La Consumer Protection Cooperation Network (Rete di Cooperazione per la Tutela dei Consumatori) della Commissione Europea ha pubblicato le nuove linee guida sull’uso di valute virtuale nei videogiochi (“Linee Guida“), le quali definiscono una serie di principi volti a regolamentare le microtransazioni e l’offerta di valute virtuali nei videogiochi. Sebbene prive di valore vincolante, le Linee Guida forniscono indicazioni fondamentali per le aziende del settore videoludico al fine di orientare la propria attività verso pratiche trasparenti e conformi alla normativa in materia di tutela del consumatore.
Le microtransazioni e le valute virtuali
Le microtransazioni (i c.d. acquisti in game) sono operazioni di pagamento, di regola di importo contenuto, realizzate all’interno dei videogiochi. Tali operazioni vengono effettuate in cambio di contenuti digitali come skin, oggetti, potenziamenti, ovvero per l’acquisto di valute virtuali da utilizzarsi per ulteriori acquisti. Queste transazioni, sebbene di importo generalmente contenuto, possono sommarsi rapidamente e portare a spese ingenti, in particolare se il giocatore è un soggetto potenzialmente vulnerabile. Il meccanismo delle microtransazioni si basa frequentemente sull’impiego di valute virtuali acquistabili con denaro reale, elemento che può rendere meno trasparente il costo effettivo degli oggetti digitali, confondendo il consumatore. Ancora, alcune dinamiche, come i “loot box”, in cui l’esito dell’acquisto è incerto, richiamano le meccaniche del gioco d’azzardo. Per tali ragioni, le microtransazioni e le valute virtuale sono oggetto di crescente attenzione da parte delle Autorità Europe, al fine di garantire il massimo rispetto della normativa in materia di consumatori.
Le linee guida per le imprese: principi fondamentali e misure operative
La Consumer Protection Cooperation Network ha individuato sette principi chiave per guidare gli sviluppatori e le aziende videoludiche nell’offerta di valute virtuali, con l’obiettivo di rispettare la normativa europea ed evitare pratiche ingannevoli o scorrette.
- Trasparenza del prezzo: il prezzo dei contenuti digitali deve essere chiaramente espresso in denaro reale, anche se viene effettuato attraverso valute virtuali. Infatti, l’uso di valute virtuali – aggiungendo un livello di astrazione tra l’atto del pagamento e la spesa effettiva – rende più difficile per il consumatore comprendere l’importo reale connesso a un determinato acquisto effettuato con valute virtuali. In tal senso, alcune azioni, come indicare sempre il prezzo in valuta reale accanto a quello in valuta virtuale, possono rafforzare la trasparenza e garantire la piena cognizione da parte del consumatore del valore reale d’acquisto del prodotto in game.
- Divieto di pratiche che oscurano i costi: le Linee Guida sottolineano la necessità di evitare strutture complesse con più livelli di valute virtuali o conversioni che rendano difficile calcolare il valore reale degli acquisti, al fine di prevenire la confusione dell’utente rispetto al costo effettivo dei beni digitali. Ad esempio, offrire un numero eccessivo di diversi tipi di valuta virtuale in un unico gioco (e.g. “gemme”, “oro”, “token”) potrebbe essere ritenuto un meccanismo confusorio che rende difficile determinare l’equivalente monetario finale dell’acquisto in game.
- Acquisto di valuta non desiderata: impedire bundle di valuta virtuale che obblighino il consumatore ad acquisti superiori a quanto effettivamente richiesto per l’acquisto di un contenuto. Ad esempio, offrire la valuta virtuale solo in pacchetti (e.g. 500 monete), quando un oggetto costa 450 monete, lasciando “resti” inutilizzabili, e non permettere all’utente di selezionare la quantità esatta di valuta da acquistare, potrebbero essere considerate tecniche per “forzare” il consumatore ad acquisti superiori di quelli che effettivamente vorrebbe effettuare per l’acquisto del contenuto specifico.
- Informazioni precontrattuali chiare: viene sottolineata la necessità di fornire tutte le informazioni rilevanti prima dell’acquisto (e.g. le caratteristiche del contenuto, i diritti del consumatore, i metodi di pagamento e il diritto di recesso). Questi obblighi valgono sia per acquisti in denaro reale che tramite valuta virtuale.
- Rispetto del diritto di recesso: le Linee Guida sottolineano la centralità del diritto di recesso per gli acquisti effettuati in game, ivi inclusi gli acquisti effettuati con valute virtuali. Pertanto, è fondamentale garantire il recesso per eventuali valute virtuali inutilizzate e non limitarlo impropriamente.
- Contratti e clausola vessatorie: in conformità con la normativa consumeristica, i termini contrattuali devono essere redatti in linguaggio chiaro e non devono contenere clausole che limitino i diritti del consumatore o permettano modifiche unilaterali ingiustificate da parte del venditore. Impedire clausole che generano squilibri tra diritti e doveri di consumatori e sviluppatori.
- Rispetto delle vulnerabilità del consumatore: infine, le Linee Guida sottolineano l’importanza di evitare pratiche che sfruttino la vulnerabilità di determinati gruppi, come i minori o i cosiddetti “whales” (utenti disposti a spendere cifre elevate), e adottare meccanismo a tutela dei gruppi vulnerabili (e.g. minori) prevedendo sistemi di controllo parentale e meccanismi di protezione efficaci. Inoltre, sotto il profilo pubblicitario, le Linee Guida fanno riferimento alla necessità di evitare la progettazione di messaggi pubblicitari che esortino direttamente i bambini a comprare.
Conclusione
Le linee guida pubblicate dalla Consumer Protection Cooperation Network mirano ad offrire un chiaro quadro di riferimento per il futuro della regolamentazione delle microtransazioni e delle valute virtuali nei videogiochi. Sebbene non vincolanti, queste raccomandazioni costituiscono in gran parte una specificazione ed esemplificazione della normativa a tutela del consumatore nel campo dei videogiochi, costituendo altresì una chiara indicazione delle aspettative regolamentari nei confronti delle pratiche commerciali adottate nei giochi. Pertanto, è fondamentale per le imprese del settore considerare attentamente la questione e prevedere sistemi di microtransazioni e di valute virtuali che siano conformi alla normativa.
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Autore: Federico Toscani