L’AGCM invia una segnalazione ai Comuni relativa agli ostacoli all’installazione di impianti di telecomunicazione in tecnologia wireless 5G.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha di recente deliberato di inviare alla Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome, nonché all’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, una segnalazione relativa agli ostacoli all’installazione di impianti di telecomunicazione in tecnologia wireless 5G che vengono frapposti da svariate amministrazioni comunali nel territorio italiano.
Con la segnalazione l’AGCM ha inteso rappresentare le criticità riscontrate nell’azione amministrativa dei Comuni consistenti nell’emanazione di svariati atti, quali ordinanze sindacali, atti di indirizzo e regolamenti comunali, che impongono un generalizzato divieto all’installazione degli impianti di telecomunicazioni, non permettendo alcuna sperimentazione, installazione ed esercizio di impianti con tecnologia 5G nel territorio comunale.
A parere dell’AGCM, tali atti integrano una violazione delle norme a tutela della concorrenza e del mercato, oltre che della normativa nazionale ed europea in tema di installazione di frequenze. Le restrizioni imposte dalle amministrazioni comunali – ad avviso dell’AGCM – sono infatti idonee a creare una barriera all’entrata e all’espansione nei mercati di telecomunicazioni mobili e fissi (con riferimento ai servizi in tecnologia c.d. Fixed Wireless Access – FWA) e rischiano di impedire il corretto dispiegarsi di un efficace processo competitivo basato sulla concorrenza dinamica tra gli operatori presenti sul mercato e tra di essi e i nuovi entranti che intendano avvalersi delle nuove tecnologie di comunicazione.
“Siffatti ostacoli – si legge nella segnalazione – rischiano di compromettere seriamente e in modo ingiustificato il processo di innovazione tecnologica, con ricadute concorrenziali sia sui mercati delle telecomunicazioni che su diversi comparti del sistema produttivo locale che non potranno giovarsi degli opportuni strumenti tecnologici che saranno abilitati dalle tecnologie 5G”. L’Autorità evidenzia altresì gli effetti negativi che tali atti possono determinare in relazione ai livelli di qualità dei servizi erogati ai cittadini e alle imprese.
D’altra parte, spiega l’AGCM, il divieto all’installazione tout court di impianti in tecnologia 5G risulta sproporzionato rispetto agli scopi perseguiti – consistenti, principalmente, nella tutela della salute pubblica – in quanto l’ordinamento già prevede adeguati strumenti ordinari di gestione e riduzione dei rischi della salute, attraverso un assetto regolamentare applicabile anche alle tecnologie 5G volto a disciplinare e limitare i livelli di esposizione elettromagnetica.
In considerazione dell’importanza degli effetti sull’intero sistema economico che le tecnologie di comunicazione 5G avranno in Italia, l’Autorità ritiene fondamentale l’eliminazione degli ostacoli ingiustificati e non proporzionati all’intervento infrastrutturale. A tale scopo viene auspicata la definizione di un’azione amministrativa efficace ed efficiente, che bilanci i diversi interessi pubblici in gioco, nel rispetto dei principi giurisprudenziali da ultimo recepiti nella nuova formulazione dell’art. 8, comma 6, della legge n. 36/2001 come novellata dal decreto legge 16 luglio 2020, n. 76 di cui avevamo discusso in un precedente articolo.