Stiamo assistendo ad un uso sempre più diffuso dell’intelligenza artificiale (AI) in molteplici settori, compreso quello della registrazione dei marchi. Gli uffici marchi stanno, infatti, adottando strumenti di AI per migliorare la qualità e l’efficienza dei loro servizi. L’AI offre una vasta gamma di strumenti e funzionalità che possono semplificare notevolmente le attività quotidiane degli uffici marchi, migliorando il processo di registrazione dei marchi e riducendo i tempi di attesa per la concessione dei marchi.
Grazie all’uso dell’AI, gli uffici marchi possono, infatti, analizzare grandi volumi di dati in modo rapido e preciso, individuando eventuali irregolarità nelle domande di marchio o raccogliere i dati per le relazioni di ricerca, ove il richiedente della nuova domanda ne abbia fatto richiesta. Pertanto, l’utilizzo di strumenti di AI consente principalmente di migliorare l’efficienza degli uffici marchi.
Vi sono, tuttavia, dei limiti all’efficacia degli strumenti di AI. Infatti, sebbene gli strumenti di AI siano sempre più utilizzati dagli uffici marchi per semplificare e automatizzare alcune attività di gestione dell’iter di registrazione dei diritti di IP, ci sono – e per fortuna – alcune tipologie di analisi che richiedono una valutazione soggettiva e la discrezionalità umana. Ad esempio, la valutazione del carattere distintivo di un marchio, della rinomanza di un marchio o della sussistenza di un rischio di confusione dipende dalle circostanze specifiche di ciascun caso, che non possono essere comprese e analizzate esclusivamente dagli strumenti di AI attuali. Pertanto, l’intervento umano rimane essenziale.
L’ambito di utilizzo degli strumenti di AI è, quindi, attualmente diretto ad agevolare il lavoro umano ove vi siano dei parametri oggettivi, come può essere nel caso della classificazione dei prodotti e dei servizi nelle classi pertinenti, un esame preliminare della descrittività del marchio e del rispetto dei principi della morale e della somiglianza tra i segni, che poi dovrà esser integrato dall’intervento dell’uomo.
Gli strumenti messi a disposizione dall’OMPI e dall’EUIPO
Tra i più conosciuti, la banca dati “Global Brand Database” dell’OMPI è un esempio di strumento di AI che migliora l’efficienza della ricerca e della valutazione dei marchi e offre agli utenti la possibilità di scegliere tra diverse strategie di ricerca, come la valutazione della somiglianza di marchi denominativi basata su diversi criteri quali l’esatta identità, le corrispondenze fuzzy o fonetiche, le corrispondenze embedded quando i risultati contenenti il termine ricercato o basate sullo stemming e cioè quando vi è corrispondenza con la radice o la desinenza del termine ricercato. Inoltre, il database utilizza l’AI per identificare la somiglianza tra marchi figurativi dal punto di vista concettuale, ma anche dal punto di vista della somiglianza della forma, dei colori o attraverso un’analisi composita basata su informazioni incrociate relative a colori e bordi. Grazie a questo strumento, è possibile individuare in modo più efficiente i segni potenzialmente confliggenti e concentrarsi sui risultati più rilevanti.
Gli strumenti messi a disposizione dall’OMPI forniscono anche suggerimenti sulle classi merceologiche pertinenti della Classificazione di Nizza quando l’utente inserisce i prodotti e i servizi di interesse, indicando anche le classi rilevanti per prodotti e servizi identici o affini. Ad esempio, se si cerca un software o un hardware, lo strumento suggerirà sia la classe 9 sia le classi 42 e 45.
Anche l’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) ha implementato recentemente una serie di strumenti basati sull’AI per semplificare il processo di registrazione dei marchi. Tali strumenti includono la traduzione automatica delle decisioni, la ricerca di immagini in eSearch e TMview e un’applicazione basata sull’AI per la classificazione dei prodotti e dei servizi. Quest’ultima consente, inoltre, un confronto semantico dei termini, facilitando la scelta della protezione adeguata al marchio in questione.
Il processo di implementazione e potenziamento degli strumenti utilizzati dall’EUIPO è in continua evoluzione, consentendo – ad oggi – un confronto più rapido e preciso tra i segni e una previsione dell’esito della controversia con un’accuratezza superiore al 90%. Grazie ai risultati sempre più precisi forniti dall’AI, gli utenti possono, quindi, prendere decisioni con maggiore cognizione di causa. Inoltre, l’EUIPO offre anche la possibilità di utilizzare un assistente virtuale tramite chatbot nella sezione Easy Filing, rendendo il processo di deposito dei marchi ancora più semplice ed efficiente. L’adozione di strumenti basati sull’AI rappresenta nel complesso un importante passo avanti per l’EUIPO nel fornire un servizio più efficiente ed efficace.
In definitiva, l’utilizzo degli strumenti di AI negli uffici marchi sta rivoluzionando la gestione della proprietà intellettuale. Questi strumenti aiutano a velocizzare il processo di ricerca e valutazione dei marchi, migliorando l’efficienza degli uffici e riducendo gli arretrati. Tuttavia, nonostante i benefici, l’intervento umano rimane sempre necessario per prendere decisioni di natura giuridico e per interpretare i dati estrapolati dagli strumenti di AI. L’AI può essere uno strumento utile per semplificare alcuni aspetti dell’esame dei marchi ma non può sostituire completamente la sensibilità e l’esperienza umana e la comprensione del contesto giuridico in cui gli strumenti sono utilizzati.
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Autrici: Ginevra Righini e Maria Rita Cormaci