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La Commissione Europea ha pubblicato un action plan per il rafforzamento della proprietà intellettuale a supporto della ripresa dell’economia dell’Unione europea.

La Commissione europea ha pubblicato una comunicazione denominata “Making the most of the EU’s innovative potential che è indirizzata alle altre istituzioni dell’Unione europea e contiene un action plan a supporto della ripresa dell’UE in ambito di proprietà intellettuale. In tale documento, vengono individuate le cinque maggiori sfide che attendono la proprietà intellettuale per il prossimo futuro – rese più evidenti a causa dell’emergenza da Covid-19 – e vengono proposte possibili soluzioni.

In particolare, la Commissione europea ha sottolineato la fondamentale importanza che ricopre la protezione dei diritti di proprietà intellettuale nell’economia moderna e nello sviluppo delle imprese. Infatti, le società che fanno un uso intensivo di tali diritti rappresentano attualmente circa il 45% di tutto il PIL europeo e contribuiscono direttamente alla creazione di quasi il 30% di tutti i posti di lavoro.

Uno dei problemi riscontrati riguarda il fatto che il sistema di proprietà intellettuale europeo rimane tuttora troppo frammentato e le procedure risultano spesso eccessivamente complesse e costose. Inoltre, gran parte delle imprese di piccole e medie dimensioni non sfrutta pienamente le opportunità offerte dalla protezione dei diritti IP: solamente  il 9% di tali imprese li ha registrati e le registrazioni sono calate ulteriormente nel corso della presente crisi, a scapito della competitività.

Per questo, la Commissione europea propone di sviluppare maggiormente strumenti di accesso alla protezione dei diritti di proprietà intellettuale, in particolare alle nuove tecnologie e alle innovazioni, che si sono rivelate e si stanno rivelando di fondamentale importanza durante la pandemia. Un ulteriore problema è rappresentato dal prosperare dell’importazione di prodotti di contraffazione e pirateria – nel 2016 pari a circa 121 miliardi di euro – che ogni anno comportano una perdita di fatturato di circa 50 miliardi di euro nonché la perdita di più di quattrocentomila posti di lavoro, mentre il furto informatico di segreti industriali comporta perdite pari a circa 60 miliardi di euro.

La Commissione europea sottolinea anche la mancanza di “fair play” a livello globale che crea svantaggi per le imprese europee al di fuori dei confini dell’Unione. Si suggerisce quindi che l’Unione europea agisca in modo unito ricoprendo il ruolo di esempio di legislatore a livello mondiale, aprendo un dibattito internazionale per combattere le pratiche abusive, come quella di registrare diritti IP in mala fede o di appropriarsi indebitamente di tali diritti.

In conclusione, la Commissione europea invita le istituzioni europee ad implementare tali proposte nonché gli Stati Membri a sviluppare policy e strategie nazionali in ambito di proprietà intellettuale secondo le finalità contenute nell’action plan al fine di realizzare una maggiore protezione dei diritti IP e la ripresa dell’economia.

Su un simile argomento, può essere interessante l’articolo: “Il Consiglio dell’UE definisce le policy per il futuro della proprietà intellettuale”.

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