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Lo scorso 21 gennaio, Infratel ha avviato una consultazione pubblica sul piano “Rafforzamento reti di backhaul aree bianche” (“Piano”).

L’obiettivo del Piano è quello di sviluppare le infrastrutture di backhaul – ossia quelle porzioni della rete che collegano la rete principale alle reti locali – in particolare per intervenire nelle situazioni in cui la capacità di backhaul non supporta lo sviluppo delle reti di accesso fisse sulla base di quanto emerso nella mappatura.

Il finanziamento del Piano, che si inserisce nel contesto della Strategia nazionale per la banda ultralarga, è stato deliberato dal Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale (CiTD) lo scorso agosto.

Come noto, la Strategia nazionale per la banda ultralarga – “Verso la Gigabit Society” è stata prevista nell’ambito del PNRR e approvata il 25 maggio 2021 dal CiTD e ha come obiettivo quello di portare la connettività a 1 Gbp/s su tutto il territorio italiano entro il 2026 e favorire lo sviluppo di infrastrutture di telecomunicazioni fisse e mobili.

Al fine di dare attuazione al Piano, Infratel in primo luogo ha dovuto realizzare una mappatura delle reti di backhaul di rete fissa per individuare i casi in cui non esiste alcuna rete di backhaul o quelli in cui la rete (presente o pianificata) non è basata su fibra ottica o su altre tecnologie in grado di offrire lo stesso livello di prestazioni e affidabilità della fibra ottica.

A valle di tale mappatura – svolta tra dicembre 2023 e gennaio 2024 con il supporto degli operatori di telecomunicazioni – sono state individuate infine 578 aree di intervento (intese quali locazioni fisiche ove si potrà intervenire per realizzare dei rilegamenti di backhaul in fibra ottica).

L’intervento contemplato dal Piano prevede la realizzazione dell’infrastruttura passiva, come cavidotti e reti in fibra ottica, necessaria per collegare le aree del territorio nazionale che, in base a quanto emerso all’esito della mappatura, risultano prive di infrastrutture di rete adeguate.

Il Piano delinea, inoltre, i criteri di progettazione dell’infrastruttura e il modello di intervento c.d. diretto da seguire per la realizzazione della stessa che prevede l’affidamento dei relativi lavori mediante procedure ad evidenza pubblica e, segnatamente, mediante appalti di lavori.

Con la consultazione pubblica in commento, Infratel formula domande volte a ricevere i commenti da parte dei soggetti interessati in merito a:

  1. gli esiti della mappatura delle reti di backhaul: in particolare, viene chiesto ai partecipanti alla consultazione di verificare che l’esito della mappatura condotta da dicembre 2023 a gennaio 2024 sia coerente con le informazioni fornite al fine di realizzare la predetta mappatura, nonché di indicare eventuali intenzioni di modificare i piani privati per le reti di backhaul alla luce degli interventi proposti nell’ambito del Piano.
  2. Il perimetro dell’intervento: a tale riguardo, Infratel chiede ai partecipanti alla consultazione di indicare se si condivide l’orientamento del Governo di includere nel piano di intervento pubblico il rilegamento di backhaul in fibra ottica delle 578 aree individuate quali prive di infrastrutture di rete adeguate all’esito della mappatura.
  3. Il modello di intervento previsto nell’ambito del Piano: in particolare, viene chiesto ai partecipanti alla consultazione di esprimere la propria posizione circa il modello di intervento c.d. diretto previsto per l’affidamento dei lavori di realizzazione dei rilegamenti in fibra ottica delle aree.

I soggetti interessati possono presentare i propri contributi entro il 24 febbraio 2025.

Su un simile argomento può essere interessante l’articolo “Nuova Strategia Nazionale per la Banda Ultra Larga per il triennio 2023-2026“.

Autori: Massimo D’Andrea, Flaminia Perna e Matilde Losa

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