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Il Comitato interministeriale per la transizione digitale ha approvato la Strategia italiana per la Banda Ultralarga che persegue l’obiettivo di portare la connettività a 1 Gbit/s su tutto il territorio nazionale entro il 2026. Lo scorso 25 maggio il Comitato interministeriale per la transizione digitale ha approvato la Strategia italiana per la Banda Ultralarga “Verso la Gigabit Society” (la “Strategia”). La Strategia definisce le azioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi in tema di trasformazione digitale delineati dalla Commissione europea nella Comunicazione del 2016 sulla Connettività per un mercato unico digitale europeo (la c.d. “Gigabit Society”) e nella Comunicazione del 2021 sul decennio digitale (c.d. “Digital Compass”) concernente la visione, gli obiettivi e le modalità per conseguire la trasformazione digitale dell’Europa entro il 2030.

 In linea con quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato dal Governo il 29 aprile 2021, la Strategia persegue l’obiettivo di portare la connettività a 1 Gbit/s su tutto il territorio nazionale entro il 2026.

 Al fine del raggiungimento di tale obiettivo, la Strategia prevede, da un lato, il completamento del Piano di copertura delle aree bianche e del Piano voucher, già disciplinati dalla strategia per la banda ultralarga del 2015, e, dall’altro, l’implementazione di cinque “Piani” approvati dal Consiglio dei Ministri e contenuti nel PNRR, ossia:

  1. il Piano “Italia a 1 Giga”, che mira a fornire connettività a 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload nelle aree a fallimento di mercato classificate come grigie e nere, nel rispetto del principio della neutralità tecnologica;
  2. il Piano “Italia 5G”, che persegue l’obiettivo di indirizzare “le iniziative pubbliche mirate alla realizzazione di reti in grado di fornire servizi mobili innovativi ed elevate prestazioni nel rispetto dei vincoli imposti dalla disciplina in materia di aiuti di Stato”, incentivando specialmente la diffusione della tecnologia mobile 5G nelle aree a fallimento di mercato;
  • il Piano “Scuole connesse”, che mira a completare il Piano per la copertura a banda ultralarga a 1 Gbit/s di tutti gli edifici scolastici presenti sul territorio nazionale;
  1. il Piano “Sanità connessa”, che mira a fornire connettività a banda ultralarga a 1 Gbit/s a circa 12.280 strutture sanitarie in tutto il Paese;
  2. il Piano “Isole Minori”, che mira a fornire connettività tramite un sistema di backhaul ottico a 18 isole minori oggi prive di collegamenti in fibra ottica.

L’avvio dei bandi di gara per la realizzazione dei Piani “Italia a 1 Giga” e “Italia 5G” è previsto per il periodo compreso tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022; mentre per i Piani “Scuole connesse”, “Sanità connessa” e “Isole Minori” già a partire dal secondo quadrimestre del 2021.

Secondo quanto si legge nel documento in cui è descritta la Strategia, i presupposti per il raggiungimento degli obiettivi che la Strategia si propone sono: (i) un’efficiente e rapida gestione dei programmi da parte dei Ministeri competenti e delle Autorità nazionali ed europee coinvolte; (ii) impegni trasparenti e comportamenti di investimento coerenti da parte degli operatori privati; (iii) il sostegno delle amministrazioni locali e periferiche, coinvolte nel rilascio delle autorizzazioni e nella gestione dei permessi al fine di rispettare i tempi di realizzazione previsti dal PNRR.

Su un simile argomento può essere interessante l’articolo “La “gigabit connectivity” tra i punti cardinali della Digital Compass della Commissione europea”.

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