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Abbiamo intervistato Enzo Mazza, CEO di FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) sui trend più recenti che hanno interessato il settore musicale, a partire dal nuovo report pubblicato da FIMI sull’impatto economico del Festival di Sanremo, da cui emerge come l’ecosistema musicale legato ad un singolo evento si sia trasformato in qualcosa di molto più grande e complesso.

Con la rubrica “Musica Legalissima” le professioniste e i professionisti del Dipartimento Intellectual Property and Technology di DLA Piper vi accompagnano durante il Festival di Sanremo 2025, esplorando le tendenze e i fenomeni più recenti del mondo della musica. 

D: La musica oggi si intreccia con l’intrattenimento, il merchandising, i grandi eventi e la moda: i fan non sono più semplici ascoltatori, ma veri e propri consumatori a 360°. A dimostrarlo ci sono i numeri: secondo il report di FIMI, l’edizione 2025 del Festival di Sanremo genererà un impatto economico complessivo di 245 milioni di euro, una cifra sorprendente e impensabile qualche anno fa. In questo circolo virtuoso tra musica, social media, moda ed e-commerce, anche le piattaforme di streaming stanno evolvendo, introducendo strumenti per ampliare le fonti di guadagno degli artisti oltre le tradizionali royalties. Parliamo di negozi di merchandising virtuale, donazioni in-app e abbonamenti a contenuti esclusivi per i fan. Ritieni che queste funzionalità possano avere un impatto significativo sulle entrate complessive degli artisti, offrendo una maggiore sicurezza e continuità nella loro carriera?

Negli ultimi anni si è determinato uno scenario nuovo che vede un coinvolgimento sempre maggiore dei fan, che offre nuove opportunità di monetizzazione su vari canali, online e fisici.  Siamo passati da una fruizione passiva della musica a un coinvolgimento diretto e costante, a 360 gradi, grazie ai social media e alle nuove tecnologie. Le piattaforme di streaming stanno cavalcando questa evoluzione, introducendo strumenti innovativi e queste nuove forme di monetizzazione consentono di sfruttare il legame emotivo e diretto con i fan, trasformandolo in un flusso di entrate più stabile e diversificato per gli artisti.

D: Il report di FIMI mostra un’altra tendenza interessante: sia gli artisti che il pubblico del Festival di Sanremo stanno diventando sempre più giovani. Negli ultimi dieci anni, l’età media degli artisti nella Top Ten Album annuale è diminuita del 13%, mentre nel 2024 il Festival ha conquistato uno share dell’82% nella fascia 15-24 anni (dati RAI). Ampliando la prospettiva ad una scala mondiale, di recente sembra emergere che i giovani non solo ascoltano più musica, ma sono tendenzialmente anche più propensi a spendere per supportare gli artisti che amano, dando vita al fenomeno dei superfan, ossia di quei fan che seguono attentamente l’artista, acquistando musica, merchandising e partecipando ai concerti, anche a più date dello stesso tour. La caratterista del superfan è l’essere molto attivo sui social media, contribuendo significativamente alla promozione dell’artista, divenendo un elemento centrale nelle strategie di marketing delle major discografiche. Come pensi che possa evolversi il rapporto tra artisti e fan nel modello “Artist-to-Fan-to-Community“? Questo fenomeno influenzerà eventi tradizionali come Sanremo, dove il supporto dei fan è sempre più determinante per il successo di un artista?

Il modello di promozione di un artista verso cui tutto il mondo musicale si sta muovendo è quello dei superfan. Si definisce superfan un ascoltatore di musica di età pari o superiore a 13 anni, che interagisce con un artista e i suoi contenuti in diversi modi, dallo streaming ai social media, all’acquisto di musica fisica o articoli di merchandising, alla partecipazione dal vivo agli spettacoli.  Nel 2023 Spotify ha pubblicato una ricerca sul tema: i dati confermano ciò che gli esperti di marketing hanno capito da tempo, e cioè che una piccola parte del pubblico attivo contribuisce molto di più in termini di coinvolgimento – e reddito – per un dato artista. Da questa ricerca emerge che “in media tra tutte le dimensioni degli artisti i super ascoltatori costituiscono il 2% del fatturato di un artista e rappresentano oltre il 18% degli streaming mensili”. Inoltre, appartenere a un fandom (ossia la community di fan di uno specifico artista) fornisce un innegabile senso di comunità, che rappresenta un’esperienza umana fondamentale e potente. Infatti, secondo l’Australian Psychological Society “Il senso di appartenenza non dipende dalla partecipazione o dalla vicinanza ad altri o a gruppi. Piuttosto, l’appartenenza deriva da una percezione di qualità, significato e soddisfazione per le connessioni sociali”.

