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Il primo dell’anno l’UPC ha pubblicato un nuovo report che fornisce una rassegna sui procedimenti instaurati sin dall’avvio dei lavori del Tribunale a giugno 2023.

Con riguardo alla Corte di prima istanza, il numero di vertenze promosso ha visto una crescita costante e ad oggi si possono contare in totale 635 procedimenti; tra questi, 239 sono azioni di contraffazione, nella maggior parte delle quali sono state promosse domande riconvenzionali di nullità. Ancora una volta, almeno con riferimento ai procedimenti per contraffazione, le Divisioni Locali tedesche sono protagoniste e, analogamente a quanto già evidenziato nei precedenti resoconti redatti dall’UPC, i tribunali maggiormente coinvolti risultano essere quello di Monaco, Düsseldorf, Mannheim e Amburgo. Per quanto riguarda il nostro Paese, la Divisione locale di Milano ha visto ad oggi promosse 13 azioni per contraffazione.

Tra gli altri procedimenti di primo grado, 62 riguardano l’emissione di misure cautelari. Nessuna novità sotto il profilo delle azioni di risarcimento dei danni: si registra ancora un solo procedimento, così come già riportato negli ultimi case load approfonditi in questa rubrica.

Quanto alle azioni di nullità proposte in via principale, ad oggi i procedimenti promossi sono 55, la maggior parte dei quali instaurati avanti la Divisione Centrale di Parigi, che si conferma nuovamente la prima per il numero di procedimenti, con un lieve incremento di domande rispetto all’ultimo report da noi analizzato lo scorso ottobre (da 39 a 40). Benché le Divisioni Centrali di Milano e Monaco si posizionino rispettivamente al secondo e terzo posto per le azioni di nullità, lo stacco tra la sede parigina e quelle meneghina e bavarese è ancora significativo, essendo state presentate soltanto 8 e 7 domande innanzi a questi ultimi tribunali. Da notare è come la Divisione Centrale di Milano, pur essendo operativa solo da qualche mese, conta più procedimenti della Divisione Centrale tedesca, che ha avviato i lavori dal giugno 2023.

Degna di nota è poi l’attività della Corte d’Appello dell’UPC, innanzi alla quale sono stati fino ad ora instaurati oltre 180 procedimenti, la maggior parte dei quali riguardanti l’appellabilità delle decisioni ai sensi della Rule 220 RoP.

Per quanto riguarda il regime linguistico, l’inglese e il tedesco continuano a essere le lingue predominanti nei procedimenti avviati presso la Corte di prima istanza. Si registra un lieve calo nell’uso della lingua tedesca, con una diminuzione dal 41% dei procedimenti avviati in questa lingua a ottobre al 39% attuale. In senso contrario, si assiste ad un lieve incremento delle cause promosse in inglese (52% a ottobre, 53% oggi).

Quanto agli altri idiomi, il ricorso al francese e all’italiano, per quanto modesto, risulta in leggero aumento, pur rimanendo del tutto secondario.

Con riferimento ai settori industriali maggiormente interessati, spiccano i brevetti relativi alla classe H (Electricity) dell’IPC (International Patent Classification), relativamente ai quali è promosso il maggior numero di procedimenti. La seconda classe di invenzioni maggiormente coinvolta è ancora una volta la A della medesima classificazione, relativa alle cd. “human necessities”.

In conclusione, un auspicio per l’anno appena cominciato è che il sistema dell’UPC, già realtà di riferimento nel contesto brevettuale europeo, continui ad acquisire rilievo e assurga ad alternativa valida e accessibile non solo alle grandi, ma anche alle piccole e medie imprese, ancora piuttosto in ombra in questo panorama giudiziario. Inoltre, confidiamo che la Divisione Centrale di Milano attragga un numero sempre più significativo di procedimenti, contribuendo a rafforzare la centralità del nostro Paese nell’ordinamento dell’UPC.

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