I contratti relativi al c.d. minting e alla vendita di NFT nell’industria del gaming e del gambling sollevano questioni legali da affrontare adeguatamente.
Le industrie dei videogiochi e del gambling hanno accresciuto il loro potenziale negli ultimi anni anche in virtù della struttura del proprio modello di business che ben si adatta all’evoluzione tecnologica dei nostri giorni. I videogiochi e i giochi da casinò permettono agli utenti di spendere soldi reali per ottenere una vittoria all’interno del gioco o per ottenere l’accesso alle risorse del gioco. Tuttavia, se gli sviluppatori decidessero di bloccare le funzionalità del proprio gioco, tutte le risorse di gioco (personaggi o missioni) non sarebbero più accessibili. Inoltre, le risorse di gioco esistenti non hanno alcun valore intrinseco nel mondo esterno. Di conseguenza, i giocatori non possono monetizzare gli acquisti in-game nei mercati secondari per recuperare gli investimenti se e quando vogliono smettere di giocare. È per tale motivo che gli NFT e la blockchain riscuotono maggiore successo nell’industria dei videogiochi e del gambling.
Gli NFT infatti possono garantire la proprietà dei prodotti presenti nel videogioco ricompensando i giocatori per il loro tempo, fedeltà e investimento. Con l’emergere delle criptovalute, gli NFT rappresentano la porta d’accesso a una nuova economia di gioco globale che premia i giocatori con oggetti da collezione digitali unici e quindi “non fungibili”. Questa caratteristica li rende adatti all’uso nei giochi come rappresentazioni di personaggi, merci e altri oggetti commerciabili. Quando i clienti acquistano questi NFT, non solo esercitano la “vera proprietà dell’oggetto”, ma possono anche vendere e scambiare i beni del gioco sui mercati secondari per generare profitti.
Come regolamentare il concetto di proprietà nei contratti relativi ad NFT nel gaming
Esiste una chiara distinzione tra la proprietà di un NFT e i diritti specifici inerenti alla proprietà intellettuale. Ciò deriva dal fatto che i diritti di sfruttamento delle opere d’arte non vengono trasferiti automaticamente all’acquirente al momento dell’acquisto. In Italia, l’art. 109 della Legge sul Diritto d’Autore stabilisce chiaramente che i diritti di sfruttamento appartengono esclusivamente all’autore e non vengono trasferiti con la vendita dell’opera, salvo diverso accordo scritto.
Come già evidenziato con NFT e arte: un viaggio nel mondo della cryptoart e delle sue problematiche legali questa regola si applica, naturalmente, anche agli NFT, con l’effetto che (i) gli unici soggetti autorizzati a cedere come token una determinata opera fisica sono i titolari dei relativi diritti di sfruttamento; e (ii) quando si acquista un NFT è importante essere consapevoli che la proprietà del token non si traduce nella titolarità dei diritti di sfruttamento dell’opera originale sottostante. È fondamentale strutturare quindi correttamente i diritti concessi attraverso i NFT nel relativo smart contract. Ciò avviene necessariamente con il supporto della blockchain quale tecnologia in grado di consentire, tra le altre cose, di certificare lo storico delle cessioni degli NFT tra gli utenti e, inoltre, di assicurare sempre una conoscenza e conoscibilità della paternità dell’opera.
Come strutturare il modello di pagamento con nei contratti di NFT nel gaming?
L’accordo tra i titolari dei diritti IP e le società che mintano NFT e poi li commercializzano è tradizionalmente strutturato come un accordo di licenza in cui vengono concessi i diritti di sfruttamento in cambio di royalty.
Le royalty possono essere customizzate sulla base del progetto che si vuole intraprendere, e la struttura degli accordi può variare considerando il valore del NFT. Inoltre, ogni volta che un NFT sarà venduto sui mercati secondari, i licenzianti possono guadagnare una certa percentuale sulla seconda rivendita. Infatti, tramite lo smart contract sottostante è possibile predefinire le regole di assegnazione delle royalty generate attraverso ogni transazione. Nella maggior parte dei casi, gli NFT acquisiscono valore attraverso transazioni multiple, poiché diventano oggetti da collezione ed è la domanda che fa aumentare il loro prezzo. Così facendo, i licenzianti possono facilmente monetizzare il loro prodotto e avere un contatto diretto con i fan sulla maggior parte delle piattaforme. I sistemi di monetizzazione tramite royalty tradizionali sono spesso lacunosi a causa di una mancanza di trasparenza che causa enormi perdite (in termini di mancato guadagno) per il creatore dell’opera. Al contrario, basare il sistema di royalty sulla blockchain può garantire ai licenzianti di non perdere il controllo sui trasferimenti.