D: L’impatto economico del Festival di Sanremo non si limita alla musica e alla televisione, ma coinvolge anche settori come ospitalità, ristorazione, pubblicità, marketing e persino le costruzioni. Lo stesso accade con i grandi concerti dal vivo, il cui indotto si estende ben oltre il solo settore musicale. Dopo il successo di “The Eras Tour” di Taylor Swift nel 2024, il 2025 conferma il ritorno in grande stile degli eventi dal vivo su larga scala, con attesissime reunion come quella degli Oasis. Quali opportunità offre questa “rinascita” dei concerti dal vivo per gli artisti? Come può influenzare le strategie di promozione e monetizzazione della musica dal vivo?

La pandemia è stata finalmente superata e i fan di musica negli ultimi due anni hanno mostrato un forte incremento nella frequentazione di eventi dal vivo. A questo ovviamente si associa un enorme indotto. L’indagine commissionata da AssoConcerti nell’estate 2024 relativa all’indotto economico generato dai grandi concerti sulle città e sui territori che li ospitano ha analizzato i dati relativi a 13 eventi musicali, da Ed Sheeran a Lenny Kravitz (Lucca Summer Festival), da Vasco Rossi, Zucchero e Taylor Swift (stadio Meazza di Milano), passando per i Coldplay e David Gilmour (Roma), fino a Gigi D’Alessio (Piazza Plebiscito a Napoli). La ricerca ha analizzato dettagliatamente le spese sostenute dagli spettatori e le ricadute economiche che coinvolgono vari settori (attività culturali, enogastronomia, spese per i trasporti e per il soggiorno), esaminando le preferenze, le abitudini di spesa e le percezioni degli spettatori: è stato stimato che il settore dei concerti in Italia abbia prodotto complessivamente un indotto totale di circa 4,5 miliardi di euro. Questi dati confermano come la musica dal vivo non sia solo un’esperienza culturale ed emotiva, ma anche un motore economico strategico, capace di generare valore e opportunità per una vasta gamma di settori.

D: Un altro dato significativo emerso dal report FIMI riguarda le modalità con cui diverse generazioni scoprono nuova musica. In particolare, c’è un grafico che mostra un chiaro divario generazionale: tra i giovanissimi dominano i video in formato breve, mentre per la fascia 55-64 anni il principale mezzo di scoperta resta la radio. Non è un caso, quindi, che TikTok sia ormai diventata la piattaforma di riferimento per scoprire nuovi artisti e lanciare brani virali in grado di scalare rapidamente le classifiche. Quali conseguenze ha questo fenomeno per gli artisti, che devono sempre più confrontarsi con le preferenze dettate dai social e creare musica pensata per il formato virale? A tuo modo di vedere, questo trend ha influenzato anche eventi con un impianto più convenzionale come il Festival di Sanremo?

Il forte coinvolgimento della Generazione Z negli ultimi Festival, grazie alla scelta di cast in linea con l’attualità e le classifiche ha fatto sì che i fan di un’intera nuova generazione di artisti si sia avvicinata al Festival di Sanremo, comunicando con gli strumenti diffusi in questa fascia di età, dunque social media e piattaforme come TikTok. Questo ha trasformato l’evento, spingendo il pubblico giovane a vivere l’esperienza di Sanremo attraverso anche brevi video, contenuti virali e trend come balletti o coreografie legate alle canzoni, che diventano facilmente replicabili sui social. Pertanto, gli artisti devono adattarsi a questi formati, creando brani e contenuti pensati anche per la condivisione sui social. In un evento tradizionale come il Festival di Sanremo, questo ha portato a un cambiamento nel linguaggio e nelle modalità di comunicazione, rendendo il Festival più interattivo e vicino alle nuove tendenze digitali.

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Autori: Roberto Valenti, Chiara D’Onofrio e Lara Mastrangelo

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