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Lo scorso 11 gennaio 2024, è entrata in vigore la legge 27 dicembre 2023, n. 206, che introduce “disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy” (“Legge sul made in Italy”)

Questo intervento mira a promuovere le produzioni di eccellenze italiane sia sul territorio nazionale sia all’estero, preservando e valorizzando il patrimonio culturale e le radici nazionali, non solo a fini identitari, ma anche per favorire la crescita dell’economia nazionale, coerentemente con le regole di mercato interno dell’Unione Europea.

La legge introduce diverse novità riguardanti i diritti di proprietà intellettuale, tra cui incentivi alla brevettazione delle invenzioni, valorizzazione dell’innovazione e tutela dei marchi di particolare interesse e valenza nazionale.

Al fine di incentivare la brevettazione delle invenzioni, di sostenere la valorizzazione dei processi di innovazione è stato reintrodotto, il Voucher 3I, un incentivo economico, che potrà essere utilizzato da startup innovative e microimprese per l’acquisto di servizi di consulenza relativi alla verifica della brevettabilità di un’invenzione e alla redazione della domanda di brevetto in Italia e all’estero.

A tale fine è stato autorizzato lo stanziamento di 9 milioni di euro per il biennio 2023-2024.

Un’altra novità è stata introdotta in relazione alla tutela dei marchi di particolare interesse e valenza nazionale. L’articolo 7 della Legge sul Made in Italy prevede che, qualora un’impresa, titolare o licenziataria di un marchio registrato da almeno 50 anni, intenda cessare definitivamente l’attività, dovrà darne previa notifica al Ministero delle imprese e del Made in Italy (“MIMIT”). Il MIMIT avrà la possibilità di subentrare gratuitamente nella titolarità del marchio al fine di prevenire la sua estinzione e garantirne la continuità.

Per i marchi invece non utilizzati da almeno cinque anni, il MIMIT potrà depositare una domanda di registrazione del marchio a proprio nome, al fine di utilizzarlo a favore di imprese che siano interessate ad investire in Italia, o trasferire in Italia la propria attività.

Infine, è di significativo rilievo il capo dedicato alla “tutela dei prodotti Made in Italy”. In particolare, l’articolo 41 della Legge sul Made in Italy prevede che, con decreto del MIMIT, di concerto con il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Nazionale e con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, sia adottato un contrassegno ufficiale di attestazione dell’origine italiana delle merci. Questo contrassegno potrà essere utilizzato, da solo o congiuntamente con la dizione “Made in Italy” solamente nei casi previsti dallo stesso articolo 41.

Le imprese che producono beni sul territorio nazionale potranno, quindi, su base volontaria, avvalersi del contrassegno sui propri beni, al fine di contrastare in maniera ancora più efficace il fenomeno della contraffazione.

In conclusione, la recente entrata in vigore della Legge sul Made in Italy offre alle aziende italiane un importante quadro normativo per promuovere, tutelare e valorizzare le proprie produzioni. Avvalersi di questi strumenti non solo rafforzerà l’autenticità dei prodotti Made in Italy, ma contribuirà anche a consolidare la reputazione di eccellenza delle aziende italiane nel panorama globale.

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Autrici: Chiara D’Onofrio e Maria Vittoria Pessina

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