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Lo scorso 11 febbraio la Commissione europea ha pubblicato il suo Programma di Lavoro per il 2025, nel quale spicca il ritiro della Proposta di Regolamento sugli Standard Essential Patents (SEPs), dovuto al mancato raggiungimento di un accordo tra gli Stati Membri in seno al Consiglio dell’Unione europea. I SEPs sono una tipologia di brevetti a protezione di una tecnologia indispensabile per una norma. Data la loro essenzialità, le privative in parola, qualora siano oggetto di accordi di licenza, devono essere concessi secondo condizioni cosiddette FRAND (Fair, Reasonable and Non-Discriminatory).

La Proposta, ora ritirata da Berlaymont, aveva come obiettivo quello di incrementare la trasparenza, la prevedibilità e l’efficienza nel sistema di concessione delle licenze aventi ad oggetto gli Standard Essential Patents.

I SEPs, che hanno visto il loro esordio nell’ambito delle telecomunicazioni e, in particolare, nelle tecnologie 4G, 5G, Wi-Fi, HEVC, AVC, si sono a mano a mano estesi anche in altri campi, tra cui il settore Life Sciences. Basti pensare ai sistemi di misurazione e monitoraggio dei parametri fisiologici o alla telemedicina: molti dei dispositivi di cui si avvalgono queste tecnologie sono protetti da SEPs.

La Proposta, che risale ad aprile 2023, si è fin da subito trovata al centro di un acceso dibattito tra i portatori di interesse, che hanno immediatamente mostrato molte perplessità con particolare riguardo ad uno dei punti chiave della novella legislativa: l’istituzione di un centro di competenza  presso l’EUIPO.

Secondo il testo proposto dalla Commissione, l’Ufficio europeo della proprietà intellettuale avrebbe infatti dovuto gestire le procedure di verifica dell’essenzialità dei SEPs unitamente alla determinazione delle condizioni FRAND. Tuttavia, ad opinione di gran parte degli stakeholders, l’EUIPO, che vanta grande esperienza nel settore di marchi e diritto d’autore, si sarebbe invece trovato ad affrontare questioni brevettuali eccessivamente complesse tra SEPs e FRAND. Oltretutto, il conferimento di tale ruolo all’EUIPO avrebbe sottratto all’Unified Patent Court parte della propria competenza; si pensi, per esempio, ai brevetti appartenenti alla classe H dell’International Patent Classification (IPC), tra cui rientrano appunto le invenzioni nell’ambito delle telecomunicazioni.

L’arresto delle negoziazioni non sarà certo privo di conseguenze e implicherà tempistiche molto lunghe prima che si addivenga a una nuova regolazione in materia. Ad opinione dei più risulta infatti alquanto inverosimile che l’attuale Commissione, che ha preso funzioni lo scorso 1 dicembre, si cimenti nuovamente in una proposta di legge sui SEPs, che vedranno dunque probabilmente una nuova normativa al termine dei lavori di questa legislatura.

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