L’AGCM ha trasmesso una segnalazione al Governo contenente le proposte dell’Autorità per la predisposizione del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza relativa a reti di telecomunicazione.Recentemente è stata pubblicata la segnalazione dell’AGCM al Governo, contenente le proposte dell’Autorità per la predisposizione del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza.
La prima sezione della segnalazione si concentra sui provvedimenti ritenuti idonei a favorire e a velocizzare gli investimenti in infrastrutture strategiche, tra cui le reti di comunicazione fissa e mobile.
AGCM – rilevando come “la concorrenza infrastrutturale sia il principale motore per lo sviluppo delle reti” e ritenendo l’ammodernamento delle reti di comunicazione elettronica elemento fondamentale per lo sviluppo economico del Paese – ha individuato quattro principali leve sulle quali ritiene necessario sia fondata l’azione volta ad accelerare l’infrastrutturazione delle reti di telecomunicazione del Paese: (i) garanzia della concorrenza infrastrutturale; (ii) riduzione degli oneri amministrativi e autorizzatori; (iii) allineamento agli standard europei; e (iv) stimolo della domanda della mobilità dei consumatori.
Dopo aver precisato che gli interventi “vanno declinati in un contesto normativo-regolamentare trasparente e non discriminatorio”, AGCM sottolinea l’importanza del recepimento della Direttiva che istituisce il Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche (il cui termine è scaduto il 21 dicembre 2020).
Sotto il profilo della promozione della concorrenza infrastrutturale, l’Autorità ritiene che l’azione di Governo dovrebbe ricorrere a politiche di sostegno alle reti ad altissima capacità per colmare il gap infrastrutturale nelle aree a parziale fallimento di mercato (aree grigie), tramite l’individuazione di procedure competitive per l’assegnazione di aiuti pubblici (in termini di leve fiscali e incentivi economici). L’azione di Governo dovrebbe anche essere indirizzata a preservare e tutelare gli incentivi alla realizzazione di reti di telecomunicazione nelle aree in cui non sono presenti fallimenti di mercato.
Per quanto riguarda il secondo profilo, l’Autorità auspica un intervento normativo volto a: (i) rendere più efficiente la posa di reti in aree demaniali gestite in concessione e a prevedere tempi certi per l’accesso degli operatori alle aree in concessione per l’installazione delle infrastrutture; (ii) introdurre appositi poteri sostitutivi per i procedimenti relativi all’installazione di reti che non sono soggetti a un meccanismo di silenzio assenso; (iii) introdurre uno strumento di risoluzione dei contenziosi amministrativi che permetta agli operatori di ottenere la celere definizione dei contenziosi aventi ad oggetto i dinieghi da parte delle Amministrazioni Pubbliche; (iv) prevedere meccanismi di conciliazione per la risoluzione delle controversie relative all’accesso presso i condomini per la posa delle reti in fibra ottica e sanzioni amministrative per gli amministratori che oppongono ostacoli ingiustificati.
AGCM auspica poi che le previsioni nazionali vengano allineate ai principi europei in tema di diritti d’uso delle risorse frequenziali scarse (in particolare, per ciò che concerne i rinnovi e la definizione dei relativi canoni). L’AGCM invita anche a una verifica della validità degli attuali limiti elettromagnetici e standard di misurazione, poiché i suddetti limiti appaiono essere estremamente ridotti rispetto a quelli raccomandati in sede europea. Infine, l’Autorità ritiene necessario rendere più certa l’applicazione dei poteri di revisione e armonizzazione delle autorizzazioni già concesse da parte delle ARPA.
Poiché “la reattività della domanda è importante per l’effettiva diffusione dell’utilizzo dei servizi a banda ultra-larga”, AGCM auspica la riduzione delle barriere alla mobilità dei consumatori attraverso un intervento volto a impedire pratiche che determinano elevati switching cost e lock-in. Con riguardo ai processi di portabilità mobile e fissa, l’Autorità auspica l’adozione di procedure gestite da soggetti terzi che siano in grado di garantire il celere trasferimento nonché l’interoperabilità tra reti e tecnologie differenti. Infine, l’Autorità ritiene necessario fornire uno stimolo alla domanda delle tecnologie più avanzate, creando un sistema di erogazione dei voucher che sia di semplice adozione, trasparente nelle tempistiche e che premi gli investimenti degli operatori in reti “a prova di futuro”.
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