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Gli scorsi giorni è stato diffuso un Executive Summary predisposto dall’AgiD (Agenzia per l’Italia digitale) e dal Dipartimento per la trasformazione digitale che sintetizza visione e architettura della Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale per il prossimo triennio, attraverso i suoi pilastri principali: ricerca scientifica, pubblica amministrazione, imprese e formazione. Il documento è utile per comprendere sia la visione dell’esecutivo in materia di IA e del ruolo che ritiene giocherà per il futuro del Paese, che per inquadrare in un contesto più ampio il disegno di legge in materia di IA che dovrebbe essere presentato a breve proprio dal Governo. Il DDL, di cui sono circolate alcune bozze, è volto principalmente ad attuare e integrare le previsioni del Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale, di imminente entrata in vigore, in una serie di settori specifici.

Gli obiettivi della nuova Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale

L’Intelligenza Artificiale sta rapidamente diventando una forza trainante nel plasmare il futuro della società contemporanea. Per seguire l’onda della rivoluzione tecnologica in atto, l’Italia ha delineato una strategia ambiziosa per il periodo 2024-2026, con l’obiettivo di guidare il Paese verso una posizione di leadership nel panorama globale dell’IA.

L’obiettivo principale della strategia risiede nel pieno sfruttamento del potenziale trasformativo dell’IA in un’ottica di miglioramento della vita dei cittadini e di promozione della crescita economica e sociale del Paese. In altre parole, ciò che mira a costruire – in sinergia con l’Unione Europea e la comunità internazionale – è un ecosistema in cui l’IA sia al servizio delle persone, favorendo i principi etici e di responsabilità sociale e salvaguardando fattori chiave quali la privacy, la sicurezza, le questioni di genere e la sostenibilità ambientale.

I pilastri della strategia e le azioni proposte

Come anticipato, la nuova strategia si articola in quattro pilastri fondamentali: ricerca scientifica, pubblica amministrazione, imprese e formazione.

Per quanto riguarda la ricerca scientifica, la strategia ne evidenzia l‘importanza per il miglioramento della qualità della vita e del contesto sociale. L’IA offre strumenti potenti per il raggiungimento di questo obiettivo ed è per questa ragione che l’Italia si impegna a consolidare la propria competitività sul piano internazionale nel campo della ricerca, premendo su un aumento degli investimenti orientati nella ricerca fondamentale e in quella applicata e promuovendo le iniziative co-progettate da partenariati pubblico-privati che coinvolgano le imprese, parte essenziale del tessuto socioeconomico. Le azioni proposte in tal senso includono il consolidamento di un ecosistema italiano di ricerca sul tema dell’IA che faciliti lo scambio di conoscenze tra università, centri di ricerca e imprese e che sia terreno fertile per lo sviluppo di start-up innovative, il sostegno di un piano utile a trattenere ed attirare talenti, lo sviluppo di modelli nazionali multimodali che rispettino i valori dettati dalle regolamentazioni europee, il finanziamento della ricerca fondamentale e blue-sky per l’IA di prossima generazione e il potenziamento delle collaborazioni internazionali di università e centri di ricerca.

L’IA viene altresì considerata come strumento chiave nella rivoluzione della pubblica amministrazione, in una prospettiva di miglioramento dell’efficienza interna e di offerta di servizi più aderenti alle esigenze dei cittadini. Per sfruttare pienamente il potenziale offerto dall’IA, diviene necessario un approccio strutturato e sistematico che eviti la frammentazione: essenziale, in tal senso, il perseguimento di azioni multidisciplinari per garantire la privacy, la sicurezza e la corretta gestione dei dati, così come lo sviluppo di sistemi di IA per l’interoperabilità e la formazione del personale pubblico. Tra le azioni proposte emerge la definizione di linee guida per promuovere l’adozione dell’IA nella pubblica amministrazione, al fine di orientare le gare d’appalto verso soluzioni basate sull’IA e per realizzare applicazioni di IA impiegabili nel settore pubblico che garantiscano l’aderenza alle normative. Secondo l’Executive Summary le soluzioni di IA potrebbero essere impiegate anche per semplificare l’interazione tra P.A. e cittadini o imprese, sviluppando soluzioni su larga scala basate su feedback e necessità specifiche. Da ultimo, urge una formazione complessiva sull’IA nella pubblica amministrazione, attraverso percorsi di upskilling riservati al personale.

