Il 20 novembre scorso l’Agcom ha pubblicato la Delibera 459/24/CONS avente ad oggetto la “Definizione degli standard tecnici per i cavi in fibra ottica a cui devono attenersi gli aggiudicatari dei bandi per la realizzazione dell’infrastruttura di rete“.
In particolare, la delibera in commento stabilisce le regole tecniche per la realizzazione dell’infrastruttura di rete in fibra ottica da parte degli aggiudicatari di bandi per lo sviluppo di reti a banda larga finanziate con aiuti di Stato ed è stata adottata in ottemperanza alla legge n. 1° febbraio 2023, n. 10, che attribuisce all’AGCom una nuova competenza in materia di identificazione di standard tecnici.
Infatti, l’art. 2-bis della legge 10/2023 – con la quale è stato convertito in legge il d.l. 187/2022 recante misure urgenti a tutela dell’interesse nazionale nei settori produttivi strategici – ha inserito all’interno della legge 31 luglio 1997, n. 249 (la legge istitutiva dell’AGCom) la previsione secondo cui l’Autorità, sentito il parere del Ministero delle imprese e del made in Italy, “individua, per i cavi in fibra ottica, gli standard tecnici a cui devono attenersi gli aggiudicatari dei bandi per la realizzazione dell’infrastruttura di rete, in modo da assicurare adeguati livelli qualitativi e prestazioni elevate di connettività“.
La nuova competenza attribuita all’AGCom si inserisce nell’quadro degli obiettivi individuati dall’UE in materia di connettività, racchiusi dapprima nella Comunicazione del 2016 sulla Connettività per un mercato unico digitale europeo (c.d. “Gigabit Society”), cui è seguita la Comunicazione del 2021 sul decennio digitale (c.d. “Digital compass”), entrambe confluite nella Decisione 2022/2481 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma strategico per il decennio digitale 2030.
Con riferimento alle infrastrutture digitali, tale decisione stabilisce che “la rete gigabit fino al punto terminale sia estesa a tutti gli utenti finali di rete fissa e tutte le zone abitate siano coperte da reti senza fili di prossima generazione ad alta velocità con prestazioni almeno equivalenti al 5G, conformemente al principio della neutralità tecnologica”. Come si legge nell’allegato A alla del. 459/24/CONS, il conseguimento di tali obiettivi richiede investimenti adeguati e gli investitori privati costituiscono la prima fonte di investimento, che all’occorrenza può essere integrata da fondi pubblici nel rispetto delle norme sugli aiuti di Stato. Affinché un aiuto possa essere approvato – evidenzia l’AGCom – è necessario che le reti fisse e mobili finanziate dallo Stato presentino caratteristiche notevolmente più avanzate rispetto alle reti esistenti, inducendo pertanto un “salto di qualità” – il cd. step change – che si ottiene se, a seguito dell’intervento statale, (a) lo sviluppo della rete fissa o mobile finanziata dallo Stato rappresenta un nuovo, ingente investimento; e (b) la rete finanziata dallo Stato apporta al mercato nuove capacità di rilievo in termini di disponibilità, capacità, velocità e concorrenza dei servizi a banda larga.
Pertanto, l’intervento dell’AGCom di definizione degli standard tecnici per i cavi in fibra ottica è funzionale a garantire “adeguati livelli qualitativi” e “prestazioni elevate di connettività” per tutte le tipologie di reti che verranno realizzate con finanziamenti pubblici, pur conservando per ogni singola tipologia le caratteristiche, in termini di requisiti e prestazioni, individuate sulla base delle indicazioni contenute negli Orientamenti in materia di aiuti di Stato a favore delle reti a banda larga (Comunicazione della Commissione 2023/C 36/01).
Gli standard individuati dall’AGCom riguardano vari aspetti tecnici relativi ai cavi in fibra ottica, inerenti, tra l’altro, a:
- la scelta della tipologia di cavo (ad esempio microcavo, cavo per posa interrata/aerea, cavo multifibra/monofibra). Nell’allegato A alla delibera viene indicato che la scelta della tipologia di cavo dettata dalle specifiche condizioni infrastrutturali e realizzative rilevanti nel caso concreto. Lo stesso vale per le caratteristiche geometriche, meccaniche e dei materiali costruttivi dei cavi che contengono le fibre ottiche, in quanto fortemente dipendenti dal contesto in cui vengono impiegati. In concreto, la scelta della tipologia di cavo è determinata da parte della stazione appaltante nei singoli bandi di gara sulla base delle specifiche progettuali e delle condizioni infrastrutturali e realizzative e coerentemente con gli obiettivi cd. di step change;
- la potenzialità del cavo da utilizzare. Anche tale elemento dipende dallo specifico contesto di installazione e viene determinato dalla stazione appaltante nei singoli bandi di gara, sebbene possano essere individuati dei principi secondo cui guidare la scelta della potenzialità del cavo. In ogni caso, la realizzazione del collegamento deve comunque avvenire nel rispetto della normativa nazionale relativa alla produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici di cui alla l. 186/1968;
- i cavi in fibra ottica utilizzati nell’ambito dei collegamenti di backhauling, con posa terrestre, aerea o sottomarina. Al riguardo, l’AGCom prevede, tra l’altro, che la potenzialità dei cavi in fibra ottica per le tratte di backhauling deve garantire un’adeguata capacità aggiuntiva disponibile al fine di garantire l’accesso all’ingrosso a tutte le sue componenti, attive e passive, a condizioni eque e non discriminatorie a tutti i soggetti interessati;
- la rete di accesso primaria e secondaria in fibra ottica. Anche in questo caso, come evidenziato dall’AGCom, la potenzialità dei cavi deve garantire un’adeguata capacità aggiuntiva disponibile;
- i segmenti di terminazione in fibra ottica. In particolare, nell’allegato A si legge che la potenzialità dei cavi in fibra ottica per il segmento di terminazione deve garantire un’adeguata capacità aggiuntiva disponibile e rispettare quanto suggerito da una specifica guida (la CEI 306-2);
- la certificazione di prodotto relativa ai componenti del cavo in fibra ottica. A tale riguardo, precisa l’AGCom, è facoltà della stazione appaltante richiedere un’adeguata certificazione che garantisca una qualità ottimale e una durata di tutti i componenti del cavo in fibra ottica per almeno vent’anni.
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Autori: Massimo D’Andrea, Flaminia Perna e Arianna Porretti