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In vista della presentazione da parte della Commissione europea delle nuove regole per l’economia digitale il 19 febbraio di quest’anno, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione non legislativa volta ad affrontare gli aspetti più rilevanti e le principali sfide poste dall’utilizzo delle nuove tecnologie di intelligenza artificiale e dai processi decisionali automatizzati, mettendo in particolare luce gli aspetti relativi alla protezione dei consumatori.

Tra i principi affermati nella risoluzione, di centrale rilevanza per l’organo legislativo europeo risulta la riconducibilità della responsabilità finale delle decisioni prese in ambito di servizi professionali, come le professioni mediche, forensi, contabili e bancarie sempre in capo agli essere umani. A tal proposito gli eurodeputati sostengono l’importanza di utilizzare solo dati di alta qualità e algoritmi imparziali creando apposite strutture di revisione volte a rimediare ai possibili errori causati dalle decisioni automatizzate.

La risoluzione chiede inoltre il riconoscimento di una serie di diritti per proteggere i consumatori che si interfacciano con tecnologie di intelligenza artificiale e con processi decisionali automatizzati, come ad esempio assistenti virtuali e chatbot, tra i quali il diritto ad essere adeguatamente informati su come contattare un essere umano dotato di potere decisionale e le modalità attraverso cui le decisioni automatizzate possono essere revisionate ed eventualmente corrette.

Infine i deputati, tramite la proposta, chiedono alla Commissione di formulare delle proposte volte ad affrontare il tema della sicurezza dei prodotti in chiave di responsabilizzazione dei produttori, da un lato, e di tutela dei consumatori, dall’altro. In particolare viene suggerito di rivedere i concetti di “prodotto”, “danno” e “difetto” stabiliti dalla direttiva sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi adottata ormai 30 anni fa.

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