Lo scorso 8 settembre 2020 la Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica sulle regole europee sugli aiuti di Stato relative alla realizzazione delle infrastrutture a banda larga.
Si tratta in particolare del Regolamento della Commissione europea n. 615/2014, “che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato”, e degli Orientamenti dell’Unione europea per l’applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato in relazione allo sviluppo rapido di reti a banda larga, adottati nel 2013 dalla Commissione.
Obiettivo della consultazione pubblica è di esaminare il funzionamento delle previsioni contenute nel Regolamento e negli Orientamenti per verificare se abbiano effettivamente stimolato lo sviluppo delle infrastrutture a banda larga e contribuito alla promozione della concorrenza nel settore. Scopo della consultazione pubblica è anche quello di comprendere se le norme europee rispondano in modo efficace agli sviluppi tecnologici e alle nuove esigenze socioeconomiche e siano idonee a soddisfare gli obiettivi strategici stabiliti nell’Agenda digitale europea.
Il controllo degli aiuti di Stato nel settore delle comunicazioni elettroniche – si legge nel press release della Commissione – gioca un ruolo di rilievo per lo sviluppo di una strategia degli investimenti nel settore coordinata tra investimenti pubblici e privati.
I contributi che saranno raccolti nell’ambito della consultazione pubblica forniranno alla Commissione europea la base per verificare se sia necessario intraprendere azioni per eventualmente aggiornare queste norme.
La consultazione pubblica – aperta fino al 5 gennaio 2021 – è rivolta agli Stati membri, ai cittadini, alle organizzazioni e a qualsiasi altro soggetto interessato.
Vi invitiamo quindi a contattare il socio dello studio legale DLA Piper, Alessandro Boso Caretta, per ulteriori informazioni in merito. Inoltre, sul medesimo argomento, potete trovare utile l’articolo “L’AGCM invita le istituzioni a rimuovere gli ostacoli allo sviluppo della banda ultralarga“.