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Il 21 febbraio 2024 è entrata in vigore la decisione della Commissione Europea che istituisce la nascita dell’Ufficio europeo per l’Intelligenza Artificiale (“AI Office”).

L’AI Office dovrà lavorare per lo sviluppo e l’utilizzo di un’Intelligenza Artificiale (“AI”) affidabile, proteggendo al contempo dai molti rischi legati all’utilizzo di tale tecnologia. Questo rappresenta un importante tassello per la creazione di un unico sistema di governance europeo dell’AI.

Quali saranno i compiti dell’AI Office?

Secondo quanto previsto all’articolo 63 lett. a dell’ultima versione dell’AI Act pubblicata il 2 febbraio 2024, il ruolo dell’AI Office sarà principalmente di supervisione del mercato e controllo sui modelli di AI ad uso generale. Infatti, il nuovo organismo avrà un ruolo cruciale in quel processo di segnalazione predisposto per i modelli di GPAI che determinano un rischio sistemico e che potranno anche essere segnalati da un gruppo di esperti, per l’appunto all’AI Office, che avrà tutti i poteri necessari per condurre le valutazioni sui rischi sistemici. Ma vediamo meglio quali saranno nello specifico i compiti.

  1. Supporto nell’attuazione dell’AI Act: per riuscire ad attuare l’AI Act uniformemente su tutto il territorio UE, all’AI Office, sono stati attribuiti molteplici compiti, tra cui (i) lo sviluppo di strumenti, metodologie e parametri di riferimento per la valutazione delle capacità e della portata dei modelli di AI di uso generale e per la classificazione dei modelli con rischi sistemici; (ii) la collaborazione con i principali sviluppatori di AI, la comunità scientifica ed altri esperti in materia al fine di sviluppare codici di condotta all’avanguardia; e (iv) redigere orientamenti e linee guida.
  2. Rafforzamento dello sviluppo e utilizzo di un’AI affidabile: per raggiungere questo scopo, l’AI Office potrà, in collaborazione con gli attori pubblici e privati, oltre che con le startup, promuovere campagne e azioni per cogliere i benefici economici e sociali dell’AI all’interno dello spazio UE e fornire consulenza sulle best practice e accesso a tutte le strutture di supporto europee per l’adozione dell’AI.
  3. Promozione della cooperazione internazionale: l’AI Office dovrà adottare una strategia internazionale volta a promuovere l’approccio dell’UE sull’AI affidabile, la cooperazione e la governance internazionale in materia di AI e sostenere lo sviluppo e l’attuazione di accordi internazionali sull’AI, compreso il sostegno degli Stati membri.
  4. Collaborazione con istituzioni, esperti e stakeholder: l’AI Office lavorerà a stretto contatto con il Comitato Europeo per l’AI, composto dai rappresentanti degli Stati Membri, e con il Centro europeo per la trasparenza algoritmica (ECAT). Il gruppo di esperti e scientifici indipendenti sarà quindi completato con una selezione equilibrata di rappresentati di diversi settori, tra cui l’industria, le start-up e il mondo accademico, senza escludere la possibilità di collaborare con singoli esperti, organizzazioni e la community open-source. L’AI Office supervisionerà anche l’AI Pact, che consentirà alle imprese di interagire con la Commissione e altri stakeholders, potendo ad esempio condividere le best practices, il tutto in un’ottica anticipatoria e di preparazione rispetto all’attuazione dell’AI Act.

Conclusioni

Con l’introduzione dell’AI Office, si segna un passo avanti per quanto riguarda la regolamentazione dell’AI nello spazio dell’UE. Tale autorità avrà un ruolo molto simile a quello svolto dall’EDPB per quanto riguarda l’applicazione del GDPR. L’AI Office, infatti, infatti non sarà l’unica autorità predisposta alla sorveglianza del mercato in materia di AI, a questa andranno aggiunte le autorità nazionali dei 27 paesi membri, ancora in fase di istituzione.

Su un simile argomento può essere di interesse l’articolo “L’AI Act è stato Approvato: Tutto Quello Che Dovete Sapere”.

Autori: Roxana Smeria e Marco Guarna

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