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AGCM ha definito nuovi requisiti di trasparenza per i videogiochi che contengono loot boxes e in generale pagamenti da parte dei giocatori.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha accolto gli impegni presentati da alcuni fornitori di videogiochi in merito alle comunicazioni informative che devono essere rese ai consumatori, nel caso di acquisti effettuati all’interno del gioco (cd. in-game purchases) e loot boxes.

L’accertamento mirava a verificare se i cd. publisher avessero diffuso informazioni ingannevoli e/o omissive con riferimento alle caratteristiche e ai costi da sostenere nei videogiochi che implementano acquisti in-game e loot box, anche quando tali giochi possono essere utilizzati da bambini e adolescenti.

Gli acquisti in-game – ricorda AGCM – possono essere effettuati all’interno di un videogioco, ad esempio tramite le loot boxes, utilizzando denaro reale. Per loro tramite si ottengono varie utilità (quali armi, attrezzature, calciatori, mosse speciali, upgrade vari legati alla natura del gioco, monete virtuali, ecc.), che permettono di potenziare il proprio personaggio o la propria squadra e avanzare rapidamente nel gioco. In altri casi, gli acquisti realizzano miglioramenti estetici o coreografici del personaggio senza influenzare le performance di gioco.

AGCM ha chiuso i procedimenti avviati, accettando gli impegni adottati per rendere più chiari e trasparenti i meccanismi di acquisto e le loot boxes nei videogiochi e per far venir meno i possibili profili di scorrettezza delle pratiche commerciali oggetto di istruttoria. I procedimenti sono stati così chiusi senza accertamento di infrazione. In particolare, l’inserimento

  • del pittogramma PEGI con dimensioni, tali da renderlo maggiormente visibile; e
  • di una didascalia esplicativa che avvertono l’utente, nelle pagine di descrizione del gioco e, dunque, prima dell’acquisto, che sono possibili pagamenti con denaro reale all’interno del gioco;

contribuiscono a rafforzare la scelta responsabile di acquisto dei consumatori, amplificando l’utilità del sistema PEGI ai fini dell’adozione di decisioni informate da parte dei genitori.

Le misure proposte, infatti, offrono concreti elementi per fornire ai consumatori consapevolezza circa le caratteristiche dell’acquisto che stanno per effettuare, o del videogioco che stanno per scaricare. I miglioramenti informativi sono stati accompagnati da strumenti che consentono ai genitori di supervisionare l’utilizzo dei videogiochi da parte di bambini e adolescenti e di prevenire acquisti indesiderati da parte di questi ultimi. Tramite il Parental Control i genitori potranno controllare e impostare numerosi parametri di gioco dei propri figli attraverso una serie di funzionalità che riguardano, tra l’altro, l’accesso a determinati giochi, il tempo di gioco, la possibilità di interagire con altri utenti e, infine, la possibilità̀ o meno di effettuare acquisti e con quale limite di spesa mensile.

Su un simile argomento, può essere interessante l’articolo: “Uno studio del Parlamento europeo analizza se le loot boxes sono un gioco d’azzardo”.

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