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Grazie all’iniziativa di alcune aziende private, è diventata pienamente operativa l’Amsi – Associazione dei marchi storici italiani per valorizzare le aziende storiche italiane.

Otto i soci fondatori che hanno permesso al nostro Paese di vantare un ente il cui obiettivo è quello di riconoscere e valorizzare le realtà aziendali storiche, al pari di altre realtà europee. Si opererà anche per rendere il concetto di Made in Italy più forte e strutturato, rappresentando quotidianamente gli interessi di tali aziende. Per tale scopo, si rivela senz’altro utile la diversità delle attività imprenditoriali cui si dedicano i soci fondatori. Infatti, tale eterogeneità consente all’Amsi di comprendere le varie esigenze e di acquistare la capacità di farsi portavoce di tutti gli interessi coinvolti. Si può entrare a far parte dell’associazione previa iscrizione nel Registro dei Marchi storici di interesse nazionale (art. 185-bis c.p.i.), istituito nel 2019 dal Ministero per lo Sviluppo economico. La durata di tale iscrizione è illimitata e non necessita dunque di essere rinnovata, ferma restando la possibilità di richiedere la cancellazione dal registro tramite il deposito di un’apposita istanza.

Ma che cos’è esattamente un marchio storico di interesse nazionale e perché è così importante?

In realtà, quello del marchio storico è un concetto recente, introdotto con il c.d. Decreto Crescita (decreto legge del 30 aprile 2019 n. 34), che ha trovato il proprio fondamento nell’art. 11-ter e negli artt. 185-bis, 185-ter c.p.i.. In particolare, dall’ art. 11-ter c.p.i. si evince che non si tratta di un nuovo titolo di proprietà industriale, bensì di un riconoscimento a favore di tutte le realtà aziendali che sono titolari o licenziatarie esclusive di un marchio, anche solo di fatto, usato in maniera continuativa da almeno 50 anni, al fine di commercializzare i prodotti o servizi realizzati in un’impresa produttiva nazionale di eccellenza storicamente collegata al territorio nazionale. Per ottenere tale qualifica i legittimati dovranno provvedere all’iscrizione nel registro summenzionato e, una volta iscritti, potranno affiancare il “logo” del marchio storico di interesse nazionale al marchio iscritto, così da sfruttarlo per finalità commerciali e promozionali.

Questa disciplina rappresenta quindi una forma di tutela utile e innovativa per tutte le aziende storiche italiane presenti nel nostro territorio da oltre mezzo secolo. Tutto ciò rappresenta altresì uno strumento volto a contrastare il noto e triste fenomeno della delocalizzazione degli impianti produttivi ad opera degli investitori stranieri che spesso in passato, dopo aver rilevato aziende italiane, ne hanno mantenuto i marchi e interrotto ogni attività produttiva in Italia.

Su un simile argomento può essere interessante l’articolo Aperte dal 16 aprile 2020 le iscrizioni al registro dei marchi storici di interesse nazionale dell’UIBM.

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