Serie A sta ora chiedendo almeno una sospensione del divieto per due o tre stagioni. Ciò consentirebbe agli operatori di gambling e delle scommesse di diventare sponsor di maglia e di esporre i loro loghi sui pannelli pubblicitari situati ai margini dei campi di calcio. Tuttavia, altri tipi di pubblicità e iniziative di marketing che coinvolgono giocatori e allenatori di calcio rimarrebbero proibiti.

Questo problema era già emerso in precedenza durante la pandemia, portando il Governo ad approvare un’ulteriore tassa temporanea sulle scommesse, che attualmente è oggetto di notevoli controversie. Di conseguenza, è possibile che le società calcistiche si accontentino di una semplice deroga temporanea al divieto.

Una riduzione della portata del divieto di pubblicità di gambling italiano potrebbe essere nell’interesse generale, in quanto consentirebbe comunicazioni di marketing soft come gli accordi di sponsorizzazione. Allo stesso tempo, giustificherebbe meglio le tariffe notevolmente più alte richieste agli operatori di betting e gambling online, secondo i termini della nuova gara d’appalto per le concessioni italiane.

Sull’argomento, può leggere il seguente articolo “Bozza di regolamento per l’assegnazione di nuove concessioni italiane sul gioco online“.

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