Questo aspetto svela due grandi questioni legali. Da un lato, i proprietari dei diritti devono calibrare attentamente l’attribuzione dei diritti attraverso gli NFT, limitando ad esempio il numero massimo di NFT da coniare. Dall’altro lato, i termini dello smart contract devono essere trasparenti verso i potenziali clienti per evitare contestazioni e danni alla reputazione.
Come proteggere i diritti IP negli NFT?
Gli NFT nei videogiochi, nei giochi di casinò o di bingo sono legati a diverse questioni relative alla proprietà intellettuale, ivi inclusi i seguenti:
- Quali diritti di proprietà intellettuale devono essere esclusi dai contratti di licenza con il soggetto che esegue il minting o commercializza i NFT nel gaming?
Quando si concedono in licenza i diritti di minting dei NFT, è importante chiarire cosa viene concesso in licenza e cosa viene escluso. Quando si concede in licenza la proprietà intellettuale per l’uso di un NFT, i licenziatari dovrebbero concedere il diritto di eseguire il minting di un numero limitato di NFT associati alla proprietà concessa in licenza. Questa circostanza manterrà la scarsità (e il valore associato) del NFT basato sul gioco. Inoltre, un licenziante può scegliere di proibire espressamente o imporre restrizioni al diritto del licenziatario di fare modifiche associate all’opera in licenza ai fini del NFT. Data la crescente prevalenza di contributi programmabili e generativi nei giochi, questa circostanza è particolarmente importante.
- I licenzianti dei giochi sanno se il design di un personaggio basato su una NFT è protetto ai sensi del diritto d’autore?
Gli NFT possono contenere immagini, grafica, marchi, design e persino musica nel mondo digitale. Di conseguenza, gli NFT possono attingere a grafiche, personaggi o oggetti preesistenti. In tal caso, i licenzianti di giochi devono ottenere le rispettive licenze da questi autori per utilizzare legalmente il contenuto protetto per le loro NFT. Questo obiettivo può essere raggiunto assicurandosi che i creatori terzi possiedano i diritti richiesti.
- Come far valere le richieste di cessazione dei diritti contro gli utenti di NFT?
I titolari dei diritti devono regolare quali piattaforme possono distribuire (e rivendere) gli NFT che portano i loro diritti di proprietà intellettuale e quali royalty devono essere pagate. I licenzianti devono anche garantire con clausole di responsabilità e di indennità che le piattaforme su cui i loro NFT sono distribuiti siano conformi ai requisiti normativi. Poiché la tecnologia blockchain permette che le transazioni siano anonime, gli NFT possono, purtroppo, essere facilmente abusati per attività di riciclaggio di denaro o per transazioni illegali. I licenzianti dovranno quindi controllare se le piattaforme prevedono adeguate salvaguardie contro la contraffazione e rispettano gli standard tecnologici di cybersecurity per proteggere l’immagine del proprio marchio e dei propri diritti di proprietà intellettuale incorporati negli NFT.
Quali sono gli effetti della cessazione dei contratti di licenza sulle NFT
Dopo la scadenza o la risoluzione del contratto di licenza, i licenzianti devono prevedere che il licenziatario non abbia più il diritto di eseguire attività di minting, pubblicizzare, distribuire, vendere o altrimenti trattare qualsiasi NFT che utilizza la proprietà dei videogiochi in licenza.
Inoltre, i licenzianti devono garantire che il licenziatario coopererà per garantire la migrazione di NFT a un diverso blockchain, marketplace e/o sito web designato dai licenzianti di giochi in modo che i clienti possano continuare ad accedere e utilizzare i NFT.
Il trasferimento di NFT dopo la cessazione dei contratti di licenza nel gaming è tecnicamente fattibile. Dipende principalmente dalla natura della blockchain (privata o pubblica). Per implementare il trasferimento, la rappresentazione patrimoniale degli NFT su una blockchain deve essere replicata nella rappresentazione sull’altra catena. Di conseguenza, il numero totale di token su entrambe le blockchain deve rimanere costante. Questa circostanza si ottiene di solito tramite il c.d. burning o immobilizzando i token sulla blockchain di origine e coniando o sbloccando i token sulla blockchain di destinazione.
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