Per ciò che riguarda le imprese, la Strategia mira a far luce sui benefici che l’IA potrebbe portare al sistema produttivo e imprenditoriale italiano, noto per la usa eccellenza di processo e di prodotto e per la sua vocazione manifatturiera, storicamente all’avanguardia nell’innovazione e nell’automazione. Per massimizzare i benefici in questione, viene proposto un approccio strategico operante su due fronti: da un lato, occorre valorizzare il ruolo delle imprese ICT italiane nello sviluppo di sistemi di IA, favorendo la collaborazione con università ed enti di ricerca e facilitando la gestione delle pratiche normative e certificative; dall’altro, vanno  considerate le imprese non direttamente coinvolte nello sviluppo tecnologico ma comunque influenzate dall’IA: esse dovrebbero orientare le proprie strategie verso una maggiore centralità dei dati e dell’IA per accrescere la loro competitività, con un particolare riguardo per le sfide di sostenibilità ambientale. La Strategia propone azioni coordinate per il rafforzamento dell’ecosistema AI tra le PMI, attraverso finanziamenti dedicati che supportino l’adozione e lo sviluppo di soluzioni di IA interoperabili. Emerge, oltretutto, la necessità di creare laboratori per lo sviluppo di applicazioni di IA in contesti industriali e di sostenere la crescita delle start-up operanti nel settore.

Ultimo, ma non per importanza, è l’aspetto della formazione in materia di IA. L’Executive Summary rileva come attualmente in Italia vi sia una carenza di competenze in tale ambito che rallenta l’adozione di soluzioni innovative e, per risolvere questo problema, propone un piano integrato per rafforzare e diffondere la conoscenza dell’IA nel sistema educativo, dalle scuole superiori alle università, riservando particolare attenzione ai programmi di dottorato di ricerca. Inoltre, per garantire che nessun lavoratore sia lasciato indietro, è contemplata la predisposizione di programmi di reskilling e upskilling strutturati sia nel settore pubblico che nel settore privato, al fine di aggiornare le competenze e riqualificare i lavoratori per l’utilizzo delle nuove tecnologie. Allo stesso modo, diviene essenziale promuovere l’alfabetizzazione sull’IA per la popolazione nel suo complesso, così da evitare che venga a crearsi un divario di conoscenza che mini la coesione sociale ed economica nel lungo periodo. Per realizzare questi obiettivi la Strategia si propone di attuare percorsi di apprendimento sull’IA nelle scuole, la creazione di programmi di tirocinio, interscambio e visiting in aziende e centri di ricerca, l’integrazione della dell’IA come materia nei corsi di laurea universitari, il sostegno del Dottorato Nazionale in IA.

I Fattori Abilitanti

Per centrare gli obiettivi enucleati per ciascuna delle quattro macroaree, risulta cruciale il coordinamento delle azioni sia all’interno di ciascuna area, sia tra di esse. Un elemento fondamentale della strategia è l’identificazione di azioni strategiche “abilitanti” che definiscano la cornice entro cui le specifiche iniziative dovranno essere dispiegate nelle diverse macroaree. Queste si suddividono in azioni infrastrutturali e azioni per l’attuazione, il coordinamento e il monitoraggio della strategia: le prime includono la creazione di un repository di dataset e modelli quale patrimonio di conoscenza nazionale e il potenziamento delle infrastrutture di rete per l’IA; le seconde si concentrano sull’istituzione, nell’ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di una Fondazione per l’Intelligenza Artificiale quale soggetto responsabile delle iniziative sull’IA e dell’analisi sull’implementazione delle strategie. Fondazione che avrà a disposizione un fondo per supportare la pianificazione e garantire un miglioramento costante del sistema.

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Autori: Giacomo Lusardi e Alessandra Faranda